Siedi anche tu alla tavola di Re Artù

Siedi anche tu alla tavola di Re Artù Nuovo revival: tornei, dame e cavalieri Siedi anche tu alla tavola di Re Artù C'È" una pubblicità che campeggia a piena pagina sui maggiori settimanali italiani di queste settimane. Sullo sfondo di un fitto bosco di querce e faggi due donzelle in velluti colorati e velate guardano un cavaliere e 11 suo cavallo: sul cavallo un satiro cornuto e birichino parlotta all'orecchio del cavaliere. La didascalia pubblicitaria Informa che: .Sensipan ultrasensibile assicura a tutti i principi azzurri un incontro reale con le fate». Gnomi, fate, draghi e streghe sono usciti, in questi ultimi anni, dai loro umidi boschi, dalle scomode caverne e sono entrati, nuovamente, nei libri. Forse tutto è cominciato con oli signore degli anelli- di J. R. Tolkien e più tardi con -La spada di Shannara* di Terry Brooks, la riscoperta del Medioevo in romanzi come «72 nome della rasa» di Umberto Eco o nei gialli di EllisPeters. In clima di post-modem le avventure di mondi lontani in equilibrio fra realtà e magia, valori e mito sono piaciute ai letto rione hanno riscoperto uno spazio infantile e fantastico dove coltivare 11 sogno e l'illusione. Ma il bosco degli incantesimi si è svuotato in fretta, tutte le fate e gli gnomi in grado di piacere al lettore sono stati reclutati. Ed ecco allora l'editoria reinventarsi un nuovo revival, che sonnecchiava da non più di ventanni (vi ricordate il film: • Un cavaliere alla corte di Re Artù'?), quello delle leggende celtiche, bretoni, gallesi, normanne che girano intorno alla Tavola Rotonda; dove chiacchierando, amando, tramando e preparando guerre s'incontrano Art ù e Merlino, Lancillotto e Ginevra, Perceval e Oalaad, Galvano e Morgana. Preceduti da uno spettacolare film di John Boorman, -Excalìbur», a sua volta da noi anticipata con toni ironici ed erotici, dai racconti in poesia de •Il falcone desiderato» (Bompiani), dalla raccolta dei •Fabliaux», racconti medioevali francesi (Einaudi), e dai •Romanzi medievali d'amore e d'avventura» (Garzanti), stanno uscendo numerose riscritture del ciclo cavalleresco e cortese di Re Artù. Piglio del re Uterprendagon, Artù è legato all'acqua del lago, da essa riceve i doni più belli e spinosi della sua non lunga vita: l'invincibile spada Excalìbur e l'amicizia di Lancillotto del Lago, l'eterno innamorato di sua moglie Ginevra. E sull'elemento dell'acqua del lago, immobile e melanconica,'ma misteriosa e magica, giocano sia Boorman che Antonio D'Agostini, un giovane disegnatore che ha da poco pubblicato con la casa editrice Avalon di Vicenza un .King Arthur*, molto illustrato con disegni che reinventano in chiave preraffaellita le avventure della Tavola Rotonda. D'Agostino ha un gusto minuzioso per le armi, i vestiti, i monili, frutto di una documentazione, durata lunghi anni, nelle biblioteche di Winchester e Caernarvon. Ma il fascino delle più e meno recenti riscritture, da quella ormai «classica» di John Steinbeck «Le gesta di Re Artù e dei suoi nobili cavalieri' (Rizzoli), a «/ cavalieri della Tavola Rotonda* di Mino Milani (Mursia), da .L'ultimo incantesimo» di Mary Edwards (Rizzoli) a «/ tre amori di Lancillotto» di John Erskine (Sonzogno), non raggiunge l'efficacia del documento, 11 sapore del tempo il cui alone ha ormai ingiallito ma rinvigorito le pagine del primo cantore: Chrétien de Troyes. Pubblicati ora in tre volumi, da Mondadori «i romanzi della Tavola Rotonda», a cura di Jacques Boulanger, nella versione italiana di Gabriella Agrati e di Maria Letizia Maglni, raccolgono le opere che questo poeta francese scrisse fra il 1160 e il 1190. Nelle sue narrazioni compaiono le prime leggende bretoni e provenzali con i loro eroi, Lancillotto, Ginevra, Camelot e Artù. Chrétien de Troyes costruisce dei brevi alberi genealogici, racconta come, dove e perché nacquero Artù e Lancillotto, come apparve per la prima volta Merlino, perché Artù doveva trovare Excalìbur, dove, per la prima volta, Ginevra guardò Lancillotto. Chrétien è molto attento alle storie di amori e parentele, ma non trascura di raccontare quali fossero le armi da caccia, come venissero allevati levrieri, falconi e cavalli, in che stato si trovassero le strade, l boschi e le campagne, quanto fossero cruente le guerre. Poetico e minuzioso, epico e colloquiale; Chrétien de Troyes traccia una- mappa del tramonto dei Celti, in attesa del ritorno di Re Artù, dalla sua tomba sull'isola di Avalon, sulle terre di Cornovaglia e del Galles <•... Rex quondam, rex futurus»). Sull'affascinante tracciato di Chrétien de Troyes, sulla ricostruzione di quell'affresco fitto di combattimenti e ozi, intrighi e morti lo spazio di invenzione e falsificazione può non avere limiti: Artù può ritornare a muoversi, con 1 suol paladini, sia fra le guerre che i Britanni del VI secolo mossero contro i Sassoni, sia in quelle che i Bretoni del X secolo combatterono con i Normanni. In questa direzione si aprirà una nuova collana della Sonzogno intitolata emblematicamente «Gli stendardi». Commissionerà a scrittori italiani romanzi che raccontino nuove avventure, o particolari trascurati di quelle già note, dei Cavalieri di Artù. E intanto pubblicherà la trilogia di Richard Monaco, un americano che ha scritto, con molta fortuna, •Percival», « The Grafi War», -The Final Quest» e una infanzia di Ginevra. Nell'attesa la Sonzogno ripropone il romanzo di John Erskine, «/ tre amori di Lancillotto», nella traduzione che curò Giacomo Prampolini nel 1931 per la Bompiani. E' un Lancillotto più amoroso che guerriero, la storia dei suol amori voluti e1 non possibili, trovati e non realizzati; un Lancillotto senza corazza. Anche Mary Stewart nel suo -L'ultimo incantesimo», appena uscito da Rizzoli, sceglie di seguire, ma senza trascurare gli altri, un personaggio: Merlino, con la sua tormentata responsabilità su tutto ciò che viene intorno a Re Artù e al regno di Camelot, il suo bisogno di rifugio, prima nei boschi, poi In una lunare follia. Mai. come oggi l'universo barbarico e cortese, virile e melanconico dei Cavalieri di Re Artù appare fittamente indagato e riproposto. U suo fascino nasconde e sottende esigenze reali di un pubblico a cui editoria e mass-media rispondono massicciamente e non sempre cogliendone la motivazione centrale: importante è soddisfare ciò che in superficie appare una moda. E le mode incalzano: all'orizzonte sono già comparsi i nuovi antagonisti dei Paladini di Re Artù, i Classici. Dopo la scoperta dei Bronzi di Riace saranno loro i nuovi personaggi per saghe e film. Le avvisaglie sono già iniziate: il ritorno di Enea e Ulisse, sottratti dai libri di scuola. NicoOrengo «I romanzi della Tavola Rotonda», a cura di Jacques Boulanger Oscar Mondadori, pagine 670, lire 12.000. . Antonio D'Agostini «King Arthur», Avalon, pagine 122. John Steinbeck, «Le gesta di Re Artù e dei suoi nobili cavalieri», Bur Rizzoli, pagine 350, lire 3200. John Erskine, «I tre amori di Lancillotto», Sonzogno, pagine 254, lire 10.000. Mino Milani, «I cavalieri della Tavola Rotonda», Mursia, pagine 220, lire 12.000. Mary Edwards, «L'ultimo Incantesimo», Rizzoli, pagine 290, lire 17.000. Mentre sugli schermi si proietta «Excalibur» l'editoria italiana riscopre i paladini di Re Artù. I romanzi di Chrétien de Troyes, un volume illustrato, la saga della scrittrice Mary Edwards, una nuova collana della Sonzogno Illustrazioni di Antonio D'Agostini tratte dal libro «King Arthur» (ed. Avalon): Re Ami (foto grande); un duello (a sin.); Ginevra (a destra) ieri tu Illustrazioni di Antonio D'Agostini tratte dal libro «King Arthur» (ed. Avalon): Re Ami (foto grande); un duello (a sin.); Ginevra (a destra)