Soupault: qui parla un dinosauro dell'era surrealista

Soupault: qui parla un dinosauro dell'era surrealista Incontro con lo scrittore Soupault: qui parla un dinosauro dell'era surrealista Philippe Soupault, padre londatore, con Breton, del movimento surrealista, ha compiuto una breve tournée in Italia, ospite del Centre Culturel Franco-ltalien. Ha parlato a Torino e a Roma della pittura surrealista e ha mostrato alcune sue «scritture automatiche» degli Anni Quaranta, mai divulgate. Narratore, poeta e saggista, Soupault è autore di decine di libri, ma in Italia è stato tradotto con parsimonia. TORINO — Philippe Soupault è, con Louis Aragon, il sopravvissuto del surrealismo. Anzi, dice. ^Aragon e io siamo i dinosauri del surrealismo, ed è triste restare soli, è triste vedere sparire gli amici-. Soupault ha 84 anni. E' un bel signore dalla faccia grumosa e quasi senza rughe. Fuma in continuazione sigarette dal tabacco nero e ama il vermut. Sembra non preoccuparsi della salute. Cita Bernard Shaw: «C'erano due gemelli. Uno fumava molto, beveva e andava a donne. Afori a 84 anni. L'altro non fumava, non beveva, non andava a don ne. Morì a sei mesu. Ride ed esclama: «E' una boutade, si capisce, tipica di Shaw». Oltre alla risata frequente e all'ironia, la sua faccia gommosa sa esprimere anche la cattiveria, tutta riservata al mondo, ai mass media, a certi compagni di strada che tradirono la rivoluzione surrealista o se ne servirono per i loro scopi. Il surrealismo è rimasto per lui. che con Breton, nel '19, forni i primi esempi di scrittura automatica, l'unica forma possibile di letteratura e di libertà: libertà dal mondo, dalla tradi¬ zione dei padri, dalla politica. Perciò considera un tradimento la tessera comunista di Aragon o la fede trotzkista abbracciata da Breton. Ma più di tutto lo indignano le valutazioni sbagliate sul movimento. «Molti non hanno ancora capito che il surrealismo era una liberazione, una rottura con la generazione dei padri. Noi uscivamo traumatizzati dalla guerra '15-18 che ha • ancellato un'intera generazione. Ricordo che ero al liceo, nel 1916, e che il cinquanta per cento dei miei compagni era stato ucciso o mutilato. Diventare surrealisti significava cambiare pagina, opporsi alla macelleria che distruggeva l'adolescenza». Aggiunge: «Ma quando si sopravvive a tutti e si vedono gli errori dei commentatori, non si può far nulla per correggere». Per Soupault sarebbe necessario rimeditare il surrealismo. Per estirpare l'errore, certo, ma anche per riconsiderare i meriti e i demeriti dei suoi ex compagni di strada. «Dicono che Breton sia stato un magnifico teorico. E'vero, ma dimenticano il grande poeta. Breton era straordinario, tanto quanto Aragon, e da lui diversissimo. Aragon è il virtuoso. Scrìsse Le paysan de Paris in quindici giorni. Breton invece era lentissimo e perciò riuscivano ad essere complemen tari». E De Chirico? -E' stato uno dei precursori. Arrivò a Parigi e tutti lo accolsero bene. Riuscì a dare alla pittura uno slancio nuovo, come Mirò». E Savinio? «Ah, Savinio. Purtroppo è sempre stato considerato il fratello minore, e gli ha nuociuto. E' il destino dei fratelli: il maggiore domina l'altro. Ma sono contento che in Francia e in Italia comincino a riscoprirlo». E Bunuel? «Conserverà lo spirito surrealista per tutta la vita. E' un uomo incantevole e simpatico. Girò i suoi primi due film surrealisti a Parigi, con Dali che faceva da comparsa». Comparsa allora, primadonna oggi. «Dali è uno sporco esibizionista. Mi raccontarono che una volta, nella hall di un albergo, una signora americana, molto snob, gli chiese di baciargli la mano. Lui pretese in cambio cento dollari». Soupault non crede sia stata una trovata di spirito, poiché «Dali ama soprattutto il denaro. Mi dicono che ora sia molto malato e mi fa piacere che abbia solo due ore di lucidità al giorno. Dali si è servito del surrealismo e l'ha sporcato». E' possibile essere surrealisti oggi? «I giovani non hanno subito la nostra prova. Nel maggio '68 gli studenti hanno scelto slogan surrealisti. Ma la fiammata è ricaduta. Oggi i giovani sono spenti. L'influenza del surrealismo non è più diretta, è sotterranea. Ricevo molti giovani poeti, molti manoscritti, anche interessanti, dove si sente l'influsso del surrealismo. Questi giovani scrivono surrealista, ma non sono surrealisti». Piuttosto, dichiarò una volta in un'intervista, sono schiavi dei falsi modelli, delle motociclette, della tv. Ed è sempre della stessa opinione. «La televisione è terribilmente pericolosa — dice —. Tre settimane fa sono apparso sul video. Tutti per strada mi riconoscevano; una negra mi fece un gran sorriso. E' vergognoso. La tv fabbrica vedettes, Marchais è celebre grazie alla tv. Questo mezzo è pericoloso per i costumi. La tv non premia il merito ma la super-pubblicità, distrugge la lettura, il cinema, il teatro». Come vive oggi il .dinosauro» Soupault? «Male. Ho 84 anni e mi accorgo che è difficile invecchiare. Viaggiare è l'unica fortuna che mi sia rimasta. Continuerò a scrivere le mie memorie. E'uscito il primo volume, s'intitola Mémoires de l'oubli. ed ho un progetto, scrivere il pamphlet Negresse à plateau. Quando sono andato in Africa sono rimasto colpito da quelle donne il cui labbro inferiore era stato deformato fino a trasformarsi in un piatto. Mi hanno colpito le torture e le sevizie riservate alle donne. Questo libro sarà dedicato a loro e a tutte le donne che non hanno anima o che non hanno il posto che meritano». Soupault cita madame Curie: «Un genio, ma, per la nostra società, è scandaloso che una donna possa avere genio». Come mai tra i surrealisti non ci sono state le donne? «Mah, chissà. Forse non hanno osato». Osvaldo Guerrieri I suoi giudizi: «De Chirico è stato uno dei precursori, ha dato nuovo slancio alla pittura». «Bufiuel ha conservato quello spirito per tutta la vita». «Dali si è servito del surrealismo e lo ha sporcato» «Scrittura automatica» di Soupault (pan.)

Luoghi citati: Africa, Francia, Italia, Parigi, Roma, Torino