Dopo nove anni addio caro Chopin

Dopo nove anni addio caro Chopin Dopo nove anni addio caro Chopin A Frederic Chopin (Nohant), mercoledì (28 luglio 1847). Ieri avevo ordinato i cavalli di posta e stavo per partire in cabriolet con questo tempo orribile, malatissima anch'io, volevo passare una giornata a Parigi per avere vostre notizie. Fino a tal punto il vostro silenzio mi aveva preoccupata per la vostra salute. Mentre accadeva questo, voi prendevate tempo per riflettere, e la vostra risposta è assai calma. Benissimo, amico mio, fate quello che il vostro cuore ora vi detta e prendete il suo istinto per il linguaggio della vostra coscienza. Capisco perfettamente. Quanto a mia figlia, la sua malattia non è più preoccupante di quella dell'anno scorso, e né il mio zelo, né le mie cure, né i miei ordini, né le mie preghiere sono mai riusciti a persuaderla. A non sopprimere le regole mensili e a non comportarsi in modo da voler stare male a tutti i costi. E' davvero strano che dica di aver bisogno dell'affetto di una madre che odia e calunnia, della quale insozza tutte le azioni più nobili e anche la casa, con parole atroci. A voi fa piacere ascoltare tutto questo e magari anche crederci. Non mi metterò davvero in una battaglia di questo tipo, mi fa orrore. Preferisco vedervi passare al nemico piuttosto che difendermi da un nemico uscito dal mio seno e nutrito con il mio latte. Prendetevi cura di lei, dato che è lei alla quale credete di dovervi dedicare. Non ve lo rimprovererò, ma dovete capire che mi rinchiudo nel mio ruolo di madre offesa e che nulla me ne farà ormai fraintendere l'autorità e la dignità. E' già abbastanza essere ingannata e vittimizzata. Vi perdono e oramai non vi faccio più alcun rimprovero dato che la vostra confessione è sincera. Mi stupisce un po', ma se vi sentite più libero e più a vostro agio in questa maniera, non soffrirò del vostro strano voltafaccia. Addio amico mio, che possiate guarire presto dì tutti i vostri mali, e ora lo spero (ho le mie buone ragioni) e ringrazierò Dio di questo strano scioglimento dopo nove anni di amicizia esclusiva. Datemi vostre notizie ogni tanto. Sul resto è inutile tornare mai più. Questa lettera, numerata 3702, si trova nel voi. Vili (luglio 1847 - dicembre 1848) della Correspondance, a cura di George Lubin, Garnier, Paris, 1971. La nota del curatore dice: «£' questa l'ultima lettera indirizzata a Chopin da George Sand, ed è una degli esemplari rarissimi che ci siano restati di questa corrispondenza che G. S. ha voluto distruggere. E' triste pensare che sia stata conservata la lettera di rottura piuttosto che una delle tante lettere d'amore». Per la comprensione della lettera, occorre tenere a mente che George Sand aveva fatto sposare Solange, la figlia, allo scultore Clesinger quasi all'insaputa di Chopin, tenendolo lontano dalle trattative e dal fidanzamento, probabilmente perché convinta che Chopin avrebbe disapprovato la scelta. Quando la scelta, pochi mesi dopo, risultò effettivamente disastrosa, e scoppiò, il 19 maggio 1847, a Nohant una scenata violenta tra gli sposi Clesinger da un lato, e George Sand e il figlio Maurice, dall'altro, ebbe inizio un lungo contrasto, mai veramente sanato, tra madre e figlia. George Sand rimprovera a Chopin l'aver preso il partito di Solange e il continuare a proteggerla e a vederla. Non c'è dubbio che nel rimprovero e nella stessa rottura con Chopin giocò la gelosia verso Solange, da Chopin amata e coccolata fin da bambina, e anche il sentimento di aver fallito come madre, e proprio sul capitolo matrimonio, da George Sand cosi a lungo dibattutto e meditato. I due amanti, Sand e Chopin, si rivedranno una volta sola, a Parigi, nel 1848: incontrandola davanti all'appartamento della comune amica, M.me Marliani, Chopin annuncerà a George la nascita della prima figlia di Solange, avvenimento che George ancora non conosceva. Chopin muore il 17 ottobre 1849, assente George, presente, invece, Solange.

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