Cerchiamo di capirla questa Sand troppo amata e odiata di Angela Bianchini

Cerchiamo di capirla questa Sand troppo amata e odiata Da mercoledì uno sceneggiato alla tv Cerchiamo di capirla questa Sand troppo amata e odiata Sulla rete 2 della tv andrà in onda da mercoledì 28 ottobre uno sceneggiato in quattro puntate dedicato a George Sand a cura di Giorgio Albertazzi e scritto in collaborazione con Angela Bianchini e Massimo Franciosa. Tra i protagonisti principali, oltre a Giorgio Albertazzi, figurano Anna Proclemer, Alberto Lionello, Paola Borboni e Mariano Rigillo. In questi giorni è uscita, pubblicata dalla Eri, la sceneggiatura di «George Sand» (pagine 169, lire 9000). CHI è George Sand, e perché, in fin dei conti proprio George Sand? Alla vigilia delle quattro puntate televisive che, a partire dal 28 ottobre, porteranno la figura della scrittrice francese a contatto con il pubblico italiano, la domanda non suona superflua ma, anzi, ragionevole e necessaria. Si può rispondervi in vari modi, uno solo risultando tassativamente erroneo e anacronistico, ed è il modo romanzato, l'immagine stereotipa della donna emancipata in tubino e pantaloni quale fu commercializzata nei singhiozzanti film degli Anni Trenta. Direttamente opposta, poi, allo spirito dello sceneggiato della Rete Due che della Sand tenta invece di recuperare lo spesso* re umano e culturale della maturità. E la Sand, nel mondo di oggi? Nel corso del 1981, a lei sono stati dedicati, in Francia, due convegni internazionali, completi di Fètes Romantiques nel suo castello di Nohant (e destinati a ripetersi, le feste, nel 1982); almeno due sono le Associazioni di Amici di George Sand, una delle quali ha sede negli Stati Uniti e pubblica da anni una rivista universitaria dedicata agli studi sandiani, con contributi che spaziano dal Giappone all'America Latina. Inoltre, la grande edizione della Corrispondenza, curata dal più fedele dei suoi ammiratori, George Lubin, ha raggiunto, quest'anno, il volume XV, con un totale di più di ottomila lettere, mentre si preparano nuove iniziative per lo studio delle sue opere e dei luoghi da lei amati. La popolarità pacifica di cui gode oggi la Sand (e alla quale contribuiscono anche gli «chopinisti», cioè gli amici di Chopin, mentre più restii, per antica ruggine, sono i seguaci di De Musset) contrasta con la fama difficile e distorta che l'accompagnò tutta la vita. Nel 1847, un anno assai duro che vide George Sand vittima di odiose trame familiari, il fallimento del matrimonio della figlia Solange, e l'allontanamento da Chopin, la giornalista americana Margaret Fuller, amica di Mazzini e corrispondente della «Tribune» di New York, andò a cercarla nell'alloggio di Parigi lasciando un resoconto storico, per cosi dire, di quel giorno: « Madame Sand apri la porta, e si fermò un istante a guardarmi. I nostri occhi si incontrarono. Non dimenticherò mai il suo sguardo in quel momento. La porta la incorniciava; è grossa, ma ben fatta. Aveva una veste di seta viola scura, con una mantella nera sulle spalle, i bei capelli pettinati con grandissimo gusto, tutta l'apparenza e l'atteggiamento, nella sua semplice dignità di dama, offriva un contrasto quasi ridicolo alla volgare idea caricaturale di George Sand Quasi nella stessa epoca, mentre suscitava l'ammirazione della giornalista americana, (-l'ho amata, l'amerò ' sempre!») oppure della russa Natalie Herzen (•Ohgrande Sand!'), George Sand era, in Spagna, oggetto di ludibrio per la scrittrice tradizionalista Fernan Caballero. Questa immagine sdoppiata, sempre amata e esecrata in eccesso, si spiega forse con le sue stesse origini anch'esse contraddittorie e contrastanti: era nata nel 1804 come Aurore Dupln de Franceuil, aristocratica per parte di padre, ufficiale napoleonico morto giovanissimo, e popolana da parte di madre. Ebbe infanzia eccezionale e solitaria nel castello di Nohant, imbevuta dalla cultura laica e rousseauiana della nonna paterna, dilaniata dagli odi fra suocera e nuora. Aurore fini per sposarsi presto, con il barone Casimir Dudevant, non mossa dalla solitudine, come sosteneva lei, ma dalla «curiosità sensuale» che, come ebbe a dire un'altra francese, la scrittrice Colette, «mormora alle ragazze consigli potenti». Sperimentò in prima persona e quasi subito, la vacuità del compagno che aveva Scelto liberamente, e senti presto il bisogno di altri legami, più sentimentali che fisici. Ha inizio in- torno al 1830, quando lascia Casimir e il figlio maggiore Maurice, e va a Parigi per convivere con Bandeau, portando però con sé la piccola Solange, la sua attività frenetica con il nome di George Sand. Scris- se centoquarantatre romanzi, di cui alcuni. Indiana, Consuelo, per esempio, assai belli, altri feuilletonistici, ma necessari per procurare da vivere a lei e alla famiglia. E poi le opere autobiografiche, tra cui, magistrale. La Storia della mia vita, e, infine, più appassionante di qualsiasi romanzo, l'incessante e drammatica Corrispondenza. Tappe fondamentali sono, nel 1833-34, il viaggio a Venezia con De Musset, la separazione dal marito, la relazione con Chopin da cui la Sand emerse soltanto con la Rivoluzione del 1848. Alla Rivoluzione è legata la sua presa di posizione femminista sui generis, più preoccupata del «privato» che del pubblico della donna. E, fino alla morte, nel 1876. una vita tutt'altro che calma, e, in realtà molto diversa da quella immagine di brava nonna, «la bonne dame de Nohant- che era stata avvalorata dal vittorianesimo dell'epoca. La voce di George fino ad oggi confusa con il brusio romantico, risuona ormai, grazie alla monumentale Corrispondenza, con timbro inconfondibile. E' la voce di una donna che, per circostanze singolari, anticipa, più di un secolo fa, le difficoltà delle donne di oggi: lavoro pesante e non riconosciuto, ingiustizie economiche e sociali, gran bisogno di libertà e di amore, e senso prepotente della maternità Una donna che avremmo voluto conoscere e, forse, in parte, in qualche modo, conosciamo. Angela Bianchini La bibliografia sandiana più recente, in italiano, comprende le eguenti opere: George Sand, La Daniella, a cura di Annarosa Poli, Bulzoni, Roma, 1980. George Sand, Lettor*, introduzione di Angela Bianchini, scelta e traduzione di Pier Luigi Cecioni, Cappelli, Bologna, 1979. Francine Maiiet. George Sand, traduzione di Angela Groppi e Rosa Giolitti, Editori Riuniti, Roma 1980. George Sand - Alfred de Musset, Lettore d'amore, presentazione di Gabriella Sica, Il Melograno, Roma, 1979. Joseph Barry, George Sand, traduzione di Anna Colombo, Dall'Oglio, Milano, 1980. George Sand, Storia della mia vita, scelta, traduzione e introduzione di Marina Piazza e Paola Spazzali Forti, La Tartaruga, Milano, 1981. Anna Proclemer a a, ni il t, ia » e t George Sand