Quanto vale ancora questo Nobel?

Quanto vale ancora questo Nobel? IL PREMIO CONSERVA IL SUO PRESTIGIO INTERNAZIONALE, MA I CRITERI DI ASSEGNAZIONE SONO SEMPRE PIÙ' DISCUSSI Quanto vale ancora questo Nobel? In campo scientifico molti si lamentano perché finisce quasi immancabilmente a personalità note, economicamente affermate, e quasi mai a valenti ricercatori bisognosi di aiuto - Quanto alla letteratura, le scelte appaiono spesso più politiche che artistiche, anche se talvolta corrette dal principio di «un colpo al cerchio e un colpo alla botte» - La pace nel mondo? «Magari premiassero non solo chi fa discorsi, ma anche chi è disposto a offrire la vita» STOCCOLMA — Fino a una quindicina di anni or sono, almeno in Svezia, nessuno si sarebbe mai permesso di criticare l'idea alla base dei premi Nobel o le scelte fatte dai diversi comitati che curano le assegnazioni. Successivamente però molti hanno cominciato a chiedersi se i Nobel svolgono veramente la funzione indicata nel famoso testamento olografo di Alfred Bernhard Nobel che porta la data del 27 novembre 1895 e che fu redatto a Parigi anche se in quell'epoca il famoso in¬ ventore trascorreva la maggior parte del suo tempo in Italia, a Sanremo. Al di sopra e al di fuori dell'interpretazione letterale del testo scritto («Per ogni materia il premio deve essere dato alla persona che nell'anno ha compiuto la più importante scoperta o miglioria-) non c'è alcun dubbio che Alfred Nobel ha inteso lasciare le rendite del suo ingente patrimonio a quel tipo di ricercatori, numerosi alla fine dell'800, giovani, sovente magri e affamati, bruciati da un intenso fuoco inte¬ riore di conoscere, senza mezzi finanziari e disponibilità di apparecchiature e protesi alla ricerca di qualcosa di nuovo senza curarsi del fatto se la scoperta avrebbe portato loro la ricchezza. Si può persino immaginare la persona cui Alfred Nobel pensava, senza naturalmente conoscerla, scrivendo il testamento: la polacca Marie Sklodowska, sposata Curie, che in effetti poi di premi ne ottenne uno tutto per sé e un altro a metà con il marito, per le scoperte relative al radium. Col passare degli anni però tutto è cambiato e specialmente dopo la guerra: per ottenere l'ambito riconoscimento sono state messe in atto "battaglie» in cui hanno avuto grande peso soldi e prestigio. Oggi il ricercatore che viene premiato è spesso avanti negli anni, celebre, di ottime condizioni economiche, che dispone per il suo lavoro delle più sofisticate apparecchiature che esistano. Interi reparti di università sono ai suoi ordini e non è raro il caso di chi "fiutando- che un certo pro- getto di ricerca possa «rendere* il Nobel trascini il team dei suoi assistenti promettendo di dividere con loro l'ammontare del premio in caso di successo. Anche perché il premio Nobel a sua volta innesca un giro di altri denari e di carriera. Tra le varie università americane è una gara a chi vince più premi anche se alla Fondazione Nobel di Stoccolma non pubblicano statistiche affermando che «i Nobel non sono una Olimpiade-. Se tutto questo vale per le materie scientifiche, ancora peggiore è la situazione nel campo della letteratura: consensi per certi nomi ma perplessità e polemiche per molti altri. Quando nel 1958 fu premiato Pasternak inviso dal Cremlino, l'Unione Sovietica giudicò la scelta come «una meditata provocazione- interrompendo per anni i rapporti culturali con la Svezia. Indignazione naturalmente della Accademia svedese che però nel 1965 assegnò il riconoscimento a Solochov, assai ben visto a Mosca ma da molti esperti giudicato non decisamente all'altezza di un Nobel. Peggio ancora negli anni successivi quando è parso che le scelte fossero dettate dal principio «un colpo al cerchio e uno alla botte-: Solsjenitsyn come contrappeso a Solochov, un paio di svedesi dopo un australiano e poi via per il mondo, un Paese, un continente, una cultura, un bianco e un altro di colore. Oggi è opinione comune che le scelte dell'Accademia siano sovente politiche più che letterarie anche se i suoi membri giurano che non è vero e occorre riconoscere che non è affatto facile fare una scelta giusta, specialmente quando i lavori non sono tradotti in svedese e le segnalazioni impongono una lettura in una « terza lingua- della quale non si possono cogliere tutte le sfumature. Un fenomeno di quantità e qualità che ha un parallelo nelle materie scientifiche che pullulano letteralmente di novità spesso complicate e difficili da capire anche per scienziati ottimamente preparati. In questo complesso non mancano i fattori nazionali: ogni Paese quasi «pretende- il premio e russi e americani (gli uni per ragioni di Stato, gli al tri per prestigio dei collegesj farebbero qualunque cosa per essere presenti sul palco alla cerimonia della consegna. Non migliore certamente la situazione per quanto riguarda la pace: forse mai nessun comitato Nobel è stato così violentemente criticato come quello di Oslo che a detta di molti, quando si è allontanato dai soliti «cavalli da batta glia- come le Nazioni Unite e i loro vari comitati, ha spesso e volentieri sbagliato veramente tutto. Nell'occhio del ciclone c'è la stessa Fondazione Nobel che, stracolma di soldi, non lesina certamente spese per far ogni anno le cose più in grande dell'anno precedente. Il buon Alfred, si sa, era timido e scontroso e preferiva starsene do parte: oggi probabilmente sì rivolterebbe di sdegno nella tomba se venisse a sapere cosa succede a Stoccolma attorno al 10 dicembre (anniversarie della sua morte avvenuta a Sanremo nel 1896), ufficialmente considerato in Svezia il «giorno Nobel-. I vari vincitori di premi (che viaggiano dì norma in prima classe insieme a tutta la famiglia per numerosa che sia, tanto paga tutto la Fondazione) vengono accolti all'aeroporto come grandi sovrani e poi per l'intero sog giorno lianno a disposizione un «addetto- e tanto di limousine; le loro mogli o amiche (si ci sono anche queste e magari come «terza ruota- riconosciuta) vanno in giro per i migliori negozi facendo acquisti a non finire (soprattutto cristallerie e pellicce) e ordinano che i pacchi vengano portati al Grand Hotel ove occupano i migliori e più costosi appartamenti (è sempre la Fondazione che paga). Chissà cosa direbbe ancora Alfred (che era sconvolto dal pensiero di aver prodotto per primo la dinamite e di aver reso praticamente utilizzabile la nitroglicerina) se sapesse che ogni anno la festa in suo onore è un tripudio di eleganza e di gioielli ove c'è gente che si scatena fino alle ore piccole andando poi a fare colazione ed altre cosette nelle ville della cosiddetta «Stoccolma bene-. Probabilmente l'unica cerimonia che approverebbe sarebbe quella che si svolge a Oslo in un ambiente severo e formalissimo anche se di una tristezza infinita. I tempi sono cambiati, insomma, e il mondo alle soglie del Duemila di certo non è più quello di Alfred Nobel. Eppure nonostante le critiche, le polemiche egli attacchi da diverse parti i premi conservano quasi intatto il loro grande fascino. Ancora oggi sono il massimo riconoscimento per molti scienziati, letterati e uomini di Stato. Ma molti giovani vorrebbero che qualcosa cambiasse, che una parte almeno dei soldi venisse ogni anno destinata a chi è all'inizio della carriera, a chi è al primo libro, a chi per la pace non solo fa discorsi ma è anche disposto ad offrire la vita. Probabilmente hanno ragione: quel giorno che i Premi prenderanno una strada più moderna e assumeranno una forma più adeguata alla realtà del momento, forse l'anima tormentata e angosciata di Alfred Bernhard Nobel troverà finalmente la sua grande pace. Walter Rosboch ISLANDA 1955 Halldor Kiljan La*ness BELGIO 1911 Maurice Maeterlinck GRAN BRETAGNA 1907 Rudyard Kipling 1925 George Bernard Shaw 1932 John Galsworthy 1948 Thomas Stearns Eliot 1950 Bertrand Russell 1953 Winston Churchill IRLANDA 1923 William ButlerYeats 1969 Samuel Beckett FRANCIA 1901 Sully Prudhomme 1904 Frédéric Mistral 1915 Romain Rolland 1921 Anatole France 1927 Henri Bergson 1937 Roger Martin du Gard 1947 André Gide 1952 Francois Mauriac 1957 Albert Camus 1960 Saint-John Perse 1964 Jean-Paul Sartre NORVEGIA 1903 Bjòrnstjerne Bjornson 1920 KnutHamsun 1928 Sigrid Undset SVEZIA 1909 Selma Lagerlof 1916 Vemer von Heidenstam 1931 Erik Axel Karifeldt 1951 Par Lagerkvist 1974 Eyvind Johnson Harry Martinson FINLANDIA 1939 Frans Eemil Sillanpàà DANIMARCA 1917 Karl Gjellerup Henrik Pontoppidan 1944 Johannes Jensen GERMANIA 1902 Theodor Mommsen 1908 Rudolf Eucken 1910 Paul von Heyse 1912 Gerhart Hauptmann 1929 Thomas Mann 1966 Nelly Sachs 1972 Heinrich Bòli POLONIA 1905 Henryk Sienkiewia 1924 Wladyslaw Reymont 19B0Cieslaw Milosz STATI UNITI 1930 Sinclair Lewis 1936 Eugene O'Neill 1938 PearIBuck 1949 William Faulkner 1954 Ernest Hemingway 1962 John Steinbeck 1976 Saul Bellow 1978 Isaac Bashevis Singer GUATEMALA 1967 Miguel Angel Asturias CILE 1945 Gabriela Mistral 1971 Paolo Neruda 1904 José Echegaray 1922 Jacinto Benavente 1956 Juan Ramon Jiménez 1977 Vicente Aleixandre SVIZZERA 1919 Cari Spitteler 1946 Hermann Hesse ITALIA 1906 Giosuè Carducci 1926 Grazia Deledda 1934 Luigi Pirandello 1959 Salvatore Quasimodo 1975 Eugenio Montale V ISRAELE 1966 Samuel Jos. Agnon GIAPPONE 1968 Yasunari Kawabata GRECIA 1963 Georgios Seferis 1979 Odysseus Elytis AUSTRALIA 1973 Patrick White N IUGOSLAVIA 1961 Ivo Andric U.R.S.S. 1933 IvanBounine 1958 Boris Pasternak 1965 MikhailCholokhov 1970 Alexandre Soljenitsyne Ecco come sono stati assegnati finora i Nobel per la letteratura. I Paesi europei risultano favoriti, l'India ha avuto un solo premio, l'America Latina 3, l'Africa e la Cina nessuno. L'ultimo vincitore per l'Italia è Montale, nel 1975, la Francia è la «più premiata»