«E' una borsa valori con alti e bassi»

«E' una borsa valori con alti e bassi» DODICI SCRITTORI E UNA REGISTA RISPONDONO A «STAMPA SERA» «E' una borsa valori con alti e bassi» Che cosa dicono Arbasino, Arpino, Calvino, Cavarti, Compagnone, Eco, Ginzburg, M arai ni, Moravia, La Capria, Romano, Soldati e Zavattini Un Nobel in letteratura come è considerato dalla nostra ìntellighentìa? E' ancora un premio valido, attuale, o piuttosto ha perso, con l'andar del tempo, il suo valore? Vediamo alcuni pareri. Giovanni Arpino: «Ormai lo distribuiscono con una alchimia cultural-politica che lascia perplessi. Premiare l'uzbeco o l'esquimese o il polacco come l'anno scorso ha poco senso. Ogni tanto può anche funzionare, ma ha i limiti dell'Istituzione megalitica. Prendiamo ad esemplo Borges: non è possibile che in questo secolo sia stato dimenticato. E' il più grande di tutti, senza ombra di dubbio, avrebbero dovuto assegnarglielo per tre anni di seguito ed invece... Ma forse è meglio cosi, almeno sarà ricordato come un "NON Nobel"-. Lalla Romano: «E' un premio noto, globale, ma ciò non vuol dire che le scelte siano sempre state molto illuminate. Vale per tutti l'esempio che ci riguarda: aver fatte precedere Montale da Quasimodo. E poi Moravia... E' tanti di quegli anni che è candidato che sarebbe quasi ora glielo dessero •. Alberto Moravia: «Non mi faccia fare commenti. Non ho proprio niente da dire su un evento del genere». Liliana Cavani: «E' tuttora valido, non fosso altro per incoraggiamento. Lo assegnerei senza ombra di dubbio ad Elsa Morante, uno dei più "grandi viventi" in assoluto». Dacia Maraini: «Il Nobel è come tutti i premi letterari: un gioco politico, fatto senza dubbio con maggiore eleganza degli altri. La sua funzione è quella di fare vendere. L'unico scrittore che l'ha rifiutato (secondo i miei ricordi) è stato un politico: Sartre. Ha fatto un rifiuto politico a un premio politico. Ma in sostanza non è un fatto negativo: non deve solo essere mitizzato. E' un premio qualunque». Cesare Zavattini: «Non so che dire: ci vorrebbe una riflessione troppo lunga. E' un tema che al momento mi disinteressa completamente». La Capria: «E' un premio ancora importante relativamente però allo scadimento generale della vita. Tutti lo ambiscono, persino quello scorbutico di Montale. E' in un modo o nell'altro una forma di consacrazione. Che poi sia scaduto non è colpa del Nobel, ma di noi tutti. Il mio candidato sarebbe Borges perché è veramente l'unica novità del nostro tempo, percepita (ed è questo il fatto importante, quasi curioso) non soltanto dai letterati, ma da tutti, anche dalla gente comune, nonostante, oggettivamente, sia uno scrittore difficile». Natalia Ginzsburg: «Mi dispiace, non rispondo proprio a "temi giornalistici" di questo tipo». Italo Calvino: «Il Nobel è una scelta arbitraria come tutti i premi, e tuttavia nella sua storia ci sono state assegnazioni assai significative. Adesso sarebbe il momento di Borges». Mario Soldati: «E' un riconoscimento che a volte corrisponde al valore del premiato, a volte no, come tutti gli onori umani. Le vicende degli uomini hanno sempre due facce: Tolstoi è stato il più grande scrittore dell'800, avrebbero potuto premiarlo e invece non ha avuto il Nobel. A chi 10 assegnerei io? A Graham Greene. scrittore bravissimo». Luigi Compagnone: «Da alcuni risultati mi sembra di vedere che il premio Nobel negli ultimi anni non ha più avuto molta rilevanza. Mi pare che a volte le scelte abbiano seguito criteri extra-artistici, politicizzati e politicizzanti. Tra gli scrittori italiani io lo assegnerei a Sciascia. Tra gli stranieri — visto che sono anch'io uno scrittore politicizzato e in questo mi contraddico — lo darei a Manuel Scorza, uno scrittore peruviano esule in Francia, o al cecoslovacco Milan Kundera, pure esule in Francia. C'è una frase che compendia il significato della sua opera: "La lotta contro 11 potere è la lotta della memoria contro l'oblio". E' una posizione attualissima: oggi il potere tende a distruggere la poesia». Alberto Arbasino: «Il premio Nobel è ancora valido, ha un senso? Non so proprio cosa pensare: è un problema che non mi sono mai posto». Umberto Eco: «Come tutti i premi non fissa né valori assoluti né valori eterni. Ci sono un sacco di premi Nobel di cui ci siamo completamente dimenticati e altri di cui ci ricordiamo. Il Nobel è indice di attualità, curiosità e va preso per quello che vale. Io lo definirei come segnalazione di una borsa valori intellettuale, che come tutte le borse è soggetta a oscillazioni e a alti e bassi. Indica valori che oggi ci entusiasmano e che forse tra 30 anni non saranno più tali. Sarà la storia, con i suoi filtri e fare da giudice». Il Cli Italo Calvino Liliana Cavarti Mario Soldati Lili Ci

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