Oggi ultimo tentativo per evitare che i radicali blocchino la Camera di Alberto Rapisarda
Oggi ultimo tentativo per evitare che i radicali blocchino la Camera Finanziamento ai partiti, Spadolini forse chiederà il voto di fiducia Oggi ultimo tentativo per evitare che i radicali blocchino la Camera Nel pomeriggio riprende a Montecitorio la seduta per esaminare la legge - Un maxiemendamento presentato dal governo è l'unico espediente per scongiurare la paralisi ROMA — Entro questa mattina dovrebbe essere trovata la soluzione per sbloccare il cammino parlamentare della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, in modo da rimettere in moto i lavori della Camera. Tutto dipende da che cosa riuscirà ad escogitare la Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai-Tv per accontentare l'ultima richiesta radicale: ottenere per tutti i partiti uno spazio quotidiano alla Tv. I radicali vogliono che venga stabilita questa «minitribuna politica» con la stessa legge per il finanziamento. Gli altri partiti si oppongono perché considerano una scorrettezza regolare con legge una materia simile. Secondo le ultime voci, si starebbe raggiungendo un accordo per una passerella di politici solamente due volte al mese (con un preciso impegno della Commissione parlamentare). Si tratterebbe, comunque, di uno spazio al di fuori dei telegiornali. E' l'ultimo ostacolo da superare. Sugli altri problemi sollevati dai radicali c'è ormai accordo di fatto: 1) Viene eliminata la «scala mobile» per gli aumenti an¬ nuali del finanziamento pubblico. 2) Una speciale commissione parlamentare o un gruppo di revisori dei conti nominati dai presidenti delle Camere controlleranno la correttezza dei bilanci dei partiti (questi, come tutte le società commerciali, dovranno conservare per due anni le loro scritture contabili). Secondo il nuovo progetto, l'ammontare complessivo del finanziamento dei contribuenti ai partiti sarebbe cosi fissato: 72 miliardi di arretrati per il 1980: 72 miliardi per il 1981: 82 miliardi per il 1982. Per gli anni successivi occorrerebbe una nuova legge da discutere con più calma. Attualmente il finanziamento è di 45 miliardi l'anno, da dividere tra tutti i partiti, cosi come stabili la legge del 1974. A questo punto, i radicali potrebbero essere soddisfatti perché avrebbero costretto gli altri partiti a cedere, in pratica, su tutte le loro richieste. Ma le reazioni dei deputati radicali sono imprevedibili. E' come se dietro la disputa per i soldi ai partiti si nascondessero contrasti di altra natura. Sicuramente pesa in questo momento la durissima polemica che contrappone i radicali ai socialisti (questi ultimi sono i più interessati all'immediato aumento del finanziamento). Nel pomeriggio di oggi ricomincia la seduta per esaminare la legge. Se non sarà stato trovato l'accordo con i radicali, non ci sarebbe una nuova seduta-fiume (che la maggioranza non è in grado di reggere), ma verrebbe chiesto a Spadolini di tagliar corto al dibattito sollecitando un voto di fiducia «tecnico». Verrebbe presentato un maxiemendamento col quale il governo chiederebbe: abolizione dell'indicizzazione del finanziamento e obbligo della tenuta dei libri contabili per i partiti. Su queste proposte i comunisti si asterrebbero, invece di votar contro. Non è affatto da escludere che sia questa la soluzione verso la quale ci si avvia. Alberto Rapisarda
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