Benzina più cara per salvare l'Enel ma tra poco aumenterà anche la luce

Benzina più cara per salvare l'Enel ma tra poco aumenterà anche la luce Delle 65 lire di rincaro 32,10 andranno all'ente elettrico Benzina più cara per salvare l'Enel ma tra poco aumenterà anche la luce Petrolieri (20 lire in più) e benzinai (3 lire) giudicano il ritocco insufficiente - Critiche dell'Ari - Il ritocco della bolletta sarebbe del 16% e frutterebbe altri 700 miliardi - Favorito il consumo nelle ore non di punta ROMA — «Forse per la prima volta vengono prelevati dei messi finanziari non per consumarli, ma per lasciarli ai nostri figli, consentendo all'Enel di costruire le centrali nucleari". E' toccato al ministro Marcora spiegare alla pubbli- ' ca opinione l'inattesa stangata sulla benzina sfornata ieri dal Consiglio dei ministri e dal Cip: serve, ma solo in parte, a risolvere i gravi problemi dell'ente elettrico. Tanto che lo stesso Marcora si è affrettato ad aggiungere che il provvedimento è «una boccata di ossigeno- e che quindi bisogna aumentare anche le tariffe. La decisione è nelle mani di Spadolini che si giocherà questa carta con i sindacati nella trattativa per il patto atinflazione. Un patto che appare sem- pre più in pericolo visto che dai sindacati si è levato immediatamente un coro di proteste. Gli aumenti dei prodotti petroliferi soddisfano parzialmente le richieste delle compagnie petrolifere e soccorrono l'Enel. A Palazzo Chigi sostengono che la situazione si era fatta drammatica con il pericolo di migliaia di licenziamenti. L'ente elettrico, infatti, da tempo bussava invano alle casse dello Stato per avere 1800 miliardi per il mancato sovrapprezzo termico e 3000 del fondo di dotazione. Ne aveva ottenuti soltanto 500 dal Tesoro ed era stato costretto sei mesi fa a sospendere i pagamenti ai fornitori e la manutenzione alle centrali, con l'accresciuto rischio di «black out». Cosi i debiti sono saliti a 1200 miliardi e la, crisi finanziaria si è riversata su una miriade di subappaltatori, tanto che un gruppo di imprese ha inviato giovedì a Spadolini un documento allarmato per il deteriorarsi della situazione anche dal punto di vista occupazionale. La parte fiscale che grava sulla benzina e che il governo ha deciso di dirottare sull'Enel (delle 65 lire di aumento della super 20 andranno alle compagnie petrolifere e costituiscono l'adeguamento di prezzo deciso dal Cip: tre lire ai gestori; 32,10 al fondo di dotazione dell'Enel e 9,90 all'Iva) è un primo provvedimento : in lista di attesa resta il rincaro della bolletta, quantificato nel 16 per cento (per l'Enel altri 700 miliardi), mentre si preannuncia l'estensione delle tariffe multiorarie. Si tratta di tariffe speciali : verrà favorito l'utilizzo di energia al di fuori delle fasce di punta: dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17. Resta da vedere se la linea scelta dal governo sia la sola praticabile e se è compatibile con la strategia di riduzione dell'inflazione. I dubbi non sono pochi. I primi li ha espressi il ministro Nicolazzi, il quale però ha precisato che il provvedimento «è stato ac¬ colto da tutti». La Paib, la federazione dei benzinai, considera gli aumenti «assurdi». In un comunicato molto duro si sotiene che si agisce sempre sulla benzina «per recuperare miliardi per le casse bucate dello Stato». Marcora ha insistito sul fatto che «non sì possono più mungere soldi dallo Stato perché nonce ne stanno». E quindi si mungono gli automobilisti, rispondono all'Aci, che nell'82 dovranno sborsare 1387 miliardi in più rispetto a quest'anno. La presidenza del Consiglio fa sapere che non c'erano alternative e che non è stata aumentata l'imposta di fabbricazione sul gasolio auto e sul gasolio per riscaldamento proprio per non colpire i ceti meno abbienti. Fatto sta che l'Unione petrolifera è scesa subito sul sentiero di guerra affermando che con l'aumento riconosciuto alle compagnie non si coprono le gravissime perdite, 1500 miliardi, accumulate dagli operatori pubblici e privati nei primi dieci mesi dell'anno. _ _„ e. |Jd. 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981

Persone citate: Marcora, Nicolazzi, Spadolini

Luoghi citati: Roma