Il governo del Ciad chiede il ritiro delie truppe libiche

Il governo del Ciad chiede il ritiro delie truppe libiche Il governo del Ciad chiede il ritiro delie truppe libiche NAIROBI — Il governo del Ciad ha chiesto l'immediato ritiro delle truppe libiche dalla capitale N'Djamena e dal Sud del Paese, ma il presidente keniota Daniel Arop Moi, presidente di turno dell'Organizzazione dell'unità africana, ha fatto presente che ciò non potrà avvenire prima che sia inviata nel Ciad la forza panafricana. La richiesta alla Libia è stata rivolta dal presidente Goukkouni Oueddei dopo una riunione del Consiglio dei ministri tenutasi a conclusione, pare, della visita di tre giorni a N'Djamena del numero due del regime libico, il maggiore Jalloud. Il comunicato del governo ciadiano dice che il ritiro «dev'essere totale ed immediato da N'Ddjamena e dal Ciari-Baguirmi», una regione che si estende per 300 chilometri a Sud della capitale. «E' stata creata una commissione ministeriale per raggiungere un comune accordo con le autorità libiche sul ritiro, che dovrà iniziarsi il 31 dicembre 1981 — prosegue il documento —. La forza di pace panafricana e l'esercito nazionale integrato prenderanno progressivamente possesso delle località tuttora occupate dalle forze libiche». La decisione di chiedere lo sgombero è stata presa dopo vari giorni di tensione, durante i quali le voci di un possibile colpo di Stato hanno preoccupato gli ambienti diplomatici occidentalie africani. A Parigi il portavoce del ministero degli Esteri ha detto che la Francia «prende atto di questa decisione». Ma privatamente funzionari di governo hanno espresso «una certa soddisfazione» per la notizia. Recentemente il governo francese è stato in contatto con Tripoli per cercare di allentare la tensione nel Ciad. •Sintanto che la forza panafricana non sarà formata, le forze libiche rimarranno nel Ciad» ha detto Moi inaugurando a Kitale una fiera agricola. In qualità di presidente dell'Oua, Moi sta coordinando gli sforzi per inviare nel Ciad una forza formata da soldati di vari Paesi africani. Giovedì il presidente del Kenya aveva inviato una lettera al colonnello Gheddafi per invitarlo ad astenersi da qualsiasi azione che potesse causare nel Ciad altro turbamento. Ancora giovedì, il governo del Ciad aveva smentito energicamente le voci secondo cui il ministro degli Esteri Ahmat Acyl, apertamente filolibico, stava progettando un colpo di Stato. Acyl è sempre stato molto vicino a Gheddafi e ha appoggiato l'intervento libico. Le voci di un possibile colpo di Stato erano cominciate a circolare con l'arrivo a N'Dja mena di Jalloud. Gheddafi da tempo preme su Goukkoumi per la fusione del Ciad con la Libia.

Persone citate: Ahmat Acyl, Ciari, Daniel Arop Moi, Gheddafi