A Milano è protagonista il jazz Stasera arriva il grande Flanagan

A Milano è protagonista il jazz Stasera arriva il grande Flanagan Per dodici giorni il III Festival al Ciak A Milano è protagonista il jazz Stasera arriva il grande Flanagan MILANO — Benny Wallace, con il suo quartetto, ha aperto l'altra sera al teatro Ciak il Terzo festival del jazz, organizzato dal Comune. La rassegna si propone, come nelle passate stagioni, ampiamente articolata e si svolgerà nell'arco di dodici concerti a ritmo quasi quotidiano, con la partecipazione di solisti americani ed europei. Al contrario di quanto sta accadendo all'Opera di Roma, l'iniziativa del Ciak e del Comune ha aperto le porte anche al jazz nazionale, presente a Milano con una folta rappresentanza, inaugurata l'altra sera dalla cantante pinerolese Tiziana Ghiglioni che si è esibita con il suo quartetto dopo il recital di Wallace. Protagonista di numerose incisioni discografiche che ne sottolineano le qualità e gli interessi, Benny Wallace ha fatto del jazz moderno di elevata concezione da cui potevano emergere gli spunti solistici di un Dannie Richmond, di un Calvin Hill, di un Ray Henderson. i suoi accompagnatori. Ieri sera era di scena Steve Kuhn, pianista di New York, jazzman raffinato e assai colto — fu tra i primi ad avviare il filone cosiddetto «modale» — ora sospeso tra il jazz e certe tendenze «fusion». Con Steve appare pure la cantante Sheila Jordan, voce anticonformista. In chiusura è stata riascoltata la Ghiglione. Questa sera è di scena il pianista Tommy Flanagan. solista di classe eccelsa, accompagnatore di Coltrane e della Fitzgerald. armonizzatore eclettico, aperto a tutti gli stili a tutte le situazioni. Dopo Flanagan ascolteremo il jazz attuale del duo James NewtonJohn Carter. Programma dedicato all'attualità, quello di domani, con il Rova saxophone quartet. gruppo per il quale c'è molta attesa e curiosità. Ai sassofonisti americani si alterneranno, nella seconda parte della serata, il quartetto del vibrafonista palermitano Enzo Randisi e il gruppo milanese «Nexus». Un duo d'eccezione (Max Roach e Anthony Braxton) è il clou della serata domenicale. La strana coppia (un grande, ormai classico batterista e il più qualificato tra i giovani sassofonisti) ripropone quell'amabile dialogo, sotto forma di duello, che già si è imposto durante tanti festival. Dopo gli americani, il gruppo di Gianluigi Trovesi darà suono all'avanguardia nazionale. Un giorno di sosta, e martedi il festival propone una serata per amatori: il duo formato da Lee Konitz e da Albert Mangelsdorff e il quartetto «World saxophone» con Hamiet Bluiett. Julius Hemphill e David Murray. Un maestro della musica Free. Bill Dixon. ritorna in Italia e suona giovedì con il suo quartetto (Alan Silva e Mario Pavan al basso. Lawrence Cook alla batteria). Venerdì si rivede Dixon mentre un trio italiano (Pierannunzi, Del Fra e Gatto) farà quartetto insieme con il trombonista Birck Johnson. Sabato di festa con la big band Hkyoshil-Tabackin. un'orchestra che pare oggi rivivere lo splendore ormai appannato delle megaformazioni di un tempo. La sezione italiana sarà rappresentata da Antonello Salis con il suo gruppo. Per il gran finale di domenica arriva il gigante Cecil Taylor, il più rappresentativo personaggio del jazz durante gli ultimi quindici anni. f. mond.

Luoghi citati: Italia, Milano, New York, Roma