Rothschild: sotto Mitterrand sono un paria
Rothschild: sotto Mitterrand sono un paria Rothschild: sotto Mitterrand sono un paria (Segue dalla l'pagina) fortuna di poter aiutare in svariati momenti. Ma che importa, gli ambienti politici, soggiogati dalla gelosia del denaro, invidia caratteristica del nostro Paese, ora maneggiano i Rothschild con le pinze. Numerosi uomini politici adottano precauzioni per incontrarli, si procurano alibi. «Rothschild. mi deve capire, ciò non passa inosservato!». Anche se li si trova sim- patici, restano appestati. Non vorrei qui rendere un cattivo servizio elencando i ministri che mi hanno accettato come un vero manager e che hanno preso in considerazione i miei problemi solamente sulla base dei loro meriti. Sappiano che sono loro molto riconoscente. E con quale emozione ho letto le nobili dichiarazioni rese in Parlamento alcuni giorni fa da due deputati. Alcuni esempi in senso in- ) verso sono edificanti. Nella Francia libera, a Londra nel 1944, quando avevo concluso la missione di /ormare gli uffiI ciali di collegamento, mi venI ne offerto un incarico che mi j interessava moltissimo. La i conferma tardava, dopo qual- in engecase, ild I che settimana scoprii che era ini ! stato il mio nome a farmi oni no cavam- scartare. Dieci anni dopo, entrando l nell'ufficio di un ministro so\cialista, illustre membro del governo attuale, per regolare on \Una questione secondaria riivo \ guardante il progetto Mifer tri me no iei ase che te. tto in fa in- ma, dovetti svbire come preambolo una dichiaratone in cui si affermava in sostanza che, in quanto rappresentante del grande capitale, non sarei stato ricevuto se i miei meriti di guerra non mi avessero pulito della tara originale. Una delle realizzazioni della mia carriera di cui credevo di poter essere particolarmen¬ te fiero riguardava la creazione di un gruppo minerario metallurgico con attività internazionali concretizzate nella società Imetal che portava il marchio Rothschild e ne aveva tratto vantaggio in più circostame. Questa situazione non è mai piaciuta alla tecnostruttura ufficiale, e ci si è spinti al punto di approfittare di una difficoltà settorialeper impadronirsi del tutto. Recentemente, durante una discussione sulla nazionalizzazione delle banche, un ministro lui dichiarato che il caso dei Rothschild si differenziava dagli u/'h. e che essi rappresentar uno un simbolo. Latente in tempi normali, questa attività e questo timore suscitori dai Rothschild diventano deliranti nei periodi di crisi. Al momento del Fronte popolare del 1938, essi erano tra i più presi di mira. Nel 1940, tre settimane dopo l'armistizio, il governo di Vi¬ chi/ promulgava un decreto ritirando la nazionalità francese a mio padre e ai miei zii Robert e Henri, radiandoli dall'albo della Legion d'Onore e confiscando i loro beni. Il loro crimine era stato di rifugiarsi in America per sfuggire all'avanzata tedesca, invece di presentarsi volontari per i forni crematori. Prima di raggiungere la Francia libera, ho dovuto assistere al sequestro della banca, alla confisca e della dispersione dell'attività della mia famiglia. Il ministro responsabile, Alibert, riferendosi all'ordinanza sulla quale si basavano le spoliazioni e all'uso che se ne era fatto, dichiarò: «Ciò mi serve soprattutto per pizzicare i Rothschild». E' chiaro che la nazionalizzazione delle banche non ha i Rothschild come obiettivo specifico. Non prendono di mira noi, ma ci hanno colpito come in un incidente di caccia provocato da uomini ai quali i francesi hanno avuto la leggerezza di affidare per qualche tempo i fucili. A coloro che pensano «Ma sarete indennizzati correttamente» rispondo, e ho ben il diritto di dirlo: «Il danaro non è tutto, non siamo mai stati in vendita». / Rothschild francesi hanno commesso l'errore di credere che avrebbero potuto evolversi e svilupparsi con il loro tempo e nel loro Paese: è stata la loro disgrazia. I procuratori socialisti li hanno esclusi dalla cittadella economica. Della casa dei Rothschild non resteranno che briciole, forse niente. Ebreo sotto Pétain. paria sotto Mitterrand: ne ho abbastanza. Ricostruire sulle macerie due volte nella vita è troppo. Pensionato per forza, ■mi considero in sciopero. Guy de Rothschild Copyright vìa- Monde» e per l'Italia ila Stampa»
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