Pertini visita le Marche dove combattè partigiano di Ermete Grifoni

Pertini visita le Marche dove combattè partigiano Una grande folla ha accolto il Presidente a Pesaro Pertini visita le Marche dove combattè partigiano PESARO — Sandro Pertini ha mantenuto la promessa fatta ai marchigiani qualche anno fa. •Verrò a trovarvi-, aveva detto, appena eletto Capo dello Stato, ad un gruppo di vecchi combattenti della libertà che si erano recati al Quirinale, e in quell'occasione aveva ricordato quel lontano episodio, oggi tornato sulla cronaca, di quando, braccato e febbricitante nelle montagne del Maceratese (era stato Inviato dal Cln di Roma per organizzare un gruppo di resistenza a Visso) bussò una sera ad una casa di contadini. •Mi misero a letto, mi curarono e non vollero niente», ricordò commosso. Il primo incontro di Pertini con le Marche risale quindi a quella buia primavera del '44, ed è certamente con lo stesso premuroso affetto accompagnato da vera esultanza che questa regione schiva e un po' appartata dal resto del Paese nonostante la sua centralità geografica, accoglie il Presidente della Repubblica nella visita di quattro giorni cominciata ieri sera da Pesaro. E' una visita, va detto subito, che all'ufficialità riserva lo stretto indispensabile e che si caratterizza piuttosto come un significativo incontro con le comunità della regione, con gli operai, gli studenti, i pescatori, la gente comune. Il fatto che esauriti rapidamente gli obblighi protocollari presso le prefetture questi incontri si svolgano, oltreché nelle sale dei Consigli comunali e alla Regione Marche, sulle piazze dei centri attraversati dal corteo presidenziale (come a Fano, Senigallia, Tolentino), nelle mense delle fabbriche, nei cantieri navali, e a San Benedetto del Tronto anche all'interno del mercato ittico, dice già tutto del senso che il Capo dello Stato ha voluto dare a questa visita: una presa di contatto con la realtà umana, ambientale, produttiva di una regione. La presenza di infiniti piccoli centri urbani senza una grande città, l'esistenza di numerose fabbriche piccole e medie senza un grosso polo industriale, il naturale equilibrio e la laboriosità della gente che tende a far tutto con le proprie mani più che appellarsi allo Stato, sono di certo segni distintivi di quella che alcuni scrittori hanno definito «la marchigianità» come modo e qualità di vita. Lungo il percorso del corteo presidenziale, tappezzato di bandiere e di striscioni di saluto, calorosi applausi si sono levati da una fittissima folla assiepata nelle strade fin dalle prime ore del pomeriggio. Ricevuti gli onori militari resi nella piazza di Pesaro da un battaglione del 58° reggimento di fanteria Pavia. Pertini si è recato in prefettura, dove è avvenuta la presentazione degli esponenti della provincia e della città, dei parlamentari, dei diligenti degli enti pubblici cittadini. Il Capo dello Stato è stato ricevuto in comune r'.a! sindaco Giorgio Tornati che, a conclusione del suo breve indirizzo di saluto, ha donato al Presidente della Repubblica un'artistica ceramica di Pesaro e una edizione critica, curata dalla Fondazione Rossini, della «Gazza ladra*. Oggi Pertini comincerà la sua giornata con un incontro con i seicento operai della Benelli a Chiusa di Ginestreto. Quindi partenza per Ancona, con soste a Fano e a Senigallia, dove in comune riceverà i vincitori del concorso «Premio Senigallia - Il cronista dell'anno» indetto dall'Unione cronisti italiani. Ad Ancona Pertini si incontrerà alle 16,30 con gli esponenti del consiglio e della giunta regionale delle Marche. Visiterà quindi la mostra di Lorenzo Lotto e sarà ricevuto nel palazzo degli anziani dagli esponenti della città. Ermete Grifoni

Persone citate: Giorgio Tornati, Lorenzo Lotto, Pertini, Sandro Pertini