Ventriglio cambia versione «Ho letto la lista dei 500» di Guido Carli

Ventriglio cambia versione «Ho letto la lista dei 500» Il banchiere due ore a confronto con Mario Barone Ventriglio cambia versione «Ho letto la lista dei 500» Finora aveva sostenuto di avere solo notato l'elenco sulla scrivania dei colleglli - «L'ho esaminato nell'anticamera di Guido Carli» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MILANO — Ci sono volute due ore e mezzo di faccia a faccia tra Mario Barone e Ferdinando Ventriglia, ex amministratori del Banco di Roma, per ottenere dal secondo l'ammissione di aver avuto in mano e di avere esaminato l'ormai famosa lista dei 500 «magnifici esportatori» di valuta che vennero rimborsati dei loro depositi all'estero mentre i piccoli risparmiatori perdevano i denari nel crack della Banca Privata Italiana. Non solo, Ventriglia sapeva anche che si trattava di 500 «potenti» tutti italiani; malgrado ciò rientrarono in possesso dei soldi depositati presso la sindoniana banca di Ginevra in violazione delle disposizioni impartite dal governatore della Banca d'Italia Guido Carli, secondo i! quale i rimborsi potevano esser? fatti solo a vantaggio della clientela estera (purché non fos.^e legata a Michele Sindona) t tutela del buon nome del sistema bancario italiano. Sino ad ora Ventriglia aveva sempre ripetuto che della lista dei 500 si erano occupati Cerone e il funzionario agli esteri i uciano Puddu. Lui si, aveva spesso notato quella lista sulla scrivania dei colleghi, ma noi se n'era mai inte¬ ressato a fondo. Martedì aveva ripetuto questa versione al giudice Apicella che indaga sul crack della Banca Privata Italiana, ma ieri Mario Barone, quando a sua volta è stato risentito, ha insistito sul fatto che la questione era stata discussa da entrambi. Di qui, secondo il magistrato, la necessità di un confronto svoltosi, come consente la procedura, senza la presenza degli avvocati benché i banchieri siano entrambi indiziati del reato di bancarotta preferenziale. Due ore e mezzo sulle quali non si sa quasi nulla se non che, di tanto in tanto, la discussione si è fatta molto vivace, almeno nei toni della voce. Poi l'ammissione di Ventriglia che però è molto limitata. Infatti il banchiere ha detto che gli fu consegnato l'elenco e lo lesse con attenzione scoprendo che i depositanti erano tutti italiani, ma solo nell'anticamera del governatore della Banca d'ItaHa, poco prima dunque di chiedergli l'autorizzazione del rinborso. Ventriglia, quindi, continua a n sgare di avere partecipato nei giorni precedenti a riunioni sull'argomento e sostiene sempre di non avere mai visto uii rapporto segreto della Firabànk. ".la perchè questa nuova ammissione sia pure parziale? Da escludere che si tratti di un passo falso o di un'imprudenza processuale del professore che si è sempre rivelato molto attento. Né il sorriso di Ventriglia all'uscita dell'ufficio del magistrato autorizza a pensare che il banchiere sia stato colto in contropiede. Alla domanda: -Professore, com'è andato il confronto?» Ventriglia ha allargato ancor più il suo sorriso dicendo: •Niente, niente», e aggiungendo a mò di battuta: «Per solidarietà cristiana,...» Nel pomeriggio Mario Barone è tornato nell'ufficio del giudice istruttore e il suo interrogatorio è ripreso sulla base, si pensa, delle dichiara-' zioni rese da Giovanbattista Fignon, direttore centrale del Banco di Roma, delegato ad amministratore della Banca Privata Italiana. Secondo Fignon gli amministratori dell'istituto di credito romano fin dalla metà di agosto erano stati informati della necessità di rimborsare 500 depositanti «importanti» per un totale di 25 milioni di dollari. In questo senso si sarebbero mossi sino ad ottenere l'assenso del governatore Carli all'operazione che in realtà era già stata da loro decisa. m. f. Milano. Ferdinando Ventriglia e Mario Barone, a lungo interrogati dai giudici (Telefoto)

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