«E' forse il più francese dei musicisti italiani»

«E' forse il più francese dei musicisti italiani» IL MAESTRO MASSIMO BOGIANCKINO ALLA GUIDA DELL'OPERA DI PARIGI «E' forse il più francese dei musicisti italiani» NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE PARIGI — Il Consiglio dei ministri francese ha nominato Massimo Bogianckino, attuale sovrintendente del Teatro Comunale di Firenze e del Maggio Fiorentino, amministratore generale dell'Opera di Parigi, a partire dal 1' agosto del 1983, Pani Poanz, ex direttore del Festival di Avignone è diventato, da ieri, presidente del Consiglio di amministrazione, Jean-Pierre Ledere resta direttore generale, carica che ricopre da tre anni. Questa équipe (al ministero si insiste su questo termine) sarà completata da un direttore musicale e da un responsabile per la danza, forse Rudolf Nureyev, che si è dichiarato d'accordo in line a di massima. Il 27 ottobre Bernard Lefort aveva nominato — una coincidenza? — Alain Lombard, già direttore dell'Orchestra Filarmonica di Strasburgo, direttore del settore musicale all'Opera sino al termine del suo mandato. Questo incarico era stato ricoperto in precedenza da Silvio Varvisio. Il ministero della Cultura ha esitato a lungo sul rinnovo del mandato, alla testa dell'Opera di Parigi, di Bernard Lefort, che forse meritva di avere più tempo per dar prova di sé (l'incarico gli era stato affidato solo un anno fa). Se gli spettacoli da lui mandati in scena non hanno sempre mantenuto le promesse (Dardanus, Jenufa, Carmen...), può comunque andar fiero di risultati brillanti (La femme sans ombre, Peter Grimes, Don Giovanni, soprattutto Le grand macabre) e la stagione in corso faceva bene sperare. Ma certo si è ritenuto che anche su questo punto era necessario un cambiamento, e che nel 1983 il pubblico avrà bisogno di «vita nuova». E' ancora presto per valutare la scelta di Paul Puaux come presidente del Consiglio d'amministrazione, di un «animatore culturale» dopo un Consigliere di Stato (Jean Salusse) e di due ispettori delle Finanze (Darmon e Verdeil). Il successore di Jean Vilar alla direzione del Festival di Avignone ha però sufficientemente dimostrato la sua larghezza di vedute, la sua autorità e la sua capacità perché ci siano buone disposizioni nei suoi confronti. Vicino com'è al partito comunista, potrà forse aiutare l'Opera a diventare nuovamente un teatro un po' più «popola¬ re», come auspicava il suo illustre sovrintendente in un rapporto del 1968, tanto celebre quanto confidenziale. Certo si è voluto fare in modo che un francese molto noto e rispettato si facesse garante della nomina di un amministratore straniero, quasi sconosciuto al pubblico parigino, e clie rappresenta il vero colpo di scena della promozione. Massimo Bogianckino. insigne musicista e uno dei maggiori direttori di teatri li- rici contemporanei, si farà certo rapidamente un nome a Parigi. I suoi spettacoli al Teatro Comunale di Firenze, che dirigeva dal 1976. sono stati quasi tutti dei successi. Quest'uomo raffinato, discreto, affabile e pieno di tatto, buon diplomatico, ha alle spalle una carriera di organizzatore e di direttore più che ventennale, e ha collaborato con i maggiori artisti contemporanei in tutti i campi; è bravissimo a ravvivare l'interesse per il repertorio, e ad arricchire il repertorio in tutti i sensi. Ex allievo della Ecole Normale de Musique e della Sorbona, parla molto bene il francese, e si è rivolto spesso agli artisti e agli scenografi francesi. E' forse il più francese dei musicisti italiani. Dopo Liebermann il teutonico, potrebbe essere l'uomo della latinità: •Accetto di buon grado questo incarico — ha dichiarato — sema nascondermi i problemi. Sono affascinato dalle affinità artistiche che legano i nostri due popoli latini, e Parigi, dove ho trascorso tanti begli anni, rimane così vicina al mio cuore che vi lavorerò con gioia, pronto a raccogliere qualsiasi sfida.. j. 1. Copyright ni/c Monde» e per l'Italia «1 .a Stampa»