Perché nel sindacato ora non si litiga più di Stefano Lepri
Perché nel sindacato ora non si litiga più Perché nel sindacato ora non si litiga più di migliaia di lavoratori: quanto puntare sulla scala mobile e quanto sugli aumenti salariali nei rinnovi di contratti. Nessuno, dei pochi che sanno, vuole rivelare quale potrebbe essere il contenuto dell'intesa: ne dipendono il dialogo con il governo, i rapporti fra i vertici del sindacato e i lavoratori, gli sviluppi della situazione economica e politica. E bisogna fare presto, se si vuole riuscire. Come mai sorrisi e riserbo si sono sostituiti alle aperte accuse che, appena qualche settimana fa, le varie componenti sindacali si scambiavano accusandosi di prendere ordini dalle segreterie dei rispettivi partiti? C'è chi vede, anche in questo nuovo clima, motivazioni politiche, ma ai sindacalisti di ogni colore è difficile farlo ammettere. Lama, si dice, aveva già preparato il terreno, qualche giorno fa. rivolgendosi ai lavoratori comunisti sulle pagine dell' » Unità»: «i4 questo punto, anche la differenza di posizioni esistente fra le confederazioni sindacali, a proposito di un rallentamento con recupero a fine anno di qualche punto di contingenza, perde ogni significato, poiché i padroni vogliono ben altro*. Ma non è solo questo, non è soltanto il fatto che ai sindacati occorre mostrarsi, o essere, uniti perché la lotta sarà dura. Ha detto ieri Benvenuto: -Bisogna lavorare a un accordo perché non c'è alternativa; purtroppo però in molti ambienti, anche sindacali, si continua a sottovalutare la gravità della crisi*. Cassa integrazione a valanga, licenziamenti, alcune chiusure di fabbriche, sostiene il segretario della Uil, sono fenomeni preoccupanti anche nelle zo- Stefano Lepri (Continua a pagina 2 in prima colonna) ROMA — Luciano Lama, Pierre Camiti e Giorgio Benvenuto hanno dimenticato i loro litigi di qualche settimana fa; più o meno tutti, nei sindacati, lo confermano. Cgil, Cisl e Uil, al di là delle formule, stanno tentando di mettersi d'accordo sul modo di difendere, nei prossimi mesi, il tenore di vita di centinaia
Persone citate: Giorgio Benvenuto, Lama, Luciano Lama, Pierre Camiti
Luoghi citati: Roma
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