Dirigenti «P2» dell'lri, secondo i saggi non sapevano che la loggia era segreta

Dirigenti «P2» dell'lri, secondo i saggi non sapevano che la loggia era segreta Dirigenti «P2» dell'lri, secondo i saggi non sapevano che la loggia era segreta ROMA — Nessuna sentenza di condanna o di assoluzione, ma utili indicazioni per mettere in grado gli organi statutari dei vari enti di decidere sulla sorte dei personaggi delle imprese pubbliche che compaiono nelle liste P2. La commissione di accertamento ha consegnato il voluminoso dossier al Consiglio di amministrazione dell'lri che nelle prossime settimane prenderà provvedimenti in un senso o nell'altro. In questi quattro mesi la commissione ha ascoltato 19 persone direttamente interessate alla vicenda: Romolo Arena (Acciaierie Piombino): Alberto Capanna (Finsider); Giovanni Guidi (Banco Roma): Gian Piero Orsello (Iri): Michele Principe (Stet); Aldo Spinelli (Finsider); Simon Pietro Salini (Banco Roma); Giancarlo Valori (Sme); Ales¬ sandro Alessandrini (Banco Roma): Franco Colombo (Tgl); Gian Paolo Cresci (Sacis); Luigi Nebiolo (Tgl); Ettore Brusco (Rai): Gino Latilla (Rai): Lucien Sicouri (Italimpianti); Franco Peco (Finsider): Gianpiero Gabotto (Alitalia); Enrico Ceccarelli (Alitalia): Gustavo Selva (Gr2). Ecco i risultati dei 'avori della commissione relativi ai personaggi più direttamente legati all'Iri. Alessandro Alessandrini. L'amministratore delegato del Banco di Roma ha precisato che nel '79 manifestò l'intenzione di entrare nella massoneria (ma non sapeva che si trattava della P2) e fu presentato a Gel». Versò 150 mila lire «a fini assistenziali». Secondo i «saggi» Alessandrini non era consapevole della «segretezza» della loggia. Romolo Arena. Il presidente delle Acciaierie di Piombino ha ammesso, dopo un tentennamento iniziale, il versamento della quota di 200 mila lire effettuato a favore di Gelli, perché questi 'apriva prospettila industriali in Argentina e con il gruppo Pesenti». Secondo la commissione. Arena era iscritto alla P2: anche per lui vale il discorso della segretezza. Alberto Capanna. Nessun elemento di rilievo a carico dell'ex presidente della Finsider ma solo le annotazioni desumibili dai documenti di Gelli. Gianpiero Orsello. Il vicepresidente della Rai ha ammesso di aver aderito alla massoneria nel '69, ma di averne preso le distanze nel '77 per l'odore di manovre antidemocratiche. Secondo la commissione. Orsello « non ri¬ sulta appartenere alla Loggia P2». Michele Principe. L'amministratore delegato della Stet ha confermato di aver aderito al Grande Oriente versando una quota di 200 mila lire verso la fine del '79. Anch'egli ha motivato l'iniziativa (allora era presidente della Selenia) con il fatto che Gelli avrebbe potuto favorire la penetrazione dei gruppo in America Latina. Nel febbraio '81 troncò i rapporti con la P2. La commissione avvalora la spiegazione dell'adesione «inconsapevole» della segretezza Giancarlo Valori. Il vicepresidente della Sme ha spiegato la conoscenza di Gelli e la presa di distanza dal Gran Maestro fin dal marzo '7d per la sua attività poco chiara. Secondo la commissione. Valori è estraneo all'attività della loggia. e. pa.

Luoghi citati: Argentina, La Loggia, Piombino, Roma