Palmi: è duralo 5 ore l'incubo dei 2 agenti in mano a 4 terroristi

Palmi: è duralo 5 ore l'incubo dei 2 agenti in mano a 4 terroristi I detenuti chiedevano il trasferimento Palmi: è duralo 5 ore l'incubo dei 2 agenti in mano a 4 terroristi PALMI — Ore di tensione sono state vissute ieri mattina nel supercarcere di Palmi, quando quattro terroristi guidati dal brigatista Massimo Maraschi hanno trattenuto in ostaggio per quasi cinque ore due agenti di custodia. L'azione di protesta ha avuto luogo alle 9,45 quando, durante il consueto controllo delle celle, gli agenti Vincenzo Gigliotti e Massimo D'Arpino sono stati aggrediti dai terroristi, che li hanno prima minacciati con un rudimentale punteruolo e poi legati con pezzi di lenzuola alle brandine. Scattava prontamente il dispositivo di allarme all'interno delle carceri, con la predisposizione da parte dei carabinieri di un particolare servizio di sicurezza. Il braccio dove si era verificato l'incidente veniva isolato, tiratori scelti venivano fatti appostare sul muro di cinta dell'istituto e venivano utilizzati anche mezzi blindati, con un doppio cordone di accerchio a protezione dell'istituto. Tenendo i due agenti di custodia nella loro cella, i quattro (oltre a Maraschi, Bruno Laronga e Salvatore Palmieri, di «PI» e Stefano Neri, delle «Unità combattenti comuniste») chiedevano l'intervento del direttore del carcere, dott. Salomone e del procuratore capo della Repubblica di Palmi, dott. Giuseppe Tuccio, ai quali avanzavano le richieste di trasferimento e la pubblicazione di un loro documento. Nel frattempo gli altri detenuti rientravano nelle celle prendendo le distanze da un'azione che chiaramente contrastava con le direttive impartite da Renato Curcio, il brigatista rosso che è divenuto il capo carismatico dei detenuti politici presso il supercarcere di Palmi. Pare che l'azione di protesta sia nata dal contrasto tra i quattro terroristi di Prima linea e Curcio, cercando cosi il motivo per lasciare il maggiore istituto di pena del Sud. Finalmente, dopo oltre quattro ore di estenuanti e dure trattative, con la presenza anche del cappellano, don Silvio Mesiti, che con buonsenso ha smussato gli angoli nel momento di grave irrigidimento delle trattative, i quattro terroristi ottenevano il trasferimento, per ora, ad altro braccio e, in seguito, ad altro istituto di pena. Alle 14,10 i due agenti venivano liberati e la calma tornava nel supercarcere di Palmi. e> j_

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