Casinò di Sanremo è sotto inchiesta l'ufficio prestiti

Casinò di Sanremo è sotto inchiesta l'ufficio prestiti Nuovo scandalo alla casa da gioco Casinò di Sanremo è sotto inchiesta l'ufficio prestiti Tredici comunicazioni giudiziarie per peculato SANREMO — Il sostituto procuratore della Repubblica, Mariano Gagliano, ha emesso comunicazione giudiziaria nei confronti di 13 impiegati dell'ufficio fidi del Casinò municipale. Si tratta di quattro vicecapi ufficio (Giobatta Giusta e Carlo Comini, entrambi residenti in via Padre Semeria; Giobatta Rossi, via Duca degli Abruzzi, Sergio Scappini, via Vallarino) e dei dipendenti Cesare Albano, Achille Ricciardi, Gianfranco Piombo, Duilio Ginatta, Franco Micillo, Cleo Barsi, Agostino Ausenda, Gino Sappa e Sergio Cominazzi. Dei tredici inquisiti tre sono già in pensione (Albano, Ausenda e Ginatta), uno è defunto (Sappa). Per tutti l'accusa è di «concorso in peculato aggravato continuato». Per il Casinò dei fiori si tratta di un ennesimo terremoto. Tra meno di un mese, infatti, il 16 novembre, comincerà a Sanremo il processo contro 119 persone coinvolte nel maxifurto alle roulettes. Gli imputati sono croupiers, controllori, sindacalisti, giocatori esperti nelle combines, nelle vincite truccate. Secondo esperti negli ultimi 10 anni al Casinò sarebbero stati rubati 100 miliardi. Dopo il settore giochi gli inquirenti indagano ora sull'ufficio fidi, che ha il compito di concedere o meno prestiti ai clienti. Le indagini che hanno portato il dottor Gagliano a firmare 13 avvisi di reato sono iniziate nel 1978 quando il vi¬ cequestore Enzo Natale arresta Bruno Costantino, un siciliano di 26 anni, che aveva tentato di farsi cambiare all'ufficio fidi un assegno di 5 milioni provento di un furto. Garante dell'operazione era stata Gabriella Verzolla, milanese, 35 anni. La donna nel 1980 avalla un altro assegno di 5 milioni rubato. A presentarlo, sempre all'ufficio fidi della casa da gioco, è Antonio Diodato, 39 anni, di Salerno: anche lui è arrestato. Dalle indagini risulta che i due cheques appartengono allo stesso stock di carnet rubati nell'aprile del 1977 alla filiale della Banca Commerciale Italiana di Reggio Emilia. Coincidenza? Per Gagliano ci sono elementi a sufficienza per aprire un'inchiesta. La guardia di Finanza viene incaricata di indagare all'ufficio fidi. Le «Fiamme gialle» controllano migliaia di schede, tessere, documenti del Casinò. Anni e anni di attività della casa da gioco vengono passati al setaccio. Anche il presidente, Egidio Lupi, è interrogato dal sostituto procuratore. Nell'estate del 1980 Lupi rassegna le dimissioni. Al suo posto, al vertice del Casinò, il ministro dell'Interno Rognoni nomina Antonio Semeria. Polizia, guardia di Finanza e magistratura continuano le indagini. La prima scossa di terremoto tra i tavoli verdi arriva con il blitz del 27 gennaio scorso: vengono arrestate 50 persone. Roberto Basso

Luoghi citati: Reggio Emilia, Salerno, Sanremo