Altissimo pretende i conti da tutti per sbrogliare il caos della Sanità di Franco Giliberto

Altissimo pretende i conti da tutti per sbrogliare il caos della Sanità Inchiesta sull'assistenza: alla ribalta i gravi nodi economici Altissimo pretende i conti da tutti per sbrogliare il caos della Sanità Un esempio: la Regione Lazio non avrà udienza presso il governo se non dimostrerà spese contenute e qualificate - Sono in pericolo gli stipendi dei dipendenti delle Usi? DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ROMA — E' un pasticciaccio brutto, talmente complesso, quello dell'assistenza sanitaria, che a ogni risvolto lascia intravedere problemi, tensioni, disfunzioni. C'è chi evoca l'apocalisse: .Prima che il mancato rifornimento delle farmacie provochi casi mortali, urge suo immediato intervento-stop», telegrafano al ministro della Sanità Altissimo i responsabili sindacali dei grossisti-distributori di medicinali. Altissimo, come prima reazione, tocca ferro. I dipendenti di quelle aziende concluderanno oggi uno sciopero, proclamato perché vedono in pericolo la propria attività. Ma prima di mandare di nuovo in giro i fattorini con aspirina e penicillina, ammoniscono che potrebbe venire un giorno — chissà — in cui un diabetico se ne vada in coma profondo per mancanza delle trenta unità quotidiane d'insulina; e un cardiopatico abbia il cuore stoppato per l'eternità, in assenza dell'abituale, quotidiano betabloccante. Che vale, comunque, che riprendano a lavorare i grossisti-distributori di farmaci, se ora si agitano convulsamente i farmacisti? Fra la Regione Lazio e la categoria ieri sono fallite le trattative. I farmacisti davano le medicine gratis 0 con il ticket, come prescrivono le norme, ma non ottenevano in tempi ragionevoli i rimborsi dall'ente pubblico. Insomma anticipavano del denaro per rifornirsi e servire 1 malati, ma nessuno gli rendeva puntualmente i quattrini. Non c'è da stupirsi della loro protesta. Ieri non hanno accettato le promesse e le forme di pagamenti che la Regione proponeva. Di fronte al rifiuto, la giunta regionale ha sollecitato un'ordinanza del presidente Santarelli: «J farmacisti saranno obbligati a consegnare gratis le medicine almeno ai pensionati e agli individui che abbiano un reddito inferiore ai 3 milioni e seicentomila lire, esenzione già prevista dalla legge». Santarelli (nel confermare implicitamente quanto scrivevamo trattando il problema nazionale nella precedente puntata di questa inchiesta) ha ammesso che anche nelle singole Usi laziali sono state fatte assunzioni «in forma dilagante». Nei prossimi giorni i funzionari regionali tenteranno di stabilire .quante, quali e perché^,. Par di capire che si stia facendo strada un richiamo severo all'impegno: .Saranno anche date direttive agli ospedali e agli ambulatori pubblici — annuncia la Regione Lazio — affinché accelerino i ritmi di lavoro e la fun- zionalità, per far fronte alle esigenze degli assistiti, con particolare attenzione alle categorie meno abbien ti». Che sia la faccia cupa mostrata dal ministro Altissimo a determinare queste buone intenzioni, per ora soltanto annunciate? In un lungo col¬ loquio con il ministro, ieri mattina, Santarelli si è sentito dire che per i problemi economici legati al settore assistenziale ci potrebbe essere un incontro a tre — Regione, Sanità. Tesoro — solo a patto che siano presentati i rendiconti della spesa. Ma delle 59 Unità sanitarie laziali, quindici non hanno ancora presentato quei rendiconti che per legge devono avvenire ogni tre mesi. .Solo se presenteremo rendiconti dai quali emerga che la nostra spesa è contenuta e qualificata — ha detto Santarelli — potremo trovare udienza presso il governo». Significa che mai. la Regione Lazio, avrà udienza? Vedremo. Altri motivi di preoccupazione emergono in campo nazionale, per il «sovrappiù» di migliaia di miliardi — forse ottomila, scrivevamo ieri — determinato dalle Unità sanitarie nella gestione del 1981. C'è chi prevede a breve scadenza una piccola rivoluzione dei dipendenti delle Usi, se a novembre o a dicembre — ma speriamo che l'ipotesi sia infondata — non ci saranno i soldi per pagare gli stipendi. D'altro canto, se per insipienza, velleitarismo e pressapochismo c'è chi ha scialacquato denaro pubblico, oggi non c'è alchimista che sappia dire quel che accadrà nei prossimi mesi. Nuova questione morale, infine: è giusto sanare dei deficit maturati all'insegna delle spese allegre, inutili, clientelari? Chi fa fatica a pagare il ticket di poche migliaia di lire su un farmaco anti-asma, rischia ora anche il travaso di bile e l'itterizia nel sapere che in certe Usi si sono bruciati miliardi. Franco Giliberto

Persone citate: Santarelli

Luoghi citati: Regione Lazio, Roma