Mitterrand e Reagan si lasciano buoni amici divisi, come prima

Mitterrand e Reagan si lasciano buoni amici divisi, come prima Conclusa la visita del Presidente francese negli Usa Mitterrand e Reagan si lasciano buoni amici divisi, come prima DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — In due giorni di colloqui a Yorktown e a Williamsburg. in Virginia. Reagan e Mitterrand non hanno colmato il divario che li separava alla vigilia. Giovedì si incontreranno nuovamente a Cancun, in Messico, per la conferenza Nord-Sud, ancora su posizioni distanti. Il disaccordo non concerne solo il tipo di assistenza da fornire ai Paesi in via di sviluppo, privata per Reagan, governativa per Mitterrand: né solo la creazione di una «finestra energetica» per questi Paesi in seno alla Banca Mondiale, da non farsi secondo il presidente americano, da farsi secondo quello francese. Il disaccordo riguarda anche la politica da seguire verso il Centro America, in particolare verso El Salvador, e quindi verso Cuba, nonché la strategia da adottare nel «triangolo caldo» del Medio Oriente, Egitto. Sudan. Ciad, e dunque Libia. Si tratta di disaccordo sui particolari, più che in generale, e sui metodi, più che sugli obiettivi: e proprio per queste sue caratteristiche, esso non ha turbato il clima di estrema cordialità delle discussioni, né i festeggiamenti per il bicentenario della vittoria americana sugli inglesi con l'aiuto francese. Soprattutto, il disaccordo non ha impedito una quasi totale unanimità di vedute sull'equilibrio strategico, comprese le cosiddette armi di teatro per l'Europa, e sul trattato di Camp David, incluso il ritiro delle truppe israeliane dal Sinai. Ma la sperata convergenza di Reagan e di Mitterrand sul contenzioso già emerso alla conferenza delle potenze economiche di Ottawa non si è concretata. Di qui il senso di leggera delusione con cui ì due leader si sono lasciati, l'uno per tornare alla Casa Bianca a Washington con Haig. l'altro per proseguire per il Messico con il ministro degli Esteri Cheysson. In particolare Reagan e Mitterrand si sono impegnati a favorire la felice conclusione del processo di pace di Camp David, e si sono detti d'accordo per discutere il piano saudita di reciproco rico¬ noscimento tra l'Olp e Israele, quale successivo passo avanti. Ma Reagan ha accantonato per il momento l'idea di chiedere agli alleati il boicottaggio del petrolio libico e Mitterrand non ha rinunciato alla fornitura delle armi stipulata da Gheddafi con Giscard d'Estaing. Si è riservato di rifiutare al leader libico future vendite, ma ha chiesto agli Stati Uniti di esercitare .autocontrollo, nei confronti di Tripoli. Le divergenze più accentuate, anche se minimizzate in pubblico, sono emerse sul Salvador e sulla conferenza Nord-Sud. Reagan non ha ottenuto che Mitterrand gli assicurasse appoggio per il regime di Duarte, e Mitterrand non ha ottenuto che Reagan gli assicurasse appoggio per le sue proposte a Cancùn. Invano il presidente americano ha insistito che Cuba ha inviato tra 500 e 1000 uomini nella provincia orientale salvadoregna, per staccarla dal resto del Paese, e costituirvi la sede di un governo marxista separato. Inutilmente il presidente francese !ia sottolineato i rischi di una trattura tra Paesi ricchi e Paesi poveri. Reagan ha risposto che anche i secondi devono adottare le misure di austerità dell'Occidente. All'atto pratico, questa mancanza d'intesa protrarrà la crisi del Centro America, e la ricerca di una formula per il decollo del Terzo Mondo. e. c.