Walesa tranquillo «Con Jaruzelski ci capiamo bene» di Paolo Patruno

Walesa tranquillo «Con Jaruzelski ci capiamo bene» Walesa tranquillo «Con Jaruzelski ci capiamo bene» DAL N08TRO CORRISPONDENTE PARIGI — .Non sono preoccupato. Personalmente ci capiamo molto bene con Jaruzelski. Non mi pare perciò che i cambiamenti avvenuti a Varsavia siano sfavorevoli a Solidarietà. Ansi la situazione è migliorata, perché il potere concentrato in una sola persona può significare la fine dell'immobilismo del governo, che è costato il posto a Kania». Cosi, con apparente serenità e una cauta «apertura» per il futuro, Lech Walesa ha replicato ieri sera da Parigi al cambio della guardia alla testa del partito avvenuta domenica a Varsavia. Il «messaggio» che il leader di Solidarietà e i suoi compagni hanno voluto far giungere in Polonia è di tono distensivo, moderato, non lascia trasparire, almeno pubblicamente, alcun segno di preoccupazione. Ed è per questo che Walesa non ha voluto mutare d'una virgola il programma della sua visita in Francia, giunta ormai agli sgoccioli. Da domenica pomeriggio, la delegazione di Solidarietà si mantiene in contatto quasi costante con Varsavia e Danzica. E' fondata la prospettiva di un governo di unione, come pare essere nelle intenzioni dei nuovi capi di Varsavia? .Abbiamo una situazione nuova e dobbiamo saperne approfittare — ha risposto genericamente Walesa —. Pensiamo an¬ che a questa ipotesi, ma non ne vediamo una necessità immediata. Poi vedremo». Più netto è stato invece il suo giudizio negativo sull'ipotesi di un'«unione nazionale» formata dal partito, dalla Chiesa e dal movimento Solidarietà. .Non penso che sia bene che questi tre elementi siano riuniti». Poi, alternando la fermezza alla flessibilità, Walesa ha ancora precisato che gli accordi di Danzica possono essere certo ridiscussi, ma solo su .alcuni postulati, perché non ci saremmo battuti tanto per rinunciare facilmente a quest'intesa». Ha aggiunto che il sindacato sta studiando altre forme di protesta diverse dallo sciopero, che resta un'arma estrema (.non vogliamo bruciare e distruggere tutto»). Ha terminato affermando che Solidarietà reclama «pane e libertà' anche dal nuovo governo, ma è pronta a dialogare, a trattare per raggiungere un accordo: .Noi siamo realisti», ha concluso Walesa. Resta da verificare se queste dichiarazioni prudenti, e apparentemente rassicuranti, riflettono davvero il pensiero di Solidarietà o traducono la perplessità di Walesa davanti all'evolversi di una situazione valutabile realmente soltanto al suo ritorno in Polonia, domani, dopo un incontro con il premier Mauroy che suggellerà la sua visita in Francia. Paolo Patruno

Persone citate: Jaruzelski, Lech Walesa, Mauroy, Walesa