Napoli: arrestate sette persone forse coinvolte nel caso Cirillo

Napoli: arrestate sette persone forse coinvolte nel caso Cirillo In carcere anche un docente universitario e un professore di lettere I ( Napoli: arrestate sette persone forse coinvolte nel caso Cirillo I mandati di cattura spiccati dal giudice che indaga sul sequestro dell'assessore regionale democristiano - Alcuni erano già stati accusati in passato per attentati e rapine DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Sette persone, alcune già note all'antiterrorismo, sono state arrestate dagli agenti della Digos e dai carabinieri: l'accusa è di partecipazione a banda armata. Nonostante il riserbo assoluto degli inquirenti, sono emersi alcuni nomi degli arrestati. Si tratta di Achille Flora, professore incaricato ad Economia e Commercio, Raffaele Romano e Raffaele Postiglione, operai, Pietro Schettino, insegnante di Lettere di origine romana e Antonio Caputo. Con altre due persone di cui non si conosce ancora l'identità, l'altra mattina hanno ricevuto il mandato di cattura firmato dal giudice istruttore Alemi, lo stesso magistrato che si occupa dell'inchiesta sul rapimento del democristiano Ciro Cirillo e sull'assassinio della sua scorta (l'azione terroristica, firmata dalle Br fu compiuta il 27 aprile scorso: l'assessore della Regione Campania fu liberato il 24 luglio). Il prof. Flora fu arrestato il 10 gennaio '80 assieme ad altre 14 persone in seguito alle confessioni del .Fioroni napletano*, il terrorista pentito Nicola Casati, che si era costituito due giorni prima. In seguito il docente venne assolto per insuf ficienza di prove dall'accusa di associazione sovversiva. Raffaele Romano e Raffaele Postiglione sono i due operai incriminati per l'attentato compiuto al Circolo della stampa di Napoli. Ma dopo essere stati assolti dalla Corte d'Assise, sono tornati in libertà. Il processo è ora pendente in Cassazione. Pietro Schettino, infine, fu accusato di una rapina compiuta in una falegnameria nella zona periferica di Agnano nel '77. Non è ancora chiaro se i reati di cui sono stati accusati riguardano episodi recenti o antichi. Gli inquirenti avallano la seconda ipotesi, ma non si esclude che l'operazione antiterrorismo sia il frutto delle recenti indagini fatte dalle forze dell'ordine dopo il sequestro Cirillo. a-1# delitto e che sta scontando la condanna a nove anni e sei mesi di reclusione. Contro la sentenza di condanna, la Fallaci aveva presentato ricorso in Cassazione chiedendo che fosse riconosciuta l'infondatezza dell'accusa, poiché le notizie da lei rivelate erano state ininfluenti ai fini del giudizio a carico di Pelosi. Inoltre era stata sollevata una questione di legittimità costituzionale riguardante la norma di legge sul segreto professionale dei giornalisti. La Corte ha respinto il ricorso, concedendo però l'amnistia.

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