Guttuso in macelleria

Guttuso in macelleria (^PERSONE: visita nell'insolita galleria d'arte di Curletti ) Guttuso in macelleria Ne lui parlato «Bazar», rivista di moda e architettura, curiosando tra le simmetrie eleganti del negozio. Alcuni amici pittori hanno immortalato la stadera, di ottone lucidissimo, i marmi del bancone, la penombra della vetrina, i quarti di saiuito che sfilano sulla parete di fondo. Pino Curletti, macellaio e mecenate, ha due grandi passioni: il lavoro e la pittura. E qualche mania: le scarpe rosse, sempre lucidissime, per esempio. Ma anche una straordinaria carica umana. Conversatore straordi nario. disegna personaggi noti e scoiwsciuti con tratti smitizzanti. Nel 70. accanto alla bottega ereditata dal padre, corso Moncalicri 47, ha aperto La Parisi na, galleria d'arte a t traverso la quale passano grandi nomi italiani e stranieri e giovani talenti in attesa d'affermazione. Il lavoro. Per Curletti è aneli 'esso un'arte. La sua macelleria e una boutique; lo ricomiscono persino i concorrenti. Dicono che abbia i prezzi più alti di Torino (20 mila il chilo la coscia), ma anche la carne migliore. «Continuo le ricerche certosine di mio padre, nel mio negozio entra solo facon da non confondere con il fassone». precisa. Sono sanati «tirati su a base di latte, uova, farina e soja, non conoscono gli estrogeni». La galleria. Muove i primi passi con un nome che non ha bisogno di presentazioni: Guttuso. Seguono i simbolisti. Graham Sutherland. i secessionisti viennesi con Gustav Klimt ed Egon Schieln tra gli entusiasmi di Marziano Bernardi, Carluccioe Testori. Vasta la tavolozza di artisti di casa iu>stra. da Calandri a Fico, da Soffiantiim a Romelia. finoaOnnis. r.

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