Mozambico, valido interlocutore della nostra politica africana di Alfredo Venturi

Mozambico, valido interlocutore della nostra politica africana Conclusa la visita ufficiale del presidente Samora Machel Mozambico, valido interlocutore della nostra politica africana ROMA — Con la firma di un accordo-quadro che rilancia la cooperazione tecnica e economica fra Italia e Mozambico e con la riaffermazione dell'impegno italiano per la lotta «contro la farne nel mondo, la malnutrizione e il sottosviluppo», e con l'invito a Pertini per una visita in Mozambico, si è conclusa ieri la parte diplomatica della visita al nostro Paese del presidente Samora Machel. Questa mattina il capo dello Stato mozambicano si congederà dal presidente Pertini: poi proseguirà in forma privata, nelle città amiche del Nord, il suo viaggio in Italia. Dopo avere avuto nella mattina un nuovo colloquio con Pertini al Quirinale. Samora .Machel si è incontrato a Villa Madama con il presidente del Consiglio. Presenti i due ministri degli Esteri. Colombo e Chissano. Spadolini e l'ospite africano hanno passato in rassegna i nodi più in¬ tricati della situazione internazionale. Molti di questi nodi affliggono proprio l'Africa. Sui punti essenziali si è registrata una convergenza di opinioni: cosi sulla Namibia, dove va applicata la risoluzione 435 dell'Onu; cosi sulla condanna delle avventure militari sudafricane. Su altri temi. Spadolini ha manifestato preoccupazioni: sul Corno d'Africa, per via del patto d'agosto fra, Etiopia, Libia e Sud Yemen: sul Medio Oriente, per via della scomparsa di Sadat. Sui rapporti bilaterali, reciproca e coincidente soddisfazione per il loro buon andamento, confermato da questa visita. La visita a Roma del presidente Samora Machel. se da un lato è servita a rilanciare, attraverso la firma dell'accordo-quadro di cooperazione, il «rapporto speciale» che lega i due Paesi, dall'altro ha contribuito a mettere a fuoco un aspetto particolare di quella «politica africana» che fa del nostro Paese, per molti Stati del continente, un interlocutore interessante. Questo aspetto particolare consiste nei rapporti che la nostra diplomazia cerca d'instaurare con quei Paesi che. come il Mozambico o l'Angola o l'Etiopia, pur essendosi ideologi- i camente collocati a Est. non | intendono chiudere la porta ih faccia all'Occidente. I contatti con questi tre Paesi, e so- | prattutto con il Mozambico, dimostrano che gli spazi di manovra esistono. E che proprio l'Italia, difficilmente as-1 sociabile alle accuse-slogan contro l'« imperialismo occidentale», ha la possibilità oggettiva di utilizzarli. Per quanto riguarda specificamente il Mozambico c'è ancora da segnalare l'impegno, riaffermato in questa occasione dai nostri governanti, a favorire il dialogo fra la Comunità economica europea e la Conferenza per il coordinamento dello sviluppo in Africa australe (Sadcc). Si tratta di una iniziativa che raggruppa nove Paesi della regione (Mozambico. Angola. Zimbabwe. Tanzania, Malawi, Botswana. Lesotho, Swaziland. Zambia), e che si propone un obbiettivo politico-strategico di essenziale rilevanza: la riduzione della paralizzante dipendenza economica che questi Paesi soffrono, quasi esattamente come nell'età coloniale, nei riguardi dell'ingombrante vicino sudafricano. Già un anno fa l'Italia, quando i nove della «Sadcc» decisero a Maputo di assegnare un'assoluta priorità al coordinamento dei trasporti e delle telecomunicazioni, s'impegnò a contribuire con cinquanta milioni di dollari alla realizzazione dei relativi progetti. C'è da ricordare che il Mozambico non fa parte del gruppo dei Paesi Acp. legati alla Cee dalla Convenzione di Lomé: quello ohe l'Italia si sforza di dimostrare ai suoi partners europei è appunto il fatto che si può efficacemente cooperare anche con quei Paesi che preferiscono, per ragioni attinenti alle loro scelte politiche generali, evitare il «canale diretto» con Bruxelles. Alfredo Venturi