Le piccole Chiese e il corteo papale

Le piccole Chiese e il corteo papale RELIGIONI E SOCIETÀ' Le piccole Chiese e il corteo papale «72 pontefice romano, che incarna la volontà di egemonia, è il maggior ostacolo all'unità cristiana'. Questa affermazione, in apparenza drastica, si legge nel Documento di studio inviato in questi giorni alle Comunità Locali Valdesi (circa quarantamila fedeli) e Metodiste (circa ottomila) dalla Commissione Consultiva per l'Ecumenismo, per il dibattito preparatorio del Sinodo delle due Chiese, unite da qualche anno, previsto per i primi di agosto del 1982. La relazione tratta sia del confronto con le altre Chiese Evangeliche Italiane (Battisti, Luterani, Chiesa dei Fratelli, Pentecostali, Avventisti e altre denominazioni), sia e soprattutto del difficile rapporto con il cattolicesimo: al quale dedica la maggior parte delle riflessioni, condensandole in un decalogo di punti che riflettono aspetti positivi e negativi. Il concetto di partenza, che occorre sempre tener presente per valutare il documento, dice in sintesi che il Movimento Ecumenico, nato fra i Protestanti e, da vent'anni, fatto proprio da Roma, è «voluto da Dio- come appello alle Chiese per il loro •ravvedimento e rinnovamento della loro testimonianza nel Umido: L'Unità Cristiana, quin¬ di, deve consistere in una •Chiesa ravveduta e rinnovata» e, non soltanto, come invece avviene sinora, «in un reciproco riconoscimento dei "valori" cristiani, presenti o latenti, nelle singole confessioni». L'analisi è impietosa, prima di tutto verso le Chiese Evangeliche: 'Si direbbe quasi che più si è pochi, più si è pacificatamente — più o meno — dirisi. "Pochi ma ben divisi" potrebbe essere scritto su una bandiera ideale dell'Evangelismo italiano». Altrettanto netta è la denuncia delle lacune esistenti fra gli stessi Valdesi e Metodisti: 'Non dobbiamo illudere noi stessi: siamo molto lontani da una vita di Chiesa degna del nome che portiamo: 'Evangelici'. Pur senza »assolutizzare» ciò che è posto in chiave schematica, né 'imprigionare» nel passato il possibile futuro, il Documento espone «con realismo» le differenze fra Roma e Valdo-metodisti: -Il Cattolicesimo si concepisce e realizza in rapporto a Dio e al mondo in termini di rappresentanza vicaria: il Protestantesimo in termini di testimonianza. Il Cattolicesimo esalta, perciò, la la funzione mediatrice che, avvenendo tra Dio e gli uomini, è necessariamente verticale, il che produce una ecclesiologia di tipo gerarchico e la posizione centrale (o primaziale) della Chiesa, che diventa il perno del rapporto tra Dio e il mondo. La Chiesa esalta se stessa, quasi inebriata dal potere che ritiene di aver ricevuto da Dio. Il Protestantesimo, invece, ritiene la Chiesa piuttosto come Comunità di Servizio... Il problema è di sapere se il Dio biblico sopporta forme di rappresentanza vicaria, e quali». Un cattolico potrebbe osservare che anche la Chiesa, dal Concilio in poi, si propone come «servizio» e ha riscoperto valori evangelici quali il sacerdozio comune del Popolo di Dio che, In chiave più estesa, sono patrimonio fondante della Riforma Protestante. Altre differenze riguardano, nel Documento, la concezione dell'etica, da quella sessuale e coniugale a quella sociale e professionale: »La morale cattolica sembra piuttosto imperniata sull'osservanza della legge fissata dal Magistero ecclesiastico, mentre il Protestan tesimo educa — o cerco di educare — alla libertà, la Chiesa Cattolica, educa all'obbedienza». Vi è motivo di contrasto nell'insieme di fattori che si chiamano «cultura cattolica», ma l'ostacolo essenziale è di natura teologica e dogmatica, cioè il concetto riassuntivo di Papato, quale potere centrale .che si ponesse come perno istituzionale e dottrinale dell'Unità». I Valdo-metodisti ritengono che Roma «é entrata nel dialogo ecumenico, sema rinunciare minimamente alla sua volontà di egemonia» e. anzi, «sembra in procinto di impadronirsi anche del Movimento Ecumenico» attraverso i rapporti bilaterali fra le Chiese, con il risultato di scompaginare il fronte non-romano. 'La grande abilità di questo Papa è di saper dialogare con tutti sema avvicinarsi veramente a nessuno». E' in perenne movimento, ma nelle sue posizioni è inamovibile... 'Per quanto ci concerne, pensiamo che le nostre piccole Chiese non si lasceranno trascinare nel grande corteo papale». Un altro problema è il rifiuto, da parte cattolica, di riconoscere la validità dei matrimoni interconfessionali o misti contratti, senza la dispensa del vescovo, dinanzi a ministri evangelici o in sede civile. La conclusione, però dice: «Lo Spirito Santo soffia dove vuole: questo dato di fatto, elementare ma fondamentale, rende il dialogo ecumenico, non solo possibile, ma necessario ed è la ragione vera della speranza ecumenica ». Lamberto Fumo

Persone citate: Battisti, Lamberto Fumo

Luoghi citati: Roma, Valdo-metodisti