Il Nobel dell'Economia a Tobin teorico delle «nuove frontiere»

Il Nobel dell'Economia a Tobin teorico delle «nuove frontiere» Un umanista che negli Stati Uniti divulgò la filosofia di Kennedy Il Nobel dell'Economia a Tobin teorico delle «nuove frontiere» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Uno del protagonisti delle «nuove frontiere» kennediane, il professore dell'Università di Yale James Tobin, è stato ieri insignito del premio Nobel per l'economia. Tobin, che ha 63 anni, e alterna l'attività accademica alle consulenze governative, è considerato uno dei massimi monetaristi ed econometristi viventi, n suo nome si aggiunge al già folto elenco di premi Nobel americani per l'economia, che vanno dal neokeynesiano Paul Samuelson al neoliberista Milton Friedman. L'Accademia delle scienze svedese ha motivato la scelta con il successo di una delle più note teorie di James Tobin, quella della selezione del portafoglio azionarlo, derivata dall'analisi delle forze del mercato, e dei loro effetti sugli investimenti. Nello studioso di Yale, vie ne onorato un uomo che rias sume la storia economica americana dall'ultima guerra a oggi, e i cui lavori dimostrano un'integrità e una modernità impressionanti. La dire' zione del Nobel ha osservato che Tobin «ho ispirato le ricerche piii sostanziose degli Anni Settanta sugli effetti delle politiche monetarie, le conseguenze dei deficit dei bi lanci statali, e la stabilizzazione sociale in genere». In particolare, ha aggiunto, megli ha fornito le basi per capire il comportamento individuale nei processi di arricchimento o indebitamento'. In una breve intervista coi giornalisti nella sua casa di New Haven, nel Connecticut, il nuovo Nobel ha detto di apprezzare di più il primo elogio che non il secondo. «La mia teoria della selezione del portafoglio — ha asserito — in parole povere suona cosi: è imprudente mettere tutte le uova in un cesto, perché se cade non se ne salva nessuna'. Intellettualmente, sebbene più giovane di una decina di anni, James Tobin appartiene alla scuola rooseveltiana, di cui John Kenneth Oalbraith è l'esponente più celebre. Nato a Champaign, nell'illinois, egli studiò ad Harvard, dove si laureò nel '39 e si specializzò, entrambe le volte con lode, nel '41. Quello stesso anno, egli incominciò a lavorare come economista, appunto con Oalbraith, nell'Ente per il controllo del prezzi e in quello per la produzione bellica a Washington. Dopo un biennio, si arruolò in marina, e combatté sul Pacifico. Nel '45, congedatosi coi galloni di tenente, rientrò ad Harvard. Nel 1950 venne chiamato a Yale, e un quinquennio più tardi ottenne la cattedra di economia. La preminenza accademica di Tobin attirò l'attenzione di Kennedy, alla ricerca dei migliori cervelli americani. Il giovane presidente cooptò il suo brillante coetaneo nel consiglio economico della Casa Bianca, diretto da Walter Heller. Kennedy voleva uomini che sapessero divulgare le scienze, e fossero nel contempo umanisti. Con la sua attenzione ai problemi sociali, oltre che alle leggi del mercato, Tobin offriva le migliori garanzie. Il consiglio economico delle Nuove frontiere fu uno del più efficienti del secolo: ridusse l'inflazione, rilanciò la produzione, impostò le riforme di quella che sarebbe stata La grande società di Johnson, ma senza i suoi sprechi e le sue tensioni. Tobin tornò all'insegnamento dopo un biennio, svolgendo nel contempo opera di consulenza o per il ministero del Tesoro o per la Riserva Federale. Continuò a predicare l'espansione economica nell'equilibrio fiscale, e il centrismo politico. Il suo prestigio tra 1 colleglli crebbe. Nel '71, l'anno In cui Nixon svalutò il dollaro staccandolo dall'oro, fu nominato presidente della prestigiosa «American Economie Association». Da quel momento, il suo nome figurò ogni anno tra i candidati al Nobel. La sua fama si diffuse anche all'estero, dove partecipò a numerose conferenze, spesso anche sui problemi del lavoro, oltre che delle valute. In più di un'occasione, lo studioso di Yale visitò l'Italia. James Tobin ha accolto il premio, molto consistente, 180 mila dollari, 200 milioni di lire, con caratteristica modestia e genuina sorpresa. Svegliato all'alba, si è presentato ai giornalisti con la moglie Elizabeth. «Ci sono molti altri che meritano il Nobel; ha dichiarato. 'Non me lo aspettavo'. 'Non ho neppure avuto il tempo di pensare che cosa farò col premio». Con un soni' so, ha aggiunto che in omag gio alla propria teoria delle •uova nel paniere» diversificherà gli investimenti. 'Il primo principio delle buone gestioni — ha detto — è non correre rischi inutili». Ennio Cai-etto

Luoghi citati: Connecticut, Harvard, Italia, New York, Stati Uniti, Washington