Le aziende petrolifere sono in crisi e chiedono il rincaro della benzina di Achille Albonetti

Le aziende petrolifere sono in crisi e chiedono il rincaro della benzina Le aziende petrolifere sono in crisi e chiedono il rincaro della benzina L'aumento dovrebbe essere di 30-40 lire - Per i prezzi si vuole il regime «sorvegliato» ROMA — Occorre rincarare subito la benzina e il gasolio, di 30-40 lire, perché le aziende del petrolio stanno perdendo soldi in continuazione, le private come le pubbliche. 1400 miliardi dall'inizio dell'anno a oggi: questo sostiene l'Unione petrolifera (Up) che raggruppa le società private, multinazionali e non. Ieri il nuovo presidente dell'Up. Achille Albonetti. si è presentato alla stampa insieme con il predecessore, Giovanni Theodoli, in un incontro al Centro di documentazione economica per giornalisti, per rinnovare la protesta contro il governo che non decide i rincari. La situazione del settore petrolifero sarebbe questa: aziende in difficoltà, alcune con perdite superiori al capitale sociale; le multinazionali tentate di abbandonare un'attività ridotta per limitare i danni-, una quota crescente delle importazioni di greggio è coperta dall'ente di Stato, l'Eni, ma a costo di gravi perdite che poi ricadono sui contribuenti (in realtà nemmeno l'Eni, cosi si dice, sarebbe contento di questa situazione che gli impone sforzi sempre maggiori). Secondo i dati dell'Up, nel periodo gennaio-agosto 1981, l'Eni ha coperto il 53,6% delle importazioni di greggio in Italia, mentre i privati, multinazionali o nazionali, hanno contribuito per il restante 46,4%. L'anno scorso i privati hanno fornito il 53.5%, nel 1979 il 59,5%, e prima le quote erano ancora superiori. Quanto alle vendite sul mercato, secondo Theodoli, i privati sarebbero scesi dall'80% nel 1973 al 50/% di oggi. L'Ita¬ lia, ha aggiunto il vicepreside^fe Up e presidente della E Italiana, William Barnes. : il Paese sviluppato dove l'industria petrolifera è in condizioni peggiori. Il rincaro immediato di benzina, gasolio e simili si giustifica, secondo l'Up, con il rialzo del dollaro, del quale non sarebbero ancora state tratte le conseguenze. Il divario dei ricavi per tonnellata di greggio sarebbe oggi in Italia del 9,5% inferiore alla media europea, un punto di riferimento che è fissato dallo stesso metodo governativo di calcolo dei prezzi (metodo Cip). La recente fase di stasi o di ribasso nei prezzi del greggio espressi in dollari, hanno detto Albonetti e Theodoli, non compensa il maggior onere per l'Italia dovuto al rialzo della moneta statunitense (la media dei prezzi ufficiali Opec, validi per tutti i grandi operatori, sarebbe scesa dai 34,95 dollari per barile di gennaio a 33,9 a ottobre). Per il futuro, l'Up da tempo chiede che i prezzi di benzina, gasolio e gpl passino dal -regime amministrato» (è il governo che decide) al -regime di sorveglianza*, che già c'è per l'olio combustibile. Albonetti nega che questo voglia dire «una liberalizzazione surrettizia» I prezzi sarebbero fissati dalle aziende, ma sempre in base agli •attuali parametri» di calcolo. Se il governo non fosse d'accordo con i calcoli delle aziende, interverrebbe per correggere i prezzi. Il fatto che le aziende petrolifere continuino a operare in perdita e senza garanzie di «chiare regole del gioco», ha detto Albonetti, non ha conseguenze solo per l'immediato. Senza profitti non si investe, e per raggiungere gli obiettivi posti dal piano energetico nazionale occorre investire. L'industria petrolifera dovrà procedere a riconversioni e razionalizzazioni che richiedono investimenti ingenti ; in altri Paesi si è già cominciato e le nostre raffinerie rischiano di trovarsi sempre più fuori mercato. In conclusione, l'Up chiede al governo: •criteri normativi chiari e affidabili» e il loro -integrale rispetto»; nessuna discriminazione fra aziende pubbliche e private; politica dei prezzi che garantisca «omogeneità» con gli operatori degli altri Paesi europei e la redditività che permetta i necessari investimenti, s. 1. Appello del nuovo presidente dell'associazione, Achille Albonetti

Persone citate: Achille Albonetti, Albonetti, Giovanni Theodoli, William Barnes

Luoghi citati: Italia, Roma