Tenta il suicidio in cella (è già la terza volta) il fratello di Fioravanti

Tenta il suicidio in cella (è già la terza volta) il fratello di Fioravanti Poche ore prima dell'inizio del processo a Treviso ; Tenta il suicidio in cella (è già la terza volta) il fratello di Fioravanti TREVISO — Alla presenza di due soli dei nove imputati si è aperto a Treviso il processo per la rapina compiuta il 19 dicembre 1980 ai danni della gioielleria Giraldo da un gruppo di neofascisti i cui nomi sono divenuti tristemente famosi nell'ultimo anno: Gilberto Cavallini. Giusva Fioravanti, Cristiano Fioravanti, Stefano Soderinl, Giorgio Vale, Francesco Membro, Fiorenzo Trincanato, Pasquale Belsito. oltre a un basista locale, Andrea Vian. In aula si sono presentati solo Giusva Fioravanti e Andrea Vian: Cristiano Floravanti domenica ha tentato per la terza volta il suicidio ed è ricoverato in ospedale; tutti gli altri sono latitanti. Il processo, comunque, non è andato oltre le prime battute. Una serie di eccezioni presentate dai legali della difesa, infatti, ha costretto i giudici a rinviare il procedimento a nuovo ruolo. Le eccezioni pre-, sentate riguardavano: la nullità degli atti istruttori per 1 latitanti poiché non era stato nominato un difensore d'ufficio all'atto della citazione; le condizioni psichiche di Giusva Fioravanti, giudicato incapace di intendere e di volere da un perito nominato per un'altra istruttoria a Roma; la connessione di questa vicenda con altre che vedono imputato Giusva Fioravanti, la più grave delle quali si riferisce all'omicidio di due carabinieri avvenuto a Padova nel febbraio scorso; il riconoscimento degli imputati latitanti per mezzo di un'unica fotografia; la legittima suspicione in quanto Giusva Fioravanti ammise, in altra istruttoria, una compartecipazione ad un progetto per attentare alla vita di uno dei magistrati del collegio giudicante di Treviso, Giancarlo Sitz; il mancato rispetto dei diritti di difesa, sempre di Giusva Fioravanti. Durante la breve vicenda Giusva Fioravanti. 23 anni, un passato di attore-bambino non dimenticato dai milioni di persone che lo videro nello sceneggiato televisivo «La famiglia Benvenuti», non ha mancato di confermare la fama recentemente conquistata di freddo teorico della vio¬ lenza. Nelle pause dell'udienza, ha parlato con giornalisti, avvocati, carabinieri per ribadire la necessità di rispondere con la violenza ad una società in cui ogni dialogo viene negato. Sempre sorridente, mai imbarazzato, ha accusato i difensori di sostenere unicamente le posizioni della sua famiglia.

Luoghi citati: Padova, Roma, Treviso