I ritratti della Magnani, Croce, Morandi nelle fotografie del «metafisico» List di Angelo Dragone

I ritratti della Magnani, Croce, Morandi nelle fotografie del «metafisico» List LE MOSTRE NELLE GALLERIE TORINESI I ritratti della Magnani, Croce, Morandi nelle fotografie del «metafisico» List Se qualcuno dubitasse ancora del valore estetico che può assumere la fotografia, ecco un'occasione per ricredersi e convincersi che anche dietro l'obiettivo può esserci un autentico interprete del proprio tempo. La lezione ci viene da Herbert List (Amburgo 1903-1972) del quale per iniziativa della sezione torinese del Goethe Institut è stata ordinata una ampia retrospettiva. Presentata dalla Galleria Martano (via C. Battisti 3) col sottotitolo: Fotografia metafisica 1930-1970 comprende una cinquantina di immagini e pone quindi l'accento sul carattere di quelle «nature morte» cui, attratto dall'aura dechirichiana e dai lavori a loro modo surrealistici di Man Ray. List s'era dedicato già fra il 1930 e il '35. Subito dopo il suo incontro ad Amburgo con Andreas Feininger (1930) che in certo qual modo doveva averlo spinto verso la fotografia. •Ricordando il passato — ha scritto Feininger — mi rendo conto che ci siamo com¬ pletati l'uno con l'altro. Il mio modo di affrontare i problemi, fotografici o di altra indole, è analitico, diretto, del tutto unilaterale: il suo, più contemplativo, era della benevola comprensione: egli vedeva sempre "entrambe le parti". E rendeva ancora testimonianza della sua «sensibilità», che, diceva, l'aveva anche migliorato come fotògrafo. List era uscito da una famiglia di commerciami di caffè ed aveva lavorato soprattutto in Messico. Brasile, Guatemala, a S. Francisco. Aveva poi fatto lunghi viaggi a Parigi, con < soggiorni in Italia e in Grecia dimostrando un interesse vivo che per le testimonianze del passato gli veniva dalla, sua formazione umanistica. 1 Non c'è dunque soltanto sa- : pienza tecnica nelle sue immagini, ma una straordinaria ; capacità di penetrazione che non ne fa solo un maestro del I ritratto (memorabili quelli la- ! sciatici di Morandi, Croce,! della Magnani, e tanti altri' personaggi), ma anche l'autore quasi insuperato di tante I immagini d'ambiente nelle quali è l'oggetto a ricreare il senso quasi estatico davvero metafisico, ma sempre carice di verità umana. Ecco: List è stato sempre dalla parte dell'uomo: fotografasse le bellezze archeologiche della Grecia o delle semplici ombre su un muro, due paia di occhiali su un davanzale di fronte al Lago dei Quattro Cantoni o le sculture antiche, travolte dai crolli d'un museo tedesco squassato dalla guerra. ★ ★ Accade, e lo si sa, che non raramente al valore si accompagni un'esemplare modestia. Piace ripeterlo nel far cenno delle incisioni di Xavier de Maistre esposte alla «3A» (via Maria Vittoria 18) che son decisamente belle (e modeste, appunto, nei prezzi). Egli offre d'altra parte immagini di vita vera: la natura, alberi e case, un merlo nel nido, un castello e. di lato, un uccellino, ma anche la natura morta d'un pesce ha bisogno di ave¬ re alle spalle il fine rabesco d'una delle sue visioni. La parola è stata detta: perché Xavier de Maistre è. in realtà, un lirico visionario capace di favoleggiare anche sui muri grigi d'una città, ridando loro un colore di sogno. * ★ Pittura e grafica sembrano associarsi nei quadri di Pierluigi Romani (Lucca 1936) che espone alla Bussola (via Po 9) col viatico, in catalogo, di un autorevole scritto di C. L. Raghianti. La luce vi ha infatti effetti penetranti, e riflessi come d'acciaio. «Luce fosforica, sulfurea, iridescente, fluorescente, luminescente, elettrica, siderea», nota anche il Ragghiami, per dire come proprio da quei cosi diversi lempeggiamenti nasca il senso delle cose e degli stessi paesaggi che l'occhio della niente, forse ancor prima di quello fisico, in Romani, coglie certe magari sofisticate espressioni dei nostri giorni. Angelo Dragone