Ci salva la produttività

Ci salva la produttività Ci salva la produttività DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CREMONA — Le 'macchine da latte-, cioè le vacche di razza {risona, non ce la fanno più, nemmeno con 60 quintali annui di prodotto, a tenere testa ai costi di produzione. Gli allevamenti della Bassa Padana, che fino a qualche anno fa erano floridi e solidi come le loro vacche, stanno vacillando, sotto il peso dei continui aumenti dei mangini, dei concimi, del gasolio. Alla Fiera internazionale, che si è conclusa due settimane fa, c'era aria dì crisi, anche se gli allevatori sono accorsi numerosi—sia come espositori che come visitatori — e anche se qualche idea nuova sta venendo fuori, per tentare di uscire dalla crisi. I dirigenti della Fiera, hanno fatto un'indagine, molto indicativa, sull'aumento dei costi di produzione e sull'aumento dei ricavi negli ultimi dieci anni, cioè tra il 30 giugno '71 e il 30 giugno '81. Come si può constatare dalla tabella che pubblichiamo, il prezzo del latte è aumentato di due volte e mezzo, mentre gli aumenti dei costi di produzione arrivano fino a dieci volte. Perché, allora, gli allevatori continuano nel loro lavoro e non chiudono le stalle? A parte il fatto che molti allevamenti sono stati realmente chiusi, quelli che sono rimasti hanno potuto sopravvivere solo perché è aumentata la produttività: dieci anni fa la produzione media per ogni vacca controllata era di circa SO quintali di latte l'anno, oggi si è arrivati a 60 quintali. Ma, mi dicono i dirigenti della Fiera, nel '71, bastavano 35 quintali di latte per coprire i costi di produzione, oggi ne occorrono 58-60. Un'altra domanda viene spontanea: si può ancora aumentare le produttività? Gli esperti dicono aie se ci sono voluti dieci anni per passare da 50 a 60 quintali, per raggiungere il traguardo dei 70 quintali ci vorranno almeno trent'anni: in questo frattempo, quante stalle resisteranno? Non c'è, dunque, proprio nulla da fare? No, dicoro gli esperti, qualcosa sì sta facendo, anche se la strada è difficile e lunga. Ad esempio, si comincia ad esportare bestiame. Sembra impossibile, si parla sempre della carne e dei bovini che acquistiamo all'estero, quindi la notizia lascia stupefatti. Eppure esportiamo vacche di razza frisona (una manza gravida di 7 mesi costa circa due milioni e mezzo) non solo in Africa o in Spagna, ma in Paesi di antica tradizione zootecnica, come la Francia e l'Olanda. Non si tratta ancora di contingenti numerosi, ma è un inizio che lascia bene sperare. Livio Burato L'aumento (in 10 anni) dei costi di produzione 30/6/71 30/6/81 Aum. Aum' in vo Trattore78HP 3.200.000 15.150.000 11.950.000 373 MangimealqJe 7.900 32.000 24.100 305 Concime axotato, q.le 5.585 19.880 14.295 256 Concimj complesso 5.880 25.705 19.825 337 Acqua irrisaz. Ha 14.950 38.000 23.050 154 Gaxolioalq.le 2.500 40.000 37.500 1.500 Fienoalq.le 3.433 11.666 8.233 240 PagliaaJq.le 1.550 7.625 6.075 392 Berfamino a livello iniziale I'anno 1.723.042 12.640.591 10.912.549 632 ..e quello dei ricavi 30/6/71 30/6/81 Aum. Aum- In % Mais 5.805 25.793 19.988 344 Frmnento 6.950 26.250 19.300 278 Latte 101,98 359,23 257,25 252

Persone citate: Livio Burato

Luoghi citati: Africa, Francia, Olanda, Spagna