Vercelli: terremoto all'ospedale tre medici sospesi o sostituiti

Vercelli: terremoto all'ospedale tre medici sospesi o sostituiti Gravi mancanze, errori, malattie inesistenti e decessi oscuri Vercelli: terremoto all'ospedale tre medici sospesi o sostituiti VERCELLI — Sotto accusa tre divisioni dell'ospedale generale Sant'Andrea e la direzione sanitaria dell'ex neuropsichiatrico. Garze dimenticate per 8 anni nello stomaco di un paziente, primari che si davano ammalati e invece lavoravano in un'altra città, errori fatali negli interventi pre e post operatori, sono gli elementi sconcertanti di una complessa vicenda su cui sono intervenute magistratura e Unità sanitaria locale. Sei medici sono stati sospesi o sostituti nell'incarico, o hanno avuto una comunicazione giudiziaria: due primari, tre aiuti e un direttore sanitario. I nomi sono molto noti non solo nell'ambiente ospedaliero. Comprendono politici, ex amministratori pubblici e il presidente di un sodalizio sportivo. Sono Glauco Ponzana, 54 anni, direttore sanitario e primario dell'ex neurospichiatrico; Carlo Orecchia, 60 anni, ed Ettore Morano, 55 anni, primari di chirurgia e anatomia istologica; Franco Lo Iacono, 61 anni, Francesco Sigaudo, 50 anni, aiuti del professor Orecchia e Giuseppe Ferraris, 45 anni, aiuto di anestesia e rianimazione. Per il dottor Ponzana, esponente del psi cittadino, si tratta di una decisione di ca¬ rattere amministrativo, che non dovrebbe avere ripercussioni penali. Il direttore sanitario è stato rimosso dall'incarico poiché gli amministratori dell'Usi non l'hanno ritenuto idoneo a svolgere il servizio. I suoi metodi sono stati criticati perché non al passo con lo spirito della riforma psichiatrica. Di recente, all'ex neuro, tra le altre carenze, si erano verificati due clamorosi incidenti: due giovani oligofrenici erano morti in circostanze poco chiare. Una ragazza, soffocata da una pera che stava mangiando, un giovane, strangolato, secondo la versione ufficiale, da un lenzuolo. Il professor Ettore Morano, noto per i suoi contributi sullo studio della Sindone, è stato sospeso in attesa di giudizio, n primario si dava ammalato e abbandonava la sua divisione per prestare opera di consulenza, regolarmente retribuita, all'Ospedale Maggiore di Novara. Questa grave mancanza deontologica è stata accertata nell'aprile scorso e denunciata dai responsabili dell'Usi. La magistratura ha aperto un'inchiesta per i pos sibili reati di truffa e falso. Lo stesso provvedimento di sospensione è stato preso nei confronti del dottor Giuseppe Ferraris: su di lui grava l'ac¬ cusa di omicidio colposo. L'aiuto di anestesia e rianimazione avrebbe applicato maldestramente un catetere ad un ammalato provocandone la morte: anziché in vena, lo ha infilato in un cavo pleu- rico. Sono sorte complicazioni e in breve tempo lo sfortunato paziente è deceduto. Il caso più incredibile è quello che ha coinvolto tre medici della divisione chirurgica: il professor Orecchia, ex sindaco di Asigliano Vercellese, e i suoi aiuti Lo Iacono, presidente del «Panathlon», e Sigaudo. Nel maggio del 1973, l'equipe chirurgica del Sant'Andrea aveva operato un ex carabiniere per un'ulcera perforata. L'intervento sembrava riuscito, ma dopo 8 anni Giovanni Luciani, 56 anni, ha dovuto nuovamente entrare in sala operatoria, per lancinanti dolori allo stomaco. Ha subito un nuovo intervento: in questa occasione i medici vercellesi avevano diagnosticato un tumore, proponendo una operazione più ra dicale. L'ex carabiniere, per sua fortuna, ha voluto invece essere operato a Pavia: e qui la sorpresa. Non era un tumore la causa di tutti i disturbi, ma un -telino chirurgico di centimetri 50 per 45, orlato e trapuntato», quasi un foglio di giornale, lasciatogli nello stomaco durante uno dei pri mi interventi. Sull'episodio la magistratura ha avviato un procedimento penale per le sioni colpose. Eros Mognon

Luoghi citati: Asigliano Vercellese, Novara, Pavia, Vercelli