Andreatta e La Malfa d'accordo «Senza patto si dovrà licenziare» di Emilio Pucci

Andreatta e La Malfa d'accordo «Senza patto si dovrà licenziare» I ministri del Tesoro e del Bilancio si appellano alle parti sociali Andreatta e La Malfa d'accordo «Senza patto si dovrà licenziare» «Se sindacato e imprenditori non governeranno la crescita globale dei salari e dei prezzi, i miglioramenti dell'inflazione non potranno essere mantenuti» - C'è il rischio di «fabbriche chiuse e di licenziamenti a catena» ROMA — -Dopo la variasione della parità della lira, il rientro dell'inflazione e il rilancio dell'occupazione sono ancor più nelle mani delle parti sociali: se queste ultime non governeranno la crescita globale dei salari e dei prezzi, i miglioramenti dell'inflazione acquisiti in questi mesi non potranno essere mantenuti e si ridurrà lo spazio per l'espansione dell'attività produttiva». Il ministro del Tesoro Andreatta, nella parte della sua relazione al Senato dedicata ai risvolti del recente scossone valutario deciso a Bruxelles, ha nuovamente invitato sindacati e imprenditori ad accordarsi sul contenimento del costo del lavoro. Il governo, ha aggiunto il ministro, la sua parte la sta facendo, con la messa a punto di misure atte a frenare il deficit pubblico. La stessa svalu- tazione della lira, anche se intervenuta in anticipo rispetto ai desideri italiani, finirà col migliorare la competitività dei nostri prodotti sui mercati internazionali. Ma senza l'in¬ tesa tra le forze sociali 'il rientro sarà allora molto prolungato e, al permanere di un elevato tasso di inflazione, si accompagnerà un più elevato tasso di disoccupazione e un grado di vulnerabilità maggioreper la nostra economia'. Parole crude che evidenziano le accresciute difficoltà per la manovra anticrisi provocate dall'ultimo 'terremoto» Sme. Il ministro del Bilancio La Malfa ha ribadito che non sarà necessaria una •riscrittura del bilancio '82, in quanto l'adozione del tetto del 16 per cento all'inflazione è stata anche decisa per consentire di assorbire senza difficoltà il riallineamento delle monete europee, ritenuto un evento probabile. E' chiaro, però, che a questo punto si opererà senza alcun margine di sicurezza e un solo intoppo al programma governativo potrebbe far saltare il piano contro l'inflazione'. Un monito che tiene anche conto del fatto, ha rilevato Andreatta, che la vera incognita del riaggiustamento monetario sta nell'evoluzione del dollaro. -Non possiamo contare con certezza su uno scenario virtuoso in cui la nostra flessione sul marco sarebbe compensata dal contemporaneo apprezzamento sul dollaro». Nelle ultime sedute, infatti, là moneta statunitense ha registrato una serie di oscillazioni che non lasciano ancora intravedere il futuro assestamento delle quotazioni. Ieri, ad esempio, il dollaro ha ripreso a salire, recuperando più di tre lire (da 1181 a 1184,3 lire). Cosa fare, allora, per difendersi da questa marcia «pazza» delle monete che rischia di innescare pericolose tensioni sui prezzi interni? A detta del ministro del Tesoro, »vi è un unico modo in cui un'economia come la nostra, altamente reticolata negli scambi internazionali, può isolarsi dall'inflazione importata e sostenere l'occupazione: questo modo è il raddrizzamento dei conti con l'estero, attraverso il controllo della domanda interna, e il miglioramento della competitività negli elementi di prezzo e negli elementi di produttività, innovazione, qualità». La manovra di politica di bilancio e monetaria impostata dal governo, ha osservato Andreatta, va in questa direzione, ma c'è pure l'assoluta necessità di 'Coerenti decisioni salariali». Altrimenti, se la nuova parità della lira dovesse accompagnarsi ad una ripresa della domanda interna alimentata da maggiori spese e minori entrate e da rinnovi salariali non compatibili con l'obiettivo dell'inflazione al 16%, allora i prospettati miglioramenti della bilancia dei pagamenti per il più favorevole export difficilmente interverrebbero e l'autorità monetaria si vedrebbe costretta ad affrontare da sola la situazione. E lo sbocco, ha avvertito Andreatta, sarebbe terribile, con chiusure di fabbriche e licenziamenti a catena. Emilio Pucci Giorgio La Malfa Beniamino Andreatta

Persone citate: Andreatta, Beniamino Andreatta, Giorgio La Malfa, La Malfa

Luoghi citati: Bruxelles, Roma