Nonno Pinocchio conquista amici

Nonno Pinocchio conquista amici Lettere dagli scolari piemontesi Nonno Pinocchio conquista amici Pinocchio nonno, ovvero Beniamino Pontino, ospite del dormitorio pubblico di Napoli, ha tanti nuovi amici. Sono i bambini delle quinte A e C della scuola elementare di Trolarello. Il legame è fiorito dalla lettera-conlessione di questo simpatico personaggio assai noto ai lettori di Specchio dei tempi. «Vorrei ritornare ad essere piccolo — ha scritto — per rivedere la mia maestra, ringraziandola di tutto quello che mi insegnò e chiederle scusa per tutto quello che io, caparbiamente, non volli imparare. Preferivo le vacanze, i giochi e le passeggiate in campagna, ma quante strade in seguito non ho potuto percorrere per mancanza di studi». Un uomo dolce e triste, un tempo ragazzino discolo quel tanto che basta per renderlo simpatico e per paragonarlo a un Pinocchio che, non avendo avuto il riscatto della fatica e dello studio, non ha avuto il tempo di diventare ragazzino in carne ed ossa. Un Pinocchio quindi che desta ancor più tenerezza del burattino di Collodi. La conlessione letta in classe ha suscitato istintivi sentimenti di altetto. Ed ecco un gran fascio di lettere che arriva a La Stampa, con la preghiera di passarle a Pinocchio nonno. Ci sono nomi e cognomi, indirizzi, numeri di telefono, tanti inviti. «La sai che anche a me non piace andare a scuola? — scrive Raffaello Ciliento — però, anche se non mi piace, mi diverto». Aggiunge coinvolgendo nel 'peccato* l'intera classe: «Delle volte d'inverno ci annoiamo molto, spero che voi del dormitorio non vi annoiate. Caro nonnino sono anch'io un po' come Pinocchio, ma credo che da grande farò il geometra». Maurizio Ftossin: «Sono di quelli che vanno cosi così. La mia maestra è molto brava, ma quando la fanno arrabbiare sopporta fino ad un certo punto, poi ci dà i compiti di castigo». Francesca Bellia ha tratto nuovo entusiasmo: «Adesso che ho trascritto sul quaderno la tua lettera ho più voglia di studiare». Descrive la propria classe e tenta di consolare questo nonno d'acquisto: «Non ne hai nipotini che ti insegnino qualcosa di nuovo? Se sai leggere ti consiglio di leggere libri di storia e di scienze, cosi potrai imparare. Se sai disegnare, disegna, così potrai tenerti allegro. Non stare solo, se no diventi triste ». Urbano Floreani sembra possedere doti di psicologo e maggior padronanza della grammatica rispetto ai compagni: «Ciao nonnino, anche se non ti conosco di persona io ti conosco di animo. Da ciò che hai scritto tutti potrebbero capire i tuoi sentimenti ed il tuo animo, lo so che sei molto intelligente e bravo. Giudico la tua lettera una delle più belle. Non importa, sai, nonnino se non hai studiato, non preoccuparti, imparerai per un'altra vita». Contessa Giorgia Piovano: «A me non piace tanto andare a scuola, ma ci devo andare per forza». Bruna Sileo vorrebbe far visita al suo nuovo e sconosciuto nonno: «Ma non posso perché devo andare a scuola. Se tu puoi venire a trovare me, sarò lieta di accoglierti in casa mìa». A Claudia Nicco piace studiare, ma ha parole di comprensione per il nonno ex ragazzino sognatore: «La tua lettera è molto sentimentale. Scommetto che la tua maestra era bella come la mia. Pensa se eravamo compagni di scuola! Avrei potuto aiutarti. Ma questo è il destino...». «Ti auguro con tutto il cuore di trovare un buon lavoro e di migliorare la tua situazione», scrive con senso pratico Sandra Pennac- cini- m.val.

Persone citate: Beniamino Pontino, Claudia Nicco, Collodi, Contessa Giorgia Piovano, Floreani, Francesca Bellia, Maurizio Ftossin, Raffaello Ciliento, Sandra Pennac, Sileo

Luoghi citati: Napoli