La base di Solidarietà caccia via due ministri

La base di Solidarietà caccia via due ministri Erano venuti a Danzica per spiegare l'aumento delle sigarette: Walesa sempre più in difficoltà La base di Solidarietà caccia via due ministri DANZICA — Nonostante il telegramma di protesta inviato da Lech Walesa il governo polacco ha deciso di raddoppiare il prezzo delle sigarette. In un telegramma inviato al primo ministro Jaruzelski il leader di «Solidarietà» aveva protestato non soltanto per il rincaro delle sigarette ma ancheper gli aumentidei prezzi del pesce e della frutta in scatola ed aveva sollecitato la sospensione degli aumenti. «La sospensione dell'aumento del prezzo delle sigarette non è giustificata», riferisce la nota governativa diramata dall'agenzia di stampa «Pap», -inoltre, all'ultimo momento sarebbe impossibile, per ragioni tecniche, abrogare gli aumenti dal momento che i nuovi prezzi sono già entrati in vigore in tutto il Paese*. In un primo momento il provvedimento fiscale era stato bloccato e il governo aveva inviato a Danzica il ministro delle Finanze Marian Krzak ed il presidente della commissione prezzi (con rango di ministro) Krasinski. L'assemblea di Solidarietà non ha però accolto bene questo gesto di disponibilità del governo. Dopo una prima trattativa abbastanza pacata, un minatore della Slesia ha preso la parola, tra grandi applausi, per dire ohe l'aumento delle sigarette poteva essere accettato a patto che il governo aumentasse anche di un chilo la razione mensile di derivati della carne. Walesa è intervenuto per evitare uno scontro frontale tra i «duri» di Solidarietà e rappresentanti del governo e subito dopo l'assemblea ha sospeso i lavori. Incombe però la minaccia di nuovi estesscioperi, Walesa si trova nuo vamente al centro di violente critiche da parte della base La «guerra del tabacco» rischia dunque di portare la si tuazione polacca nuovamente in una fase drammatica. «Penso che il peggio debba ancora venire, ma la maggioranza ha compreso che non si può fare la guerra del tabacco», ha detto Walesa. -Alcontrario — ha aggiunto — si è vista una cosa molto importan te, e cioè che il governo è pronto a negoziare. Penso che dopo il congresso si debba subito negoziare ma non per il tabacco ma per tutti i problemi in sospeso*. Ieri, intanto, il congresso dSolidarietà ha approvato risoluzioni di vario contenutoin una si chiede di porre fine al monopolio statale della scuola: in un'altra si chiede che vengano accolte le istanze dei cittadini polacchi che si trovano all'estero; in una terza si chiede che si ponga fine alle repressioni nei confronti dei magistrati appartenenti a Solidarietà. In questo panorama com- posito e anche confuso, si inserisce un'intervista rilasciata al quotidiano del partito comunista ingherese da Stefan Olszowski, membro della direzione del Poup, riteniuto un «falco». Nell'intervista si auspica una mediazione della Chiesa polacca, sulla scia dell'esempio dello scomparso cardinal Wyszynski. Nell'intervista Olszowski rinnova le accuse a «Solidarietà», tacciata di essersi trasformata in una forza politica in cerca di potere. Con l'occasione ha invitato i componenti del comitato centrale che siano iscritti al sindacato a rinunciarvi: -Alla luce degli inviti programmatici fatti da "Solidarnosc" al congresso di Danzica non ci sono dubbi su ciò che i componenti del comitato centrale entrati a far parte dei quadri di Solidarietà debbono fare».

Persone citate: Jaruzelski, Krasinski, Lech Walesa, Marian Krzak, Stefan Olszowski, Walesa, Wyszynski

Luoghi citati: Danzica, Slesia