Un ex nazista interrogava gli obiettori di coscienza di Tito Sansa

Un ex nazista interrogava gli obiettori di coscienza Scandalo in Germania per un magistrato di Hitler Un ex nazista interrogava gli obiettori di coscienza DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — L'uomo che per conto del ministero della Difesa interrogava gli obiettori di coscienza del distretto militare di Ravensburg, nel Sud della Germania, era stato dal 1942 al 1945 pubblico accusatore nel famigerato «tribunale del popolo» di Roland Freisler, che negli ultimi anni della guerra mandò a morte 5214 persone. Lo ha ammesso il sottosegretario alla Difesa Willfried Penner, senza tuttavia fare il nome dell'ex magistrato nazista, «per rispetto delal sua persona*. Il nome è tuttavia noto: lo ha rivelato il deputato socialdemocratico Peter Conradi su segnalazione dell'associazione delle vittime del nazismo che già un anno fa aveva presentato alla magistratura una denuncia per omicidio plurismo contro l'ex giudice Edmundo Stark. che oggi ha 72 anni, e altri trenta «giudici sanguinari». Nonostante la denuncia, tuttavia la magistratura tedesca non ha ancora intrapreso alcuna azione contro gli ex colelghi e le altre centinaia di ex giudici nazisti che «in nome del popolo» emisero sentenze capitali per reati che oggi verrebbero puniti con pochi giorni di carcere o con pene pecuniarie. Nel caso particolare di Edmund Starale — ammesso dal ministero della Difesa —, è risultato tra l'altro che chiese e ottenne la pena di morte per i coniugi Garske, colpevoli di avere ospitato un antifascista, e contro l'operaio Hermann Massberg che in una lettera a un nipote al fronte aveva espresso l'opinione che la guerra fosse perduta. Dopo la sconfitta, l'ex pubblico accusatore del «tribunale del popolo» divenne presidente del tribunale di Ravensburg (insieme con un altro giudice nazista. Paul Reimers. che aveva emesso 76 condanne a morte) e a partire dal 1963 i due andarono a riposo, ricevendo una lauta pensione dallo Stato. Come loro, godettero della pensione tutti gli altri magistrati del «tribunale del popolo» e degli altri trenta tribunali speciali che fecero uccidere migliaia di persone, sovente per reati minimi, come il furto di una teiera o la vendita di due polli alla borsa nera. Negli oltre 35 anni trascorsi dalla fine della guerra, uno solo tra le centinaia di giudici nazisti è stato processato per aver mandato a morte 231 persone. Si chiama Hans Joachim Rehse, e naturalmente fu assolto. Tutti gli altri vivono tranquillamente con le loro pensioni, dopo che nel 1956 la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza nella quale è detto che un magi¬ strato -può venir condannato per omicidio soltanto se viene provato che ha manipolato volontariamente la legge*. cioè mai. La «Frankfurter Rundschau», l'unico giornale che rivela la scoperta del giudice nazista al distretto militare di Ravensburg (dove negli ultimi cinque anni -esaminò la coscienza di oltre mille reclute anziché esaminare la propria*), si domanda in un editoriale: -Come è possibile che il ministero della Difesa affidi questo delicato incarico di "inquisizione" a un uomo che emise condanne a morte in serie?» e -cosa possono pensare di questo nostro Stato i giovani soldati le cui coscienze vengono esaminate da uno come lui?». Tito Sansa

Persone citate: Edmund Starale, Edmundo Stark, Hans Joachim Rehse, Hermann Massberg, Hitler, Paul Reimers, Peter Conradi, Roland Freisler, Willfried Penner

Luoghi citati: Bonn, Germania