La Malfa: ma in un anno è la seconda svalutazione di Renzo Villare

La Malfa: ma in un anno è la seconda svalutazione La Malfa: ma in un anno è la seconda svalutazione TORINO — Ministro La Malfa, il rialti- , ne amento monetario quali effetti, a suo.! parere, potrà avere sull'economia italiana j e sulla politica del governo? «Gli effetti del riallineamento sui prezzi saranno senz'altro molto limitati in quanto l'Italia è un Paese le cui importazioni provengono prevalentemente dall'area del dollaro e sono regolate in dollari. L'in- j fluenza della rivalutazione tedesca ed olandese sarà, quindi, molto modesta». — Ma il tetto di inflazione al 16 per cento è ancora valido o dovrà cambiare? «No, non cambia perché l'effetto del riallineamento è dell'ordine dello 0,5 per cento e per di più nel considerare quale inflazione fissare per il 1982, si era discusso, a livello tecnico, tra un'ipotesi del 15 e una del 16 per cento, concludendo a favore del 16 per cento per avere un margine di sicu- : rezza». — Sui prezzi, quindi, poca preoccupazione. Ma quali altri effetti potranno avere le misure monetarie adottate domenica? «Il più importante è un recupero di competitività delle produzioni italiane rispetto all'area del marco, la cui rivalutazione complessiva sulla lira è dell'8,5 per cento. Ciò significa che le previsioni sull'andamento dei conti con l'estero nel 1982 sono oggi più favorevoli e che il contributo delle esportazioni alla ripresa dell'attività produttiva nei prossimi mesi sarà più consistente». — Ma allora questo può influire positivamente sulla crescita del reddito nazionale nel 1982, come da lei indicato nel Piano? «Certamente l'effetto sarà in quella direzione e sarà più facile ottenere quel 2 per cento di cui ho parlato nel Piano». — Sin qui gli aspetti sono relativamente positivi ma ce ne saranno pure di negativi? «L'aspetto negativo è la conferma che il tasso d'inflazione italiano è e permane troppo elevato rispetto a quello medio dei Paesi europei. Quello di ieri è il secondo mutamento di parità nell'anno (il precedente, più forte, del 6 per cento è stato fatto a marzo) e ciò indica che l'andamento economico italiano non è in linea con quello degli altri Paesi. Ne segue che dobbiamo confermare una politica di bilancio rigorosa, una politica monetaria che eserciti un contenimento delle pressioni inflazioniste e, soprattutto, che la dinamica dei costi del lavoro resti entro il 16 per cento, obiettivo di inflazione che confermiamo per il 1982». — Quali potranno essere i riflessi di questa manovra sull'economia piemontese? «Credo che in alcuni settori come quelli dell'auto, dell'elettronica, delle macchine per ufficio l'effetto sia significativo. Naturalmente le difficoltà delle esportazioni italiane in quest'ultimo anno sono state determinate, in parte, dalla nostra minore competitivita, in parte dalla stagnazione dell'economia mondiale, in particolare dell'Europa occidentale. Se vi sarà nel prossimo anno, come prevede l'Ocse, una ripresa in campo internazionale, l'industria piemontese potrà inserirsi in questo nuovo processo, naturalmente purché nel frattempo l'inflazione in Italia non superi i già elevati livelli previsti e che il rinnovo dei contratti, in particolare quello dei metalmeccanici, non provochi pericolosi arresti dell'attività produttiva». — Tornando alle decisioni di Bruxelles, molti si domandano se è vero — come ha scritto la nota di Palazzo Chigi — che l'Italia poteva anche non svalutare. Perché allora abbiamo svalutato? «Negli ultimi mesi, e anche nelle ultime settimane, la lira non era stata oggetto di pressione. In questo senso noi non eravamo nelle stesse condizioni di difficoltà nelle quali, per esempio, si trovava il franco francese. Naturalmente però non possiamo dimenticare che, a difesa della lira, vi è stato, in questi mesi, il deposito obbligatorio sulle importazioni di recente prolungato. Una situazione cioè sorretta da misure di carattere straordinario. Di fronte alla ripresa del marco e alla debolezza del franco francese, ed anche per effetto di Indiscrezioni raccolte a Washington durante l'assemblea del Fondo Monetario Internazionale, il problema del riallineamento delle valute europee si è posto. Dopo di ciò era meglio procedere ad un riallineamento possibilmente completo delle valute dello Sme. Renzo Villare

Persone citate: La Malfa

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Italia, Torino, Washington