«Provvederemo» minaccia l'Urss di Fabio Galvano

«Provvederemo» minaccia l'Urss «Provvederemo» minaccia l'Urss La Tass parla di «follia militarista» - «L'America spera di scatenare il primo attacco» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Il programma militare annunciato da Reagan introduce una -nuova fase qualitativa nella corsa alle armi nucleari», quindi -accresce i pericoli di una guerra»: l'Unione Sovietica «non resterà indifferente», saprà reagire con adeguate contromisure. A 24 ore dal discorso di Filadelfia, l'Urss replica con prevedibile durezza e in tono minaccioso a quella che considera una-follia militarista». Soprattutto, denuncia la presenza di una nuova nube all'orizzonte del negoziato per gli euromissili e «le pretese di Washington per il dominio mondiale»: due elementi, secondo Mosca, in contrasto con la coscienza del popolo americano, il quale si rende conto del -pericolo fatale» cui lo espongono i piani della Casa Bianca. L'obiettivo principale del programma americano, afferma la Tass, è di -assicurare la superiorità militare sull' Urss» ; in particolare, osserva l'analista Sergej Kulik, l'ac- cento posto da Reagan sulle caratteristiche di precisione, affidabilità e manovrabilità del nuovo complesso strategico Usa -suggerisce che il Pentagono non ha rinunciato alla speranza di poter scatenare il primo attacco». Le tesi di Reagan sulla necessità di eliminare la cosiddetta -finestra di vulnerabilità» non sono che una -cortina propagandistica» per celare «i piani egemonistici degli Usa». Raramente la voce ufficiale del Cremlino si era scatenata con tanta enfasi contro le decisioni di Washington. Il leitmotiv dell'aggressività americana viene più volte sottolineato e contrapposto non solo al «pacifismo» di Mosca, ma anche a quell'enunciato sovietico sempre più sfruttato, secondo cui persino taluni autorevoli esponenti della Nato riconoscono una parità di forze; quella parità, appunto, che ora Washington tenterebbe di alterare. Il principio della «posizione di forza» sovente espresso dalla Casa Bianca, afferma la Tass, -mette in questione la serietà dell'atteggiamento americano a proposito del negoziato di Ginevra, nonché l'intenzione Usa di osservare il principio dell'eguaglianza e dell'uguale sicurezza nell'affrontare quel dialogo». Agli -errori» di Washington, tuttavia, Mosca non è abituata a rispondere soltanto con la polemica. Ecco quindi il pugno di ferro della minaccia, giustificata con le necessità difensive proprie e degli alleati: -L'Unione Sovietica non rimarrà indifferente alla comparsa di nuove e più formidabili armi negli arsenali Usa. Se ciò accadrà, le forze armate sovietiche disporranno di un'adeguata contromisura a quelle armi». Quale? la Tass non lo dice. Le parole sono le stesse di quando Reagan annunciò, durante l'estate, la produzione della bomba N. Non c'è però da dubitare che, nonostante le difficoltà economiche e industriali, l'Urss saprà garantire al suo apparato militare tutti i fondi necessari. Già che colpisce il ferro della polemica militare, la Tass mette le mani avanti denunciando, in una corrispondenza da New York, «un altro progetto militare Usa, ancor più imponente» : lo sviluppo di un nuovo sistema di missili antimissile (Abm) che nei piani del Pentagono dovrebbe garantire la -completa invulnerabilità» delle sue armi strategiche d'offesa. Tale sistema violerebbe l'accordo in vigore fra Usa e Urss. Fabio Galvano

Persone citate: Reagan, Sergej Kulik