Ulster, dopo 7 mesi e 10 vittime s'arrendono i digiunatori dell'Ira

Ulster, dopo 7 mesi e 10 vittime s'arrendono i digiunatori dell'Ira Gli ultimi sei «scioperanti» di Maze decidono di accettare le cure Ulster, dopo 7 mesi e 10 vittime s'arrendono i digiunatori dell'Ira DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Dopo aver creato 10 «martiri», lo sciopero della fame nell'Irlanda del Nord è finito. I sei prigionieri che ancora digiunavano hanno deciso ieri di accettare cibo e assistenza medica. Già venerdì. l'Ira aveva ammesso che la protesta - non stava approdando a nulla*. Dieci giovani si sono quindi sacrificati inutilmente, o per successi temporanei, e inutilmente sono periti i militari, i poliziotti e i civili investiti dalla violenza accesa da ogni morte. La danse macabre inaugurata 7 mesi fa da Bobby Sands si e fermata. Irlanda e Inghilterra si destano da un lungo incubo. Il dramma si è concluso prima ancora dello sperato. Sotto le pressioni delle famiglie, gli ultimi sei digiunatori hanno informato ieri pomeriggio l'Ira che intendevano abbandonare la lotta: e il comando dei Provos ha accettato la loro decisione. L'.esercito» dell'irredentismo irlandese più radicale non aveva molte scelte. I familiari erano risoluti a salvare i congiunti, avevano già annunciato che. se avessero persistito nello sciopero, li avrebbero strappati alla morte chiedendo ai medici di intervenire non appena avessero perduto i sensi o fossero caduti in coma. Se altri volontari si faranno avanti. l'Ira non ne patrocinerà la causa. Sono notizie liete, ma non inattese. Lungi dall'essere irresistibile, quest'arma dell'Ira mostrava da tempo sintomi di logorio. Il 31 luglio, la madre di Patrick Quinn ordinava ai medici di salvare la vita del figlio, dopo 47 giorni di inedia. Nelle settimane successive, l'esempio della signora Quinn veniva seguito, con successo, da tre altre famiglie. Parallelamente, tre prigionieri rinunciavano al sacrificio di propria iniziativa. Questo dunque il bilancio. Dieci detenuti sono morti (Bobby Sands. il primo, è spirato il 5 maggio: Michael Devine, l'ultimo, il 20 agosto) ma tredici hanno evitato una fine inutile. I sene scampati tra agosto e settembre più i sei arresisi ieri, in gruppo. Per l'Ira la situazione si era fatta insostenibile. Lo sciopero stava arenandosi, creando dubbi e animosità tra i cattolici, senza più ferire l'Inghilterra. Poche ore prima della revoca della protesta. Richard McAuley. portavoce del Sinn Fein. il braccio politico dei Provos. aveva detto a Belfast: -La nostra battaglia ha purtroppo cessato di sottoporre a pressioni il governo britannico*. Adesso, più che contro Londra, la collera dell'Ira si scaglia contro la Chiesa cattolica nell'Ulster, colpevole, a suo giudizio, di aver «usato» le famiglie per spezzare la risolutezza dei detenuti. Non ha tutti i torti, ma la campagna era destinata a fallire. A che cosa è servita allora la morte di Bobby Sands e degli altri nove, tutti giovanissimi? A ben poco. Le concessioni che Londra sembra disposta a fare nel regime carcerario sarebbero state ottenibili con negoziati o altre proteste. Vero e che il problema nordirlandese è stato portato drammaticamente alla ribalta: ma in modo errato, falsandone le realtà, allarmando e i protestanti del Nord e il governo di Dublino, favorevole all'azione politica. Un risultato concreto vi e stato. L'Ira ha raccolto in America somme imponenti. Se ne servirà purtroppo per arricchire il suo arsenale. Mario C'iriello

Persone citate: Bobby Sands, Maze, Michael Devine, Patrick Quinn, Quinn, Richard Mcauley