«Il Marx di Malaparte in scena sarà un uomo solo e angosciato» di Liliana CavaniOsvaldo Guerrieri

«Il Marx di Malaparte in scena sarà un uomo solo e angosciato» «Das Kapital) il 20 a Prato; parla il protagonista Maranzana «Il Marx di Malaparte in scena sarà un uomo solo e angosciato» TRIESTE — E' l'anno di Malaparte? Dopo il rinnovato interesse editoriale, dopo il film di Liliana Cavani che ha nuovamente innalzato la bandiera della Pelle e della polemica e ha fatto esplodere nell'inferno della Napoli liberata tutti i suoi personalissimi inferni, -l'arcitaliano» Curzio arriva a teatro con Das Kapital. un dramma su Karl Marx scritto in francese e rappresentato da Pierre Dui, con grande insuccesso di critica, il 29 gennaio 1949 al Théàtre de Paris. Lo spettacolo, prodotto dallo Stabile del Friuli Venezia Giulia, andrà in scena in -prima» il 20 ottobre a Prato, con la regia di Franco Giraldi e l'interpretazione di Mario Maranzana che del Kapital è stato riscopritore e traduttore (ha pubblicato il testo da Mondadori). Maranzana sta provando lo spettacolo a Trieste. La gran barba che da qualche tempo gli si allarga intorno alle guance lo rende molto somigliante al suo personaggio. La prima domanda, forse inevitabile, è questa: Das Kapital ricevette solenni stroncature, perché dovrebbe piacere oggi? «Sono sicuro che avrà un successo popolare — risponde l'attore —. Nel '49 Marx era ancora sconosciuto, si era in piena guerra fredda. Ora di lui sappiamo tutto. Nel dramma c'è un'aria di laicità, il confronto continuo fra il dolore e la sollecitazione mistica, che Marx osservava con grande attenzione. C'è il problema dell'ideologia, sul quale dovremmo meditare. Da noi l'ideologia, finita in mano a certi mascalzoni di partito, è diventata cancrena. Nel Kapital si vede invece gente che moriva per le proprie idee». // dramma di Malaparte racconta due giorni dell'esilio londinese di Marx. Si svolge il 3 e il 4 dicembre 1851. all'indomani del colpo di stato di Luigi Napoleone, detto -il 18 brumaio». Marx abita in un miserabile appartamento della pe¬ riferia di Londra con la moglie, i figli e Godson, una singolare figura di segretario in preda a frequenti esaltazioni mistiche. Qui lavora al Capitale, riceve i fuorusciti francesi e s'incontra con l'anarchico italiano Felice Orsini. «L'incontro in realtà non è mai avvenuto — dice Maranzana. — E' un'invenzione di Malaparte. ma molto bella e molto istruttiva. Orsini cerca di spiegare il suo bisogno di uccidere i tiranni, vuole giustificare il beau geste come una necessità delle masse e si dimostra in realtà un individualista, un narcisista. Non le sembra una parafrasi dei brigatisti?». Se Malaparte s'è presa qualche licenza con la storia, lo stesso hanno fatto Maranzana e Giraldi con Malaparte. Das Kapital. che a rappresentarlo per intero richiederebbe oltre tre ore, è stato accorciato, alleggerito di molte sue parti. «Abbiamo sbucciato tutto il ridontante ed è venuto fuori un frutto profumato: i concetti allo stato puro — dice Maranzana. — Se Malaparte vedesse oggi lo spettacolo ne sarebbe entusiasta. Emerge in tutta la sua nudità il problema della solitudine dell'uo¬ mo laico nel dolore. Godson parla a Marx di Dio, spera che il dolore gli faccia conoscere Dio. in realtà rende più profonda la sua solitudine». Il lavoro di taglio ha provocato una vittima illustre, il personaggio di Engels. «Lo abbiamo eliminato perché è scritto male, è sacrificato, non porta niente alla storia. Nello spettacolo Engels sarà un amico che si aspetta, cosi è più interessante». Chi prevarrà sul palcoscenico, il Marx prillato, -in pantofole», o il pensatore? «Faremo uno spettacolo popolare, non populista — spiega Maranzana — in cui tutto sarà capito dal principio alla fine, in cui non ci sarà la parola che genera noia. Ci preoccuperemo di mostrare che cosa può accadere in due giorni a un uomo cosi. Malaparte ci presenta Marx come un artista arruffone, distratto, scombinato, alle prese con idee più grandi di lui; e ci fa vedere come l'applicazione del marxismo sia impossibile quando diventa potere. Il lato privato di Marx è preponderante, ma viene distrutto da quello pubblico, generando una grande angoscia». Osvaldo Guerrieri

Luoghi citati: Friuli, Londra, Prato, Trieste, Venezia Giulia