Mastro Geppetto pensa ai bimbi handicappati

Mastro Geppetto pensa ai bimbi handicappati Un insolito negozio di falegnameria Mastro Geppetto pensa ai bimbi handicappati «Mastro Geppetto», un nome che solleva ricordi dal sapore antico di favola, campeggia come insegna di un piccolo negosio di via San Tommaso 5. Una vetrina ride nte, allegra e co/orato, colma di giocattoli in legno, pupazzi, cavalli a dondolo. Non è un negozio qualsiasi, ma una delle iniziative del Gruppo Abele, animato da sempre da don Gigi Ciotti che, con fantasia, cerca strade diverse per il recupero dei ragazzi emarginati ~ba Mastro Geppetto si vendono giochi fabbricati in una falegnameria dove lavorano dieci ragazzi della comunità del Gruppo. Non erano falegnami, ma si sono inventati tali per autofinanziare la comunità e per «fare un lavoro creativo che interessasse anche socialmente». / giocattoli prodotti, infatti, nonsono belli e basta; sono finalizzati all'utilizzo da parte della scuola per l'infanzia. «Stiamo sempre più diventando la falegnameria delle scuole — dicono i ragazzi del negozio — vengono le maestre, ci spiegano di che cosa hanno bisogno e noi cerchiamo di realizzarlo». Nascono così i puzzles tridimensionali: sulla prima faccia, ad esempio, si compone la figura coloratissima di un albero, sotto compare quella del frutto, sotto ancora quella dei semi. Poi ci som gli animali componibili; il faccione di legno sul quale il bimbo, inserendo pezzi colorati, impara che il volto può essere allegro, triste, meditativo, gioioso. Oppure il corpo umano da rivestire con incastri di legno leggero. Nel piccolo locale si accatastano le casette componibili: pareti con la finestra, pareti con il banco del negozio, pareti per le ombre cinesi, e su tutto un tetto variopinto. Si possono montare e i bimbi, specie i più piccoli, vi si nascondono a giocare tra loro. 1 falegnami hanno pensato anche (come potevano non farlo?) agli liandicappati; hanno inventato speciali strutture di legno foderate con cuscini per sorreggere i bambini, muoverli e consetire loro di giocare con i compagni in varie posizioni. m. ca.

Persone citate: Gigi Ciotti