Disegni e colori vivaci per rallegrare l'inverno
Disegni e colori vivaci per rallegrare l'inverno Moda: preziosi tessuti alla «Prato-Expo» a Firenze Disegni e colori vivaci per rallegrare l'inverno FIRENZE — I lanieri, i drappieri del panorama pratese, esposti, alla Fortezza da Basso con i loro tessuti delle collezioni Autunno-Inverno 1982-83, dimostrano di aver affilato al massimo le loro miracolistiche armi, fra trama e ordito. Questi tessuti d'aspetto ruvido, secco, talora irto, ma dalla mano morbida, fra gusto «country» e sport, espressione d'una ricerca stilistica agguerrita, nel continuo evolversi di sofisticate tecnologie, costituiscono una precisa risposta, in nome della qualità, alla congiuntura del mercato, nel generale rincaro della materia prima, del costo del lavoro e conseguente minore competitività sul piano export Protagonista assoluta la lana purissima, non necessariamente di fibra esotica e nobile, ma sempre con minore ricorso a quel 20 % di altro filato nelle caratteristiche proporzioni delle celebri mischie pratesi. L'immagine mascolina continua a prevalere nelle stoffe destinate all'abbigliamento femminile. Regna lo Shetland, il tweed, nel gioco infinitamente variato delle ar¬ mature e del colore; perché l'altra parola d'ordine di Prato Expo, dopo la qualità, è la bellezza. Lavorazioni alterne, fili passati, gessature distanti, sommessi quadrigliati, frastagliano spigati, spine di pesce. Principi di Galles e pied-de-poule. I tessuti d'autunno-inverno acquistano in apparenza soffice quando perdono in peso (circa 560 grammi il metro di una stoffa mantello): il doublé di lana, il mouflon, ancora in loden in inediti colori dal marron frate al vinaccia, oppongono la loro avvolgente cadenza agli scattanti tweed o Shetland; le morbide unioni di lana e mohair o l'isolato lambswool incontrano il bottonaio, il knicker-bocker, un gusto di campagna in città gonfia le lane e accende i colori del bosco, delle nubi, i toni delle bacche, della vendemmia. Il colore è protagonista negli Shetland rivissuti di Lido Cecchi fra intensi verdi e violaceo petrolio, aranci bruciati e azzurro cobalto: gioca con l'evidenziarsi della trama nelle lane unite, rustiche, fiammate delle Lane Baldacci. con le filettature che ritmano il nitore disteso di classici disegni. Sorprendente, dalla Irsa, la capacità inesauribile di animare un resistente gusto inglese nei riquadri che sembrano annebbiare, far trascolorare più che risaltare, le armature consuete dei Principe di Galles E' un autunno-inverno, quello che propongono alla donna nel 1982-83 i lanieri pratesi, vissuto all'insegna di volumi diversi fra gonne, giacche e mantelli, movimentati da disegno e colore e dal contrasto fra mantelle dall'opacità lanosa e la damascata novità dei jersey, alleggeriti in trafori, o come da Rita Rossi, nel disegno di antichi canovacci. I drappieri, ormai in minoranza, a Prato Expo, sottolineano un gusto Irlanda tradotto in tinte mediterranee nei loro tessuti maschili: accanto al bottonato. al donerai, e naturalmente il tweed, più frequente il saxony. in armature che tendono a rendere fuso il disegno base in tono neutro per l'inserto del colore | nella fantasia di superficie. Tuttavia resiste il lambswool puro per la giacca elegante e sportivamente sciolta, mentre per il casual sofisticato di spezzati e abiti interi i toni medio-scuri si alternano ai chiari e chiarissimi, con nuovi accordi di verde e di blu. come da Enrico Pecci in disegni minuti o in dilatate geometrie di luce fredda. Negli spezzati il pantalone è di flanella, la giacca più nuova è in loden garzato: cosi, per continuare queste inversioni di tendenza, è in saxony l'attuale, formalissimo abito di tutti i giorni, per l'inveno 1983. Lucia Sollazzo Firenze. Un modello della Dondy Jerssey per Prato Expo
Persone citate: Enrico Pecci, Lane Baldacci, Lido Cecchi, Lucia Sollazzo, Rita Rossi
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