Tassan Din resta alla Rizzoli Verso uno sciopero nel gruppo di Marco Borsa
Tassan Din resta alla Rizzoli Verso uno sciopero nel gruppo Il consiglio d'amministrazione gli rinnova la fiducia Tassan Din resta alla Rizzoli Verso uno sciopero nel gruppo MILANO — Bruno Tassan Din. amministratore delegato del gruppo Rizzoli, ha ricevuto ieri attestati di fiducia e solidarietà da parte del consiglio di amministrazione della società dopo le voci di un suo imminente licenziamento riprese anche dai giornali. Questo in sostanza il risultato della riunione di ieri del consiglio Rizzoli al termine del quale è stato rilasciato un comunicato in cui si afferma tra l'altro: 'Il presidente (Angelo Rizzoli, n.d.r.) ha ribadito l'assoluta identità di intenti e di vedute esistenti tra sé medesimo e l'amministratore delegato sia per quanto riguarda l'attuale e delicata fase rivolta al superamento dei problemi finanziari sia per quanto attiene la preparazione giunta ormai ad una fase avanzata del piano che dovrà indicare le linee guida del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera nel prossimo triennio ritenendo tale coesione interesse primario del gruppo». Il comunicato non fa esplicito riferimento alla posizione dell'amministratore delegato in riferimento alla realizzazione del piano triennale tanto che all'interno del gruppo editoriale e diffusa la convinzione che un mutamento ai vertici resti indispensabile nell'interesse dell'azienda an¬ che se è stato per il momento rinviato. La riconferma di Bruno Tassan Din è stata interpretata dal sindacato come un segno delle difficoltà del gruppo a cambiare strada sul piano della gestione, ancora largamente compromessa sul problema della «P2». Le organizzazioni sindacali dei poligrafici e dei giornalisti stanno esaminando l'eventualità di proclamare una giornata di sciopero di intesa con le rispettive federazioni nazionali, motivato dalla precarietà degli assetti proprietari e gestionali del gruppo. Bruno Tassan Din, nell'intento di replicare alle accuse che gli vengono mosse all'in- terno e all'esterno del gruppo sulla correttezza della sua gestione, ha recentemente rilasciato una intervista al quotidiano economico II Sole-24 Ore nella quale sostanzialmente ribalta le responsabilità delle difficoltà in cui il gruppo Rizzoli si è venuto a trovare sui politici, rei di aver bloccato il prezzo dei quotidiani, e sull'Imi che non concesse a suo tempo un credito a lungo termine di 18 miliardi con cui finanziare i programmi di espansione editoriale. Negli anni della gestione Tassan Din, il gruppo Rizzoli ha condotto una aggressiva campagna di espansione soprattutto nel settore dei quotidiani (acquisto della Gazzetta dello Sport, affitto del Mattino di Napoli, acquisto di testate minori in Alto Adige e nel Veneto, lancio del quotidiano popolare L'occhio) realizzando una notevole espansione del fatturato che oggi ormai sfiora i 600 miliardi per l'intero gruppo a prezzo però di un indebitamento crescente che ha gravemente compromesso la struttura finanziaria e l'quilibrio gestionale. Secondo i dati Mediobanca nel quadriennio 1976-79, mentre il fatturato netto è appena raddoppiato, i debiti a breve con le banche sono triplicati. Marco Borsa
Persone citate: Angelo Rizzoli, Bruno Tassan Din, Tassan Din
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