Quattro alti funzionari dello Stato in carcere per un concorso truccato

Quattro alti funzionari dello Stato in carcere per un concorso truccato Sconcertati gli ambienti del Tesoro per il drastico provvedimento Quattro alti funzionari dello Stato in carcere per un concorso truccato Sono il prof. Aldo Quartullo (presidente di sezione del Consiglio di Stato), Giovanni Ruggerì, Ludovico Di Blasi e Giovanni Danieli - Respingono le accuse - «Persone di prim'ordine dal punto di vista professionale e morale» - I fatti addebitati risalgono a 4 anni fa e non comportavano l'arresto obbligatorio ROMA — Pino a tarda note aveva lavorato sulle astrue cifre del bilancio dello Stao che Spadolini ha presentao Ieri pomeriggio in Parlamento: all'alba, Giovanni Ruggerì, il numero due della esorerìa di Stato, si è visto mmanettare da due carabiieri e portare nel carcere di Regina Coeli». Insieme con ui, per ordine del sostituto rocuratore della Repubblica, Roselli, sono stati arrestati ltri tre alti funzionari dello Stato: il prof. Aldo Quartullo, no dei sei presidenti di sezioe del Consiglio di Stato, Luovico Di Blasi, come Ruggerì irettore generale al ministeo del Tesoro, e Giovanni Danieli ispettore generale presso o stesso dicastero. L'accusa, per tutti, è di aver favorito aluni candidati in un concoro: nel linguaggio giuridico questo tipo di colpa si traduce nelle imputazioni di falsità deologica e interesse privato n atto pubblico. Il blitz, scattato alle prime luci dell'alba, ha lasciato costernati non solo gli ambienti del ministero del Tesoro e del Consiglio di Stato, ma anche la stessa presidenza del Consiglio. Spadolini ha convocato a Palazzo Chigi il prof. Gabriele Pescatore e il dottor Vincenzo Milazzo responsabili rispettivamente del Consiglio e della Ragionerìa dello Stato per chiedere loro tutte le informazioni utili a comprendere le ragioni di un provvedimento cosi grave come l'arresto ordinato dal magistrato. «Si tratta di persone di prim'ordine dal punto di vista professionale e anche da quello morale», hanno commentato, in sostanza, i due interlocutori. Come mai, allora, questo colpo di scena per un fatto che rìsale a quattro anni fa? Quale esigenza ha fatto scattare la necessità del loro arresto? Qualcuno, maliziosamente, ha ricordato che Roselli, insieme con il collega Monsurrò, fu il regista del più clamoroso arresto avvenuto nella storia del calcio: numerosi atleti furono portati via in manette al termine delle partite in vari stadi d'Italia. Fu sempre lui, tempo fa, ad occuparsi di istruttorie analoghe relative a concorsi truccati all'Inpdai e all'Inali. Fece arrestare in un colpo solo, dieci persone, fra cui il giudice Benedetto Costanza, referendario della Corte dei Conti. Dopo pochi giorni, però, tutti gli imputati vennero rimessi in libertà. Il concorso incriminato era stato bandito dalla Ragioneria generale dello Stato: aveva carattere interno e consentiva di diventare ispettori di Finanza. Ad esso potevano partecipare solamente dirigenti di sezione: e proprio per questo a presiedere la commissione era stato chiamato, per legge, un presidente di sezione del Consiglio di Stato. Secondo l'accusa, però, Aldo Quartulli non aveva fatto le cose in regola. Attraverso una denuncia presentata al magistrato da alcuni concorrenti «bocciati» è stato abbastanza facile, dal momento che la valutazione doveva essere effettuata prendendo in considerazione i titoli dei concorrenti, risalire alle presunte irregolarità. I quattro imputati sono stati interrogati in serata nel carcere di «Regina Coeli». Si è appreso che tutti hanno negato ogni addebito. Forse sa¬ I | .;I ranno riascoltati oggi. A far parte del collegio di difesa sono stati chiamati il prof. Enzo Gaito, l'avvocato Sandro Cassiani e l'avvocato Giovanni Compagno che hanno assisti to agli interrogatori. L'arresto del prof. Quartulli e dei tre funzionari del Teso ro ha suscitato in tutti gli am bienti sorpresa e stupore. Al do Quartulli, cinquantotto anni, è entrato al Consiglio di Stato nel '56 in seguito ad un | concorso vinto con la qualifica di referendario, il livello i più basso della carriera. Non è dunque un consigliere di noj mina governativa. Ha percorj so tutti i gradini dell'amministrazione sino a divenire, dieci anni fa, presidente della terza sezione del Consiglio, che si interessa dei pareri sulle attività dei ministeri della Giustizia, delle Finanze, del Tesoro, dell'Interno, del Bilancio e della Difesa. Sposato, un figlio, Quartulli proviene dall'avvocatura dello Stato: in precedenza è stato, oltre che capo di gabinetto del ministro degli Affari re-

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