Il vertice della difesa iraniana distrutto in una sciagura aerea

Il vertice della difesa iraniana distrutto in una sciagura aerea Hercules di ritorno dal fronte precipita a Teheran: incidente o attentato? Il vertice della difesa iraniana distrutto in una sciagura aerea Morti 77 dei 90 passeggeri - Tra le vittime il ministro Namju e il capo di Stato Maggiore TEHERAN — Un Hercules C-130 dell'Aeronautica iraniana con a bordo le massime personalità militari del Paese è precipitato l'altra sera alla periferia della capitale mentre si preparava ad atterrare. La notizia è stata data soltanto ieri mattina. A bordo c'erano il ministro della Difesa, Mussa Namju; il capo di Stato Maggiore, generale Valiollah Fallarli; il suo vice. Javad Fakuri, ex titolare del dicastero della Difesa; il vice comandante del corpo dei pasdaran (i guardiani della rivoluzione), Jussef Koladuz, e altri militari. I morti sarebbero 77. L'aereo proveniva da una base militare nel Khuzlstan. dove le alte autorità militari erano giunte lunedi scorso per ispezionare le zone riconquistate il giorno precedente dalle forze iraniane, in particolare qualla di Abadan, il centro petrolifero che era assediato dagli iracheni ormai da 11 mesi. Sembra che vi fossero anche alcuni soldati e ufficiali feriti i quali venivano trasportati in ospedale a Te- i heran. L'incidente è avvenuto vici- I no al cimitero di Behest-i-Za- j hra, dove sono sepolti i «mar- ; tiri della rivoluzione islami- ! ca», sopra un vecchio poligo- ! no militare ormai in disuso e vicino alle batterie antiaeree poste a difesa della grande raffineria di Rey. che approvvigiona la capitale. U Hercules si è schiantato, spezzandosi in due tronconi, ed ha preso fuoco. Vi sarebbero state vittime anche a terra. Alcuni dei pas-seggeri (90 in tutto, sembra) sono stati trovati vivi fra i rottami. Nessuna ipotesi è stata fatta ufficialmente sulla sciagura. Fonti ufficiose affermano che già altre volte le batterie antiaeree che difendono la raffineria di Rey hanno colpito per errore velivoli iraniani; non si esclude il guasto meccanico (un errore del pilota appare improbabile, poiché la visibilità era perfetta), né il sabotaggio. Un comunicato del governo definisce le vittime ^martiri della rivoluzione», espressione usata generalmente in caso di attentati, e aggiunge: »Questa disgrazia, per quanto immensa, non indebolirà la volontà delle forze armate e dei pasdaran, ma rafforzerà la loro determinazione di combattere il nemico fino alla completa disfatta». Ma l'ipotesi dell'attentato non viene avanzata esplicitamente. Sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale, i funerali di Stato si svolgeranno oggi davanti all'Accademia militare di Teheran. Il Consi¬ glio provvisorio di presidenza in un comunicato afferma che l'incidente non impedirà agli iraniani di andare domani alle urne per eleggere il nuovo capo dello Stato, dopo l'assassinio di Rajai. La notte scorsa altre 43 persone sono state fucilate nel carcere di Evin, nella capitale, perché implicate nei gravi disordini di domenica scorsa. Ieri a Teheran sono avvenuti altri scontri a fuoco, durati alcune ore. fra pasdaran e militanti di organizzazioni di sinistra, attaccati in due diversi «covi». Un intero quartiere è stato sgomberato durante la sparatoria. Attentati con 4 vittime sono avvenuti a Ramadan e Gorgan. Radio Teheran ha annunciato nel pomeriggio che documenti segreti scoperti in varie basi dei mujahiddin-e-khalq hanno permesso di sventare un complotto per assassinare il membro del Consiglio di presidenza Abdulkarim Ardabili e il capo della polizia. Ibrahim Hejazi. e. st.

Persone citate: Consi, Evin, Ibrahim Hejazi, Javad Fakuri, Rajai, Valiollah Fallarli

Luoghi citati: Teheran