Dopo i grandi settimanali Rusconi torna al primo amore: i libri di Edilio Rusconi

Dopo i grandi settimanali Rusconi torna al primo amore: i libri Intervista al creatore di «Oggi» e «Gente» Dopo i grandi settimanali Rusconi torna al primo amore: i libri MILANO — Il documento della Rusconi Libri (mandato in fotocopia a recensori abituali e a quanti s'interessino ancora alle vicende editoriali non per pettegolezzo, ma per mestiere o magari passione, categoria rarissima) è firmato da Alberto Rusconi, Ammirilatatore Unico, e ha un incipit che almeno a me è parso singolare: «Desidero informare i Collaboratori, gli Autori, gli Amici della Casa editrice che a far data dal V settembre 1981 il dott. Edilio Rusconi assumerà l'incarico di Direttore editoriale generale della Rusconi Libri...». Mi è parso singolare questo incipit, non tanto perché Alberto Rusconi è il figlio e continuatore, mentre Edilio Rusconi è il padre e fondatore della casa editrice omonima, anzi del gruppo di case editrici e imprese omonime che svariano dal giornalismo a rotocalco allo spettacolo televisivo, quanto perché sancisce il coronamento di una vocazione addirittura antica. Cosi singolare mi è parso questo incipit che ho aspettato con qualche impazienza che arrivasse il 1° settembre per chiedere un appuntamento con il nuovo Direttore editoriale generale, più di vent'anni, anzi quasi venticinque anni dopo che ci eravamo visti per l'ultima volta, quando Edilio Rusconi era uscito dal portone del numero 6 di piazza Carlo Erba, allora sede della Rizzoli, per affrontare la rischiosa avventura di far l'editore in proprio. Ed ecco, ho Edilio Rusconi davanti, e direi che non è molto cambiato in tutti questi anni, n biondo dei capelli, già allora non molto abbondanti, è diventato più chiaro nel senso di bianco, ma il colorito è restato roseo, e di un roseo infantile. La rassomiglianza con quei bambini che venivano ritratti su certe cartoline di stampo inglese d'un tempo, si è caso inai accentuata, il duro lavoro di tutti questi anni, la creazione di un gruppo multìeditortale, non hanno di sicuro attenuato la forza di volontà e la capacità di esercitare il potere, anche se oggi Edilio Rusconi sorride all'idea di essersi concesso o, per l'esattezza, di avere avuto concesso dal figlio il coronaménto di un sogno cominciato a nutrire prima della seconda guerra mondiale. «E' proprio vero, si tratta di antico amore. Nasco come criticò letterario. Ho esordito su "Frontespizio" di Piero Bargellini, ho scritto su "Lettere d'oggi" di Giambattista Vicari e su "Prospettive" di Curzio Malaparte. I libri erano la cosa che m'interessasse di più. E proprio scrivendo di libri e di autori di libri ho esordito nel rotocalco su "Settegiorni" di Giovanni Mosca. Te lo ricordi? n settimanale che Angelo Rizzoli aveva mandato fuori dopo che gli avevano fatto chiudere I"*Oggi" di Arrigo Benedetti e Mario Pannunzio con cui lui aveva in qualche modo sostituito V "Omnibus" di Leo Longanesi che gli avevano fatto chiudere In 'Settegiorni» Edilio Rusconi pubblicava ogni settimana un ritratto di scrittore italiano dal titolo fantasioso. C'era il cognome, infatti, del prescelto Tal dei Tali, seguito da un «o l'uomo» e quest'uomo, di volta in volta, veniva definito in un modo inaspettato dal lettore che attirava se non altro là curiosità. 'Sono stati i pezzi dell'unico mio libro sopportabile Comune solitudine. Un pezzo per quasi ogni scrittore italiano. Avevo fatto anche quello per Alberto Moravia, ma poi c'è stato l'armistizio, e siamo dovuti scappar via tutti, il pezzo non è mai uscito. E, invece, allora Alberto Moravia contava molto anche per me...». Edilio Rusconi ricorda, e sorride, perché lo scappar tutti via non servi a tutti, a lui, a esempio, no, dato che fini prigioniero dei tedeschi. Era un critico letterario, comunque, un letterato. Com'è successo che nel dopoguerra il letterato, persino un pòco troppo raffinato di quel ritratti letterari in punta e svolazzi di penna, sia diventato il protagonista del rotocalco familiare, del rotocalco a diffusione e persuasione maggiore? Alberto Asor Rosa nel capitolo «Il giornalista: appunti sulla fisiologia di un mestiere difficile» compreso nel recentissimo IV Annali della Storia d'Italia di Einaudi, dedicato a Intellettuali e potere, non cita neppure Edilio Rusconi, pur partendo da certe riflessioni argute e spregiudicate sul mestiere difficile di Carlo Collodi, ma si, l'autore di Pinocchio. Alberto Asor Rosa dimostra cosi la cecità consueta a gran parte della cultura di sinistra per i fenomeni più rilevanti, non sto a dire se positivi o negativi, della cosiddetta cultura di massa. Possibile che gli unici moduli di giornalismo italiano siano individuabili, secondo Alberto Asor Rosa, in Piero Ottone per i quotidiani e Leo Longanesi per 1 periodici? Possibile che uno studioso come Alberto Asor Rosa non riesca a vedere la sostanziale differenza tra l'eredità dell'. Omnibus» longanesiano e quella dell' 'Oggi, rusconiano? Ripeto, non è un giudizio di merito che reclamo, ma semplicemente un minimo di informazione. 'La licenza per la pubblicazione dell"'Oggi" le autorità alleate la concessero non ad Angelo Rizzoli, ma a me. Angelo Rizzoli era imputato, infatti, di aver, come stampatore, riprodotto i ritratti di Mussolini e Vittorio Emanuele III appesi in tutte le scuole italiane», racconta Edilio Rusconi. 'Per la verità, Angelo Rizzoli avrebbe voluto intitolare il nuovo settimanale "Omnibus". Ma era un titolo che apparteneva troppo a Leo Longanesi. Preferii "Oggi".' D'accordo, era stato il titolo-anche del settimanale di Arrigo Benedetti e Mario Pannunzio, ma non aveva incìso ugualmente nel costume giornalistico. E insistei perché il nuovo settimanale "Oggi" ricominciasse la numerazione da ca- po: Anno I, numero I. Era un'altra cosa. Agli inizi era ancora molto letterario. E, intanto, Arrigo Benedetti aveva lanciato {"Europeo", e {'"Europeo" andava meglio. Poi è stata la volta nostra. Quando abbiamo scoperto che gli italiani dopo la seconda guerra mondiale non erano una razza completamente diversa dagli italiani di dopo la prima guerra mondiale e persino da quelli di prima...». Edilio Rusconi è uno dei rari esempi di giornalista che, dopo aver portato al successo un determinato giornale, abbia saputo farsi > la concorrenza con un'altra testata. (L'altro esempio che mi viene in mente è quello di Arrigo Benedetti che, dopo aver fatto V'Europeo», ha saputo fare r'Espresso*). Edilio Rusconi dopo V'Oggi» ha saputo fare «Gente». Ma oggi non sono qui per parlare di giornalismo. E' il rapporto con i libri che mi interessa. •Quando ho cominciato a stampare libri? Nel 1968. Eh, già, una data in cui una quantità di cose sono cominciate o finite. Il libro s'intitolava Tesori profani d'Europa, era molto illustrato. Allibri d'immagini la Rusconi Libri è tuttora fedele, anzi ne ha intensificato la produzione. Purché siano immagini degne come queste di Persepolì, testo di Sabatino Moscati, fotografie di Tana Citerò»....». Gli editori più amati agli esordi e quelli più amati poi? 'Facciamo Arnoldo Mondadori e la Vallecchi, quando ho cominciato, e poi la Mondadori, Alberto compreso, e Giulio Einaudi... Tanti altri, ovviamente, di cui ho seguito le vicissitudini, appassionandomi e intristendomi, quando, a esempio, un grande editore come Valentina Bompiani ha dovuto vendere, per. il cambiamento della situazione economica dell'editoria, per la difficoltà di reggere un'editoria libraria senza appoggiarsi a un'altra impresa o editoriale di periodici o addirittura non editoriale... L'accentuazione del carattere industriale dell'editoria libraria mi pare non aver comportato grandi miglioramenti economici ed avere invece apportato una eerta confusione culturale... In questo senso trovo un bel segno che il libro di una piccola casa editrice come Sellerio abbia vinto il Campiello e che, oltre ai piccoli libri di Sellerìo, oltre ai piccoli libri di Adelphi, siano in libreria i piccoli libri editi da tante altre piccole case editrici, da Maizzi a Serra & Riva, dal Melograno a La Rosa. Un bel segno augurale per la rinascita di un'editoria di nuovo interessata al testo e capace di sostenere moderate spese per sfrenate ambizioni...». 'Per quello che mi riguarda, la vittoria di Diceria dell'untore di Gesualdo Bufalino è un buon risultato... La Rusconi Libri che programmi ha? Non vasti, non dobbiamo pubblicare a ogni costo, per prescrizione medica. 'Di narrativa italiana, a esempio, pubblicheremo solo il meglio che potremo trovare. Ma di sicuro potenzieremo la parte delle nostre edizioni dedicata alle biografie, al classici di storia, ai classici di filosofia, alle immagini, e non trascureremo il settore problemi d'attualità... Io, a occuparmi di libri, mi diverto. E' vero, ho anche da occuparmi molto di televisione, ma, ecco, mi piacerebbe conciliare i due interessi, realizzare, tanto per cominciare, un buon programma librario perla televisione Oreste ael Buono Edilio Rusconi con Sophia Loren

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