In quei vicoli, dietro Rabelais
In quei vicoli, dietro Rabelais In quei vicoli, dietro Rabelais CI vuole almeno una giornata per fare conoscenza con Lione, seconda città di Francia con venti secoli di storia molto ben portati. Si incomincia di solito dai quartieri della -Penisola' formata dalla confluenza del Rodano e della Saune. Al tempo della Gallia romana i due fiumi si incontravano in un punto vicino all'attuale centro della città, Place des Terreaux. Seduti ai caffé che la animano, si può ammirare la fontana monumentale di Bartholdi, la bella facciata del Municipio, l'Abbazia benedettina di St-Pierre, che oggi ospita il Museo di Belle Arti. Nel chiostro dell'abbazia-museo vi sono tre sculture di Rodir. e la sezione di pittura francese vanta opere di Gériccult, Delacroix, impressionltti e moderni. Nelle case a nord della piazza si aprono i .traboules*, passaggi che attraverso i cortili sboccano sulle strade interne e sulle scalinate che portano alla sommità della CroUc-Rousse. Costruiti perché mancava spazio per altre strade, utili per trasportare le sete al riparo dalla pioggia, teatro di sanguinosi scontri, i .traboules* sono oggi un pittoresco itinerario. Dai quais del Rodano si può •trabouler» (dal latino transambulare, circolare attraverso), di numero civico in numero civico, come in un gioco dell'oca, fino a Place Bellevue: chi ci arriva vince una splendida vista sulla città. Dopo una sosta per gustare la cucina e i vini locali, magari pensando a Rabelais che proprio a Lione scrisse le amen ture di Gargantua e Pantagruel, si parte per la collina di Fourvière. Sulle sue pendici e lungo la Saune si esten¬ dono i quartieri antichi dei tessitori di seta. Vi sono belle costruzioni in stile gotico fiammeggiante, rinascimento, pre-classico. Qui si trova anche la cattedrale St-Jean, gotica con abside romanica, facciata riccamente scolpita, antiche vetrate e un curioso orologio astronomico del XIV secolo. Non lontano dalla cattedrale parte una funicolare che porta all'imponente Basilica di Notre Dame de Fourvière, costruita dopo il 1870 in un punto da dove si domina tutta Lione. Più in alto ancora si trovano i resti del teatro romano e dell'Odèon. Se resta del tempo, vale la pena tornare sulla penisola attraverso il ponte Bcnaparte, sostare sull'enorme Place Bellecour, invasa ogni anno a Pentecoste da migliaia di giocatori di bocce, per proseguire verso il Museo storico dei tessuti. Vi sono conservati tessuti molto antichi, copti, orientali, sassanidi, oltre a campioni delle più belle stoffe europee, e soprattutto lionesi, prodotte nei secoli passati. Alla sera si chiude in bellezza al Palazzo del Conservatorio: potrete ridere con Guignol, Madelon e Gnafron, le celebri marionette nate a Lione due secoli fa. c. m. Caricatura di Berlioz
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