La biblioteca dello spettatore

La biblioteca dello spettatore La biblioteca dello spettatore IL cinema, anni fa, bastava vederlo e parlarne. Apparteneva alla cultura popolare; alimentava e diffondeva la sua mitologia attraverso la comunicazione orale. Oggi, in piena crisi creativa e produttiva del settore, cresce e si sviluppa l'attività di studio, il momento dell'analisi e della riflessione. La gente va meno nelle sale di proiezione (anche se alla tv è sottoposta ad una overdose di consumo filmico), ma legge più libri di cinema, è più informata, attenta, curiosa. Esiste un pubblico nuovo, specialmente tra i giovani, assiduo utente di una letteratura cinematografica che offre manuali, saggi, ricerche, monografie, mini e maxi enciclopedie, «quaderni», antologie, raccolte di recensioni, prontuari di consultazione. Gli editori hanno da tempo capito questa esigenza culturale e sfruttano con varie collane specializzate il nuovo spazio di mercato. La biblioteca di cinema disponibile in Italia conta già alcune centinaia di titoli. Parecchie sono le opere indispensabili per conoscere e capire quest'arte («La storia generale del cinema» di Sadoul, «Il film» di Béla Balasz, «Lezioni di regia» di Ejzenstein — tutti di Einaudi — o «Semiologia del cinema» di Metz, «Che cosa è il cinema» di Bazln — pubblicati da Garzanti —), molti gli studi compiuti con impegno e, purtroppo, moltissimi i materiali di riporto, di rimanipolazione spacciati per lavori seri nella speranza di sfruttare il fortunato momento editoriale. Benemerita per «anzianità» e validità di proposte è la casa editrice Einaudi, che, oltre a numerose opere teoriche fondamentali (alle già citate aggiungiamo «Arti della visione» di Ragghiami, «Storia del cinema muto d'animazione» di Rondoiino, «Manuale del cinema» di Sadoul, ecc.), si pose per prima come progetto organico la pubblicazione delle sceneggiature dei «maestri» Bergman, Bunuel, Fellini, Dreyer, Godard, Antonioni. Losey, Ferreri. Ma gli editori italiani che oggi possono offrire vaste bibliografie di cinema sono numerosi. Bulzoni ha In catalogo diverse «collane» alimentate da giovani studiosi già affermati in campo nazionale. Tra i tanti ricordiamo Edoardo Bruno («Teorie del realismo», «R.R. Roberto Rossellini), Enrico Magrelli (con «Pier Paolo Pasolini». «Hollywood-party»), Giuseppe Turroni («America I», «America II»), Alberto Abruzzese («L'immagine filmica»), Sergio Arecco («Film come film.). Gli Editori Riuniti hanno poche opere, ma importanti per volume e livello di ricerca: «Il cinema italiano 1959-1979» di Carlo Lizzani (2 voli.); «Neorealismo e realismo» di Umberto Barbaro (2 voli.); «Storia del cinema italiano 1895-1945» di Gian Piero Brunetta; «Storia economico-politica del cinema italiano 1945-1980» di Lorenzo Quaglietti. Più agile la collana «Il castoro» della Nuova Italia. Si tratta di una serie di monografie, dedicate ai grandi artisti della cinepresa, che ha già raggiun¬ to il numero 84. Sono libricini svelti, che spaziano su tutto il cinema mondiale. La struttura è tale da fornire una informazione essenziale e da prestarsi ad una facile consultazione. Altre sezioni ricche sono quelle di Marsilio e delle Edizioni dell'Ateneo. Il primo ha, tra gli altri, in catalogo Lino Micciché («Il neorealismo cinematografico italiano», «Cinema Italiano degli Anni '60 e '70»), Giorgio Tinazzi («Il cinema italiano degli Anni 50», «il cinema di Robert Bresson»). Franco La Polla («Il nuovo cinema americano»), Giorgio De Vincenti («Il cinema e i film. I Cahiers du Cinema 19511969»), oltre al monumentale lavoro dello scomparso Adelio Ferrerò, che comprende, in quattro volumi, tutti i suoi scrìtti sul nostro cinema dalle orìgini agli Anni 70. Spigolando negli altri indici di editori grandi e piccoli troviamo ancora «La mia autobiografia» di Chaplin, «Cinema di tutto il mondo» di Canziani e «Leggere il cinema» di Barbera e Turìgliatto, tra le opere più interessanti proposte da Mondadori; «Cinema italiano tra le due guerre» di Brunetta, pubblicato da Mursia; «Il cinema è il cinema» di Godard, «I formalisti russi» di Kraiski. «Hitch» di Taylor nel breve ma importante elenco di Garzanti; «La storia del cinema» di Rondoiino unica ma ponderosa proposta della Utet nel settore. Tra le altre case che stampano libri di cinema ricordiamo Fabbri («Guida al film di Aristarco»), Rusconi («Il cinema dei maestri» di Gian Luigi Rondi). Una segnalazione particolare merita l'editore Gremese, il quale, con le monografie di attori curate da Claudio G. Fava, e Orio Coldiron. per la collana «Stelle Filanti», ha cercato con una ricchissima documentazione fotografica di rompere l'uso, nobile ma un po' grigio e pesante, di privilegiare la parola nell'analisi del cinema trascurando spesso il significato dell'immagine. Accanto a quella degli attori, Gremese ha lanciato ora sul mercato anche «Effetto cinema», una serie dedicata ai registi: i due primi volumi sono dedicati a Fellini e Bunuel. Sandro Casazza Amedeo Amedeo Nazzari Maria Denis (caricatura di Niggi)

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