Raffineria colpita da un fulmine Un morto e cinque ustionali gravi

Raffineria colpita da un fulmine Un morto e cinque ustionali gravi Sfiorata la tragedia vicino a Lecco: è scoppiato un serbatoio Raffineria colpita da un fulmine Un morto e cinque ustionali gravi LECCO — Due miliardi di danni, un morto e 5 feriti in gravi condizioni per l'incendio che ha completamente distrutto un serbatoio di una raffineria nel Lecchese. Il rogo, quasi sicuramente causato da un fulmine, è divampato alla «lisca» di Pare di Valmadrera. Per domare l'incendio hanno lavorato 120 vigili del fuoco in una situazione di estremo pericolo, arrivati da vari centri della Lombardia, con quindici autopompe, cinque autobotti, cinque autocarri e cinque camioncini per il getto della schiuma. Sono rimasti coinvolti operai che si trovavano nella raffineria, occupati nel turno notturno lavorativo: un appuntato della guardia di Finanza, pure in servizio all'.Ilsea. : e due fidanzati sorpresi dalle fiamme mentre erano a bordo di un'auto nei pressi dell'industria. Questi i loro nomi: Giacomo Corti. 47 anni, di Valmadrera. deceduto per le gravi ustioni riportate un po' in tutto il corpo; Roberto Dell'Oro. 22 anni, di Valmadrera. ricoverato al reparto grandi ustionati del Niguarda di Milano ; Giovanni Rusconi. 55 anni. Valmadrera. in ospedale a Bergamo: l'appuntato Francesco Fezza. 41 anni, di Oggiono (Como), ricoverato a Bergamo; Marinella Puccia. 18 anni, di Civate (Como) e Maurizio Conti. 30 anni, di Bosisio Parini (Como). La ragazza si trova all'ospedale di Brescia. Nell'immenso rogo è andato completamente distrutto un serbatoio con un milione e 800 mila litri di «Virgin-nafta». strale e scirocco hanno fatto crollare una cinquantina di cornicioni, hanno fatto volare centinaia di comignoli, tegole, mentre il tetto di un rustico abbandonato di Nervi è stato portato via. Nella notte il traffico dell'aeroporto «Cristoforo Colombo» di Sestri Ponente è rimasto interrotto. I danni causati dal vento non sono stati lievi: lungo tutta la costiera che va da Nervi sino al golfo del Tigullio, ci sono state spiagge devastate, cabine telefoniche e cabine di stabilimenti balneari divelte. Le folate più furiose hanno anche abbattuto pali della luce e centinaia di cavi elettrificati: molti quartieri del ponente genovese e casolari isolati sulle pendici delle valli dell'entroterra sono rimasti molte ore senza luce. In alcuni sentieri collegati alle strade provinciali si sono verificati smottamenti e frane, con parziali interruzioni del traffico. (P-1)

Persone citate: Cristoforo Colombo, Francesco Fezza, Giacomo Corti, Giovanni Rusconi, Marinella Puccia, Maurizio Conti