Anche una donna (la Gentileschi) nella serie di «A grande richiesta»

Anche una donna (la Gentileschi) nella serie di «A grande richiesta» Dopo le polemiche contro i curatori Gazzara e N'annetti Anche una donna (la Gentileschi) nella serie di «A grande richiesta» SIENA — Ci sarà una nuova serie di A grande richiesta, trasmissione sui grossi nomi della storia, dopo le polemiche suscitate a livello interregionale dal Machiavelli presentato chissà perché nella sezione documentari. Unica speranza degli autori presenti a Siena — il regista Paolo Gazzara e il curatore Gaetano Nannetti — è che le trasmissioni non vengano ancora ghettizzate in terza serata, con inizio verso le ventitré come per la prima serie quando la gente brontolava che un Socrate con testo di Sanguineti a quell'ora è impossibile da sostenere. Gli autori dimostrano una certa arrendevolezza: pur non volendo banalizzare il programma, si dichiarano disposti, per raggiungere un pubblico più vasto, a far scendere dal piedestallo personaggi più accessibili come Freud. Giulio Cesare, Napoleone, Luigi XIV. Rimane comunque sempre ferma l'idea di mettere in scena il loro pensiero e di contrapporlo a quello di un contemporaneo. I testi saranno affidati a uomini di cultura come Sciascia, Moravia, Calvino. Ci sarà anche una donna. Alla conferenza stampa tenuta a Siena durante il Premio Italia il regista si è difeso dalle giornaliste che l'hanno rimproverato di aver trascurato le donne, dichiarando che le donne non hanno mai fatto nulla di notevole a parte le sante e le regine. Poi Gazzara si è salvato annunciando un personaggio femminile nella prossima serie: Artemisia Gentileschi, la pittrice del '600 che intentò un processo per stupro, antesignana delle moderne femministe. Lo stupratore negò fino all'ultimo e Artemisia sopporto la tortura, ma poi tornò alla sua arte lasciando lavori di un certo valore: «Per noi è un'occasione per sviluppare un tema moderno: la condizione della donna». Come la volta passata, ogni puntata avrà sempre un tema che deve essere valido ai nostri giorni. Un personaggio potrebbe anche essere Ford, il che perm etterà di parlare dell'organizzazione del lavoro. Importante è la collocazione del programma. «Noi abbiamo bisogno — dice Gazzara —di uno spettatore attivo anche se ignorante ma che abbia voglia di mettere a frutto il suo piccolo bagaglio culturale e sia disposto a capire. Basterebbe mandare in onda il programma in seconda serata e iwn alle undici di sera... Non aspiriamo a un ascolto di massa anche perché noi non intendiamo rispondere a un'esigenza del pubblico ma sollecitarla. La cosa che più ci ha meravigliati, risultata dall'indagine svolta dalla Mesoinark, è die sono stati i giovanissimi a scandalizzarsi per il tono informale della trasmissione. Machiavelli in bombetta iia scioccato gli studenti medio-inferiori e nongli anziani-. a. g.

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