Miliardi di Calvi al psi? «Sono prodotti della fantasia»

Miliardi di Calvi al psi? «Sono prodotti della fantasia» La reazione socialista dopo le rivelazioni del banchiere Miliardi di Calvi al psi? «Sono prodotti della fantasia» ROMA — 'Prodotti della fantasia»: con queste parole la direzione del psi ha definito ieri le anticipazioni diffuse da «Panorama» e da «L'Espresso», che nei numeri in edicola oggi riportano larghi stralci di una deposizione resa durante la detenzione da Roberto Calvi, presidente del Banco Ambrosiano. Tra le rivelazioni attribuite al banchiere, una già provoca scalpore: su pressioni del finanziere Umberto Ortolani, Calvi avrebbe aperto a favore del psi una linea di credito per 21 milioni di dollari, in quel momento pari a circa 23 miliardi di lire. Sulle informazioni ricavate dai servizi dei due settimanali, ha risposto ieri la direzione socialista: «Il psi — si legge nel breve comunicato diffuso nel pomeriggio — attende comunque la pubblicazione dei testi integrali dei servizi giornalistici, per poter puntualmente rappresentare l'inoppugnabile verità dei fatti». Ecco intanto la ricostruzione che i due settimanali propongono oggi. La notte fra il due e il tre luglio scorso Roberto Calvi, interrogato nel carcere di Lodi, decide di •aprire il sacco» dinanzi ai magistrati. Forse, sostengono i due settimanali, il banchiere vuol dimostrare volontà di collaborazione ai giudici, nella speranza di ottenere maggior 'Comprensione» nel processo—in quel momento prossimo alla sentenza —sulle esportazioni di valuta legate alla vicenda «Toro». Cosi, tra le altre cose. Calvi decide di rivelare tutto sui finanziamenti ai partiti (il pei e il psi). •In verità — aggiunge il banchiere — il partito comunista ha sempre onorato puntualmente gli impegni, versando quanto doveva alle scadenze fissate. Il partito socialista, invece, meno». Stando a quanto riferiscono i due settimanali, Calvi ha raccontato ai giudici che negli ultimi mesi del '79 il «rosso» del psi «era arrivato a 15 o 16 miliardi». Fu in quel periodo, tra l'ottobre e il novembre del '79, che il banchiere afferma di aver subito insistenti pressioni da parte dell'avvocato Ortolani. «OrtoZani sapeva dei miei guai — avrebbe raccontato a verbale Calvi —, "Devi aiutare il partito socialista", diceva, "è anche nel tuo interesse". Mi ha fatto capire che altrimenti non sarei andato avanti, che avrei dovuto troncare la mia carriera di banchiere. Sapevo che aveva ragione. Alla fine gli dissi: va bene, che devo fare? Lui era già pronto, sapeva evidentemente che avrei ceduto: aprii una linea di credito estera di 21 milioni di dollari attraverso il Banco Andino-Ambrosiano, in modo che la somma fosse accreditata a favore del Banco Financeiro di Montevideo (banca di Ortolani). "Cosi noi gestiremo la tua protezione..."». Qualche tempo dopo, prosegue sempre Calvi nel suo racconto, il psi restituì cinque o sei miliardi e ringraziò con telefonate di Craxi e Formica. Roberto Calvi

Persone citate: Craxi, Formica, Miliardi, Ortolani, Roberto Calvi, Umberto Ortolani

Luoghi citati: Lodi, Montevideo, Roma